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  Verbali del Parlamento Generale 06 novembre 1639 - 21 agosto 1688, 06 dicembre 1733 -17 aprile 1816
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serie
registri 3
sei in: Archivio della Provincia del Montefeltro 1548 - 1814

Nei primi due registri della serie, che coprono l'arco cronologico 1639 nov. 6 - 1688 ago. 21, oltre ai verbali dei Parlamenti Generali, sono registrate le lettere di nomina dei ministri della Provincia rilasciate dall'autorità superiore, i giuramenti resi dagli stessi all'atto dell'entrata in carica ed i sindacati promossi nei loro confronti al termine del loro mandato.
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Tali verbalizzazioni scompaiono dal terzo dei registri della serie, in quanto annotate in registri a parte impiantati allo scopo (vedi serie 7.4 e 7.5).
Sempre nel terzo dei registri della serie, con estremi cronologici 1733 dic. 6 - 1816 apr. 17, sono annotati anche alcuni verbali di assemblee ridotte o di altre formate del solo esecutivo o dell'esecutivo più alcuni deputati.

informazioni sul contesto di produzione
Col termine coevo di Parlamento Generale era indicata l'assemblea deliberativa della Provincia del Montefeltro, formata da un rappresentante per ciascuna delle comunità che la costituivano.
Tali assemblee deliberative erano convocate, tramite lettera spedita dal cancelliere, su ordine del commissario del Montefeltro o dell'esecutivo ed avvenivano alla presenza del commissario stesso o, in caso di impedimento di quest'ultimo, alla presenza del podestà di San Leo.
I verbali più antichi fra quelli rimasti (prima metà del sec. XVII) testimoniano che si tenevano tre parlamenti ordinari all'anno e tanti straordinari quanti all'occorrenza; negli anni seguenti, dopo la decisione di sopprimere l'organo deliberativo, rimase la possibilità di convocare gli straordinari su richiesta del commissario e con licenza superiore, sino a che nel 1790 il cardinal legato stabilì che i parlamenti fossero convocati in via ordinaria ogni due anni.
Le proposte o argomenti all'ordine del giorno erano di norma esposti dall'esecutivo; su questioni particolari intervenivano deputati scelti ad hoc dal parlamento stesso o singoli intervenuti all'assemblea. Seguiva l'esposizione di eventuali istanze, suppliche e memoriali presentati nell'assemblea da stipendiati della Provincia o da privati.
Le verbalizzazioni seguivano uno schema che prevedeva l'esposizione di tutti gli argomenti all'ordine del giorno, ciascuno dei quali era contrassegnato con numero progressivo; seguivano le risoluzioni, contrassegnate dallo stesso numero che identificava la proposta relativa.
Le votazioni avvenivano in forma palese "a viva voce" o per voto segreto, depositando in un apposito contenitore detto "bussolo" una fava bianca per il sì o una fava nera per il no. Le deliberazioni erano prese a maggioranza semplice. In alcuni casi, il voto di ciascuno dei componenti l'esecutivo aveva valore doppio.
Le verbalizzazioni dei Parlamenti Generali erano ad opera del notaio cancelliere della Provincia, che le vergava in appositi registri, di cui i tre che rimangono sono riordinati ed inventariati in questa serie.

[Le notizie utilizzate per stendere questo testo sono state tratte dall'analisi degli stessi verbali del Parlamento Generale della Provincia del Montefeltro]

unità di descrizione separate
Verbali del Parlamento Generale della Provincia, con estremi cronologici 1697 nov. 3 - 1726 giu. 2, sono annotati nel registro 7.4.1 della serie Nomine e sindacati, a registro capovolto.


codice interno: 492 - 001.002