Il fondo è costituito dalla serie dei registri degli atti di conciliazione, dalla serie dei registri delle udienze, dalla serie dei repertori degli atti di usciere e dalla serie delle cause e delle sentenze.
espandichiudi
criteri di ordinamento La documentazione è organizzata in serie. Per ciascuna unità è stato mantenuto il riferimento puntuale alla segnatura presente nello strumento di ricerca del 1986.
informazioni sul contesto di produzione Il Giudice conciliatore era un magistrato dell'ordine giudiziario istituito in ogni Comune dal R. D. del 6 dicembre 1865 (e R. D. del 30 gennaio 1941, n. 12) per definire in via amichevole e, in caso non fosse possibile un accordo delle parti per risolvere con giudicato, le cause di minore importanza. Le sue competenze furono poi regolate con la legge del 16 giugno 1892 (n. 261) e con il regolamento per l'esecuzione della suddetta legge (R. D. del 26.12.1892). Le funzioni di Cancelliere dell'Ufficio di conciliazione erano svolte dal segretario del Comune o da un altro impiegato comunale che, pertanto, dipendeva gerarchicamente esclusivamente dall'autorità giudiziaria. Al messo di conciliazione, istituito con legge del 3 febbraio 1957, n. 16 erano affidate mansioni di notifica e di esecuzione coattiva, oltre che tutte le altre necessarie per l'ordinato svolgimento delle udienze. L'Ufficio di Conciliazione era funzionalmente un organo giurisdizionale, ma - secondo il parere della Direzione generale degli Affari civili e delle libere professioni del Ministero di Grazia e Giustizia - sul piano organizzativo, contabile ed amministrativo doveva considerarsi un ufficio dell'Amministrazione comunale. Divenuta la sua attività residuale, ne è stata decisa la soppressione e la sostituzione con la nuova figura del Giudice di pace (attiva dal 1° maggio 1995), a seguito dell'art. 44 della Legge n. 374 del 21 novembre 1991 ("Istituzione del Giudice di pace").
storia archivistica La documentazione prodotta dal Giudice conciliatore era stata inserita, verosimilmente nel corso di interventi precedenti, fra le carte dell'archivio storico del Comune di Langhirano, all'interno del carteggio classificato con titolario Astengo, assieme alla documentazione della categoria VII "Grazia, giustizia e culto". Nel corso delle operazioni di inventariazione del 2016 è stata enucleata e descritta come complesso a se stante
codice interno: 645 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Franca Manzini e Marica Balocchi (GEA), 2018
realizzato per Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna [L.R. 18/2000. Piano bibliotecario 2011. Intervento diretto]
Intervento redazionale a cura di Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Servizio biblioteche archivi musei e beni culturali, 2018