La lacuna cronologica che si osserva fra il primo ed il secondo dei registri di questa serie, relativa agli anni 1737-1740, è lacuna storico istituzionale. Infatti, in quegl'anni, fu montista una stessa persona sull'operato della quale fu fatta revisione nel 1741.
espandichiudi
informazioni sul contesto di produzione L'attività di revisione sull'operato degli ufficiali del Monte nasce con la sua stessa fondazione ed è attestata da documentazione comunale dal 1593, quando, nel corso della seduta consiliare del 9 novembre, fra le altre deliberazioni, si procede all'elezione dei revisori dei conti del Monte di Pietà. Fra i capitoli formulati dai priori nel marzo del 1612, per un più efficace governo della comunità, relativamente al Monte di Pietà, si stabiliva che il conservatore dei pegni, dovesse tenere quattro registri distinti, fra cui uno destinato alla verbalizzazione delle revisioni dei conti, da farsi almeno ogni due anni. Ma, bisogna attendere la seduta consiliare del 22 settembre 1657, quando il commissario del Montefeltro palesando l'ordine trasmessogli dal cardinal legato comandò che si nominasse un computista che si occupasse delle revisioni dei conti da condursi sulle separate amministrazioni della comunità, Abbondanza, Monte di Pietà. L'incarico affidato a tale computista revisore iniziò col 1658 e comportò, relativamente al Monte di Pietà, l'impianto del primo dei registri descritti in questa serie. Le revisioni erano condotte sull'operato degli ufficiali del Monte, cioè del depositario del denaro e del conservatore o depositario dei pegni, che era anche amministratore delle entrate provenienti dai beni immobili. I revisori, eletti dal consiglio comunale, erano assistiti dal commissario della Provincia Feretrana che, per disposizione superiore, aveva compito di vigilanza sull'amministrazione del Monte di Pietà di San Leo.