Archivi ER

Archivi ER - Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna

Gli archivi in Emilia-Romagna


Conservatore

Comune di San Leo
Piazza Dante Alighieri 1

47865 San Leo (RIMINI)

tel: 0541916211
0541916226
fax: 0541916184

scrivi
sito web

responsabile: Sandro Spada Ferri scrivi

Tutte le informazioni sul Conservatore

Accedi a CAStER

 
Ti trovi in: Archivi ER > Inventari on line > San Leo > Struttura dell'inventario

  Carteggio del Comitato provvisorio di Governo della Città di San Leo 11 febbraio 1831 - 30 marzo 1831
  visualizza XML
serie
busta 1
sei in: Archivio storico del Comune di San Leo 10 marzo 1509 - 1945 / Periodo della Restaurazione maggio 1814 - settembre 1860

Si tratta sostanzialmente di corrispondenza fra il Comitato Provvisorio di Governo di San Leo ed il Comitato Governativo di Pesaro. Carte protocollate con protocollo proprio, ma non classifcate.
espandi chiudi



informazioni sul contesto di produzione
1. A seguito dei moti rivoluzionari del 1831, che coinvolsero il nostro territorio, San Leo fece parte della Prefettura di Urbino e Pesaro, nell'ambito delle Province Unite d'Italia, per il breve periodo che va dall'11 febbraio al 28 marzo successivo.
Sugli accadimenti di quei giorni rimangono due relazioni scritte, datate rispettivamente 7 e 14 aprile 1831, redatte al ripristino del governo pontificio per rendere conto all'autorità superiore del comportamento del comandante della piazza e forte di San Leo in quell'occasione.
In entrambe viene narrato come il giorno 8 febbraio 1831, giunse in San Leo la notizia del cambiamento politico avvenuto in Romagna che aveva portato le comunità di quella provincia a sollevarsi contro il potere pontificio ed a proclamare la libertà. La notizia portò le tre autorità presenti in città - governatore, gonfaloniere e comandante di piazza - a riunirsi in commissione ed attivarsi per avere più esatte informazioni ed a questo riguardo vennero spediti messi verso Rimini per accertarsi della veridicità della notizia e ad Urbino con lettere dirette al cardinal delegato, al segretario di Stato ed alle autorità militari.
L'11 febbraio, si presentarono alle porte della città di San Leo due capitani ed un soldato, che la cronaca ci riporta indossassero tutti e tre la coccarda tricolore. Erano latori di comunicazioni dirette al comandante la piazza ed al gonfaloniere. Nello specifico si trattava di una notificazione del delegato apostolico, datata 9 febbraio 1831, nella quale era specificato che, cedendo alle circostanze, il governo della Provincia era rimesso nelle mani dei signori: conte Francesco Cassi gonfaloniere, marchese Pietro Petrucci, conte Domenico Paoli, conte Giuseppe Mamiani ed avvocato Paolo Basilari. Facevano parte del plico anche una notificazione dei predetti membri del governo della Provincia, del giorno 9, con cui si rendeva nota la nomina del tenente colonnello Sercognani a comandante di tutte le truppe provinciali ed una lettera a firma del Sercognani stesso diretta al comandante la piazza di San Leo, con cui gli si comunicava che decadeva dalle sue funzioni e lo si invitava a cedere la piazza ed il forte di San Leo al capitano Stelluti, latore del plico.
Riconosciuto l'impossibilità di sostenere un assedio per mancanza di munizioni e di viveri, fu deciso dalla commissione comunale di dare esecuzione agli ordini ricevuti e cedere la piazza ed il forte.
La relazione del 7 aprile, a firma del governatore e del gonfaloniere che avevano formato col comandante la commissione comunale che aveva gestito gli avvenimenti, termina il racconto, per altro molto sobrio, a questo punto, mentre l'altra, datata 14 aprile a firma di due componenti l'esecutivo, con una narrazione molto più retorica e tendenziosa prosegue la narrazione.
La capitolazione viene narrata non come una scelta obbligata per l'impossibilità di difendersi, ma come una decisione del comandante, contrastata dalla popolazione che lo sollecitava a resistere o comunque a cedere con garanzie. Ma, il comandante sordo a queste sollecitazioni e ritenendosi tutelato dall'avviso del delegato consegnò immediatamente la piazza, lasciando la popolazione in balia degli insorti.
Venne inalberato il tricolore a sparo di cannone ed i detenuti usciti dal carcere e radunati nella piazza d'arme del forte applaudendo alla libertà, sollecitavano gli abitanti a fare lo stesso, ma senza risultato, essendo i leontini indignati del nuovo sistema.
La breve parentesi rivoluzionaria cessò comunque il 28 marzo successivo quando, accertatisi che le truppe austriache avevano ripreso la Romagna, l'esecutivo di San Leo inviò a Rimini un suo rappresentante per prendere contatto con le ripristinate autorità.
Due giorni dopo, il 30 marzo 1831, giunse al governatore di San Leo la circolare n.1968 del 28 marzo, a firma del Pro Delegato Apostolico della Provincia, con la quale si annunciava il ripristino del Governo Pontificio. In quell'occasione, le autorità cittadine si riunirono nel palazzo comunale e decisero di far affiggere le stampe allegate alla circolare, di innalzare sulla porta lo stemma pontificio e si ripristinarono le leggi ed i regolamenti civili, penali, politici e militari che erano in vigore prima del 9 febbraio.

2. Nel breve periodo dell'appartenenza di San Leo ai territori delle Province Unite, il comune fu retto da un comitato provvisorio di governo che, alla firma di una notificazione, risulta composto di tre individui, il primo col titolo di gonfaloniere, sostanzialmente la terna che componeva già l'esecutivo.


codice interno: 485 - 001.003.006