Erano previsti dalla normativa i controlli contabili sull'operato dell'ufficiale della Provincia del Montefeltro avente cassa. Si tratta del massaro che, dalla prima metà del sec. XVII, acquisisce le attribuzioni del depositario e che quindi, in questo registro, viene indifferentemente indicato coi termini di massaro, depositario o ministro tout court. La revisione era annuale, condotta da due eletti dal Parlamento Generale che, all'inizio del sec. XVIII, si stabilisce appartengano all'esecutivo; negli anni Ottanta dello stesso secolo, siano nominati dal gonfaloniere anziano, detto gonfaloniere revisore e nei capitoli del 1 settembre 1794 si stabilisce sia il segretario del Parlamento e la sottoscrizione sia fatta da tutti i componenti l'esecutivo. La revisione comportava il conteggio dei debiti e dei crediti dell'ufficiale nei confronti della Provincia. Fra i debiti gli erano conteggiate le tasse da lui riscosse dalle singole comunità provinciali, secondo precise ripartizioni. Mentre a suo credito erano conteggiate le tasse da lui pagate per l'insieme della Provincia in Tesoreria Camerale, le spese provinciali ordinarie rappresentate dagli stipendi degli impiegati e quelle straordinarie che faceva su mandati direttigli dall'esecutivo e controfirmati dal commissario. L'eventuale rimanenza a debito o a credito era riportata nella revisione dell'anno seguente.