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  Catasto. Registro dei possidenti 1811
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serie
registri 5
sei in: Archivio storico del Comune di San Leo 10 marzo 1509 - 1945 / Regno napoleonico 1808 - maggio 1814

Dell'operazione di redazione del nuovo catasto voluto dal governo centrale e datato al 1811, rimangono alcuni registri dei possidenti, ciascuno redatto per una delle frazioni - comunità aggregate, oltre che per il capoluogo ed un registro con la descrizione degli estimi e relativa tassazione.
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Completamente perdute risultano le mappe realizzate nell'occasione.
I registri dei possidenti che si conservano, oltre a quello di San Leo comunità capoluogo, sono relativi alle frazioni - comunità aggregate di Tausano, Montemaggio, Montefotogno.
Il registro relativo a San Leo è copia del 1817, così come dichiarato nell'intestazione e si presenta, a differenza dei rimasti registri delle frazioni, come minuta.
Il quinto registro, riordinato ed inventariato in questa serie, che riporta gli estimi, è ripartito fra il capoluogo e le frazioni come all'indice vergato sul piatto anteriore della coperta. Nella frazione - comunità aggregata di competenza sono registrati i singoli possessori con il relativo estimo totale e con l'annualmente dovuto in fatto di tassazione, calcolato sul detto estimo, ripartito in sei rate, ciascuna delle quali divisa fra esigenza diretta ed esigenza sovraimposta.

criteri di ordinamento
Prestampati, i registri presentano tutti lo stesso impianto che prevedeva, per ciascuna pagina, una divisione in più colonne, in cui venivano riportati: il numero progressivo generale di ciascun possedimento descritto all'interno del registro, quello progressivo di ciascun possedimento relativamente a ciascun possidente,la descrizione del terreno con la relativa stima, data sotto l'identità del possessore, la superficie del possedimento ed il relativo valore catastale.
In coda a ciascuno di questi registri è formato l'indice, riportante in una prima colonna il numero progressivo dei possidenti e, a seguire, sotto la lettera alfabetica di competenza, il nome del possidente ed il numero della pagina o carta in cui le proprietà dello stesso sono descritte.

informazioni sul contesto di produzione
Espressa dal governo centrale la volontà di ridefinizione dei catasti, in ultima analisi degli estimi, per avere misure censuarie certe come base della tassazione, si iniziò la ridefinizione se non addirittura la nuova compilazione dei catasti esistenti presso le comunità di Antico Regime.
Già nel giugno del 1810, il comune di San Leo si trovò a dover scegliere il metodo con cui far redigere il proprio catasto. Infatti, l'art. 14 delle regole annesse al regio decreto 13 aprile 1807, lasciava ai comuni di montagna la libertà di adottare o meno il metodo della misura della parte piana.
Nel consiglio comunale del 25 giugno 1810, sin evidenziò l'inadeguatezza della nomenclatura prevista dalla normativa ed utilizzata dai geometri impegnati nella redazione dei catasti. I consiglieri evidenziarono il fatto che non erano previsti termini come "rupinoso" e/o "sassoso" che invece definivano buon parte dei terreni del territorio di San Leo e che, ugualmente, non era evidenziato il fatto che l'arativo di montagna producesse meno grano e nient'affatto fieno rispetto a quello della pianura.
Discussi i parametri, lo stesso consiglio deliberò l'adesione, nella misura censuaria, al metodo della parte piana come il più utile ed adatto anche alle comuni di montagna.
Nel maggio del 1811, fu lo stesso prefetto di Forlì a sollecitare, dietro pressione della Direzione Generale del Censo, la dichiarazione di San Leo di aderire o meno al metodo della parte piana per la descrizione iconografica del territorio. In quell'occasione, la municipalità ribadì il proprio assenso, ripercorrendo la deliberazione presa nel giugno del 1810 e ne decise l'estensione alle comunità di recente aggregazione.
Nell'agosto dello stesso anno furono trasmesse ai comuni le istruzioni per l'intestazione dei registri, emanate dalla Direzione Generale del Censo al fine di realizzare una compilazione uniforme e, nel novembre, furono inoltrati i registri prestampati per la scritturazione dei nuovi catasti.
L'attuazione del così stabilito catasto avvenne nel 1811 e più volte nel corso di quell'anno si dovette affrontare il problema di fornire d'alloggio i geometri che andavano misurando il territorio. Fra l'agosto e l'ottobre del 1811, si evidenziò il ritardo con cui San Leo procedeva nella realizzazione del suo catasto fra l'altro per la mancanza di un tavolo grande ad uso del geometra incaricato, tanto che il podestà, per poter rispettare i termini stabiliti dall'autorità superiore, determinò di accordare al "catastriere" l'aiuto di ben otto individui, realizzata l'inadeguatezza dell'aiuto fornito dagli stabiliti due contabili e due scrittori.


codice interno: 485 - 001.002.006