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Nello stesso registro, anche le uscite a grano, conteggiate a mastelli, dato al fornaro che panificava in regime di condotta, e grani e farine date a credito a privati con fideiussione, annotazioni cassate all'atto della restituzione del grano prestato.
I tre registri che seguono nella serie, sono datati a partire dall'agosto 1783 quando, nella seduta consiliare del giorno 3, fu nominato come nuovo cassiere dell'Abbondanza Pier Giovanni Leoni, dopo la rinuncia all'incarico di Pietro Nardini, che lo aveva ricoperto per decenni.
Il Leoni impiantò, alla stessa data, tre diversi piccoli registri, nel primo dei quali annotò le entrate a denari provenienti dai censi attivi e dai debitori a vario titolo dell'Abbondanza stessa, nel secondo le entrate a denari provenienti dalla gestione dell'ammasso di grano custodito nell'Abbondanza e, nel terzo ed ultimo registrino, le uscite a denaro costituite dal pagamento dei mandati direttigli dal gonfaloniere, dell'affitto del/dei magazzino/i, delle tasse sul macinato, degli interessi passivi sui censi, degli stipendi degli ufficiali dell'Abbondanza, del corrispettivo dovuto ai revisori dei conti.

informazioni sul contesto di produzione
Il denaro, in entrata ed in uscita, era conteggiato in mano del cassiere. A suo credito nei confronti dell'Abbondanza erano conteggiati i soldi che lo stesso aveva sborsato per l'acquisto del grano, per il pagamento dei salari degli ufficiali, per il pagamento degli interessi passivi sui censi. A suo debito invece, erano conteggiati i denari esistenti in cassa all'atto della presa di possesso del suo ufficio, quelli rimessi dalla comunità in sua mano, quelli introitati attraverso altri ufficiali dell'Abbondanza come il misuratore per esempio che poteva vendere grano dell'ammasso dell'Abbondanza su permesso del gonfaloniere.


codice interno: 486 - 001.002