Contiene 1180 lettere che rappresentano il carteggio in arrivo alla Società da parte di agenti, impiegati e funzionari delle miniere di zolfo amministrate dall'ente ovvero Perticara, Formignano, delle raffinerie di Cesena e Rimini e degli impianti di Ferrara.
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Le lettere presentano talvolta una segnatura di mano del destinatario, sulla parte dell'indirizzo di destinazione, in cui compare l'anno, il mittente e il giorno in cui si risponde, mentre altre volte sono numerate per mittente. Quasi tutte comunque presentano un segno grafico non sempre chiaro che sembrerebbe essere una "R" ovvero un'abbreviazione per indicare che la lettera ha ottenuto risposta o più semplicemente che è stata ricevuta e letta. A volte il mittente apponeva un proprio timbro su cui figurava il nominativo e la miniera di provenienza. Del materiale risulta mutilo di una parte del supporto per cui, nei casi in cui non è stato possibile recuperare la data di spedizione della missiva, è stata segnalata quella del timbro di arrivo. Non sempre è presente la serie completa degli anni. Una parte delle lettere relative alla miniera di Perticara è il lingua francese. Sono presenti inoltre 24 lettere datate 1803-1882 e rinvenute a parte all'interno di altri contenitori, alcune provenienti da luoghi diversi, altre non altrimenti attribuibili in quanto esulano dalle date di esistenza della Società stessa. Si riportate di seguito in stretto ordine cronologico: 1. GAETANO NORINI a MICHELE VELLA presso Casa Ferretti di Ferrara, Bondeno 19 ottobre 1803; 2. GAETANO BERNETTI a GIUSEPPE UNGARELLI, Roma 29 marzo 1820; 3. ANDREA BARBIERI a PELLEGRINO TORRI, Roma 29 marzo 1820; 4. ANDREA BARBIERI a PELLEGRINO TORRI, Roma 6 maggio 1820; 5. M. LEVE al prefetto di Roma GIOVANNI BRUSA, Roma 3 dicembre 1821; 6. ANDREA BARBIERI a GIACOMO FIORINI, Roma 12 dicembre 1821; 7. SEBASTIANO PICHI a VINCENZO MALDINI, Roma 14 agosto 1829; 8. mittente incomprensibile a MONSIEUR MICARD di Rimini, Perticara 10 gennaio 1840 (in lingua francese); 9. A. SANALVINI a PAOLO SILVANI, Roma 15 luglio 1841; 10. ANGELO BATTISTINI a LUIGI PIZZARDI, Pietracuta 14 giugno 1845; 11. DANIELE BERETTA a EMANUELE FOLIGNO, Ancona 19 agosto 1845; 12. BENEDETTO TROVANELLI al marchese GAETANO PIZZARDI, Mercato Saraceno 13 settembre 1845; 13. FRANCESCO ZACCARELLI a GAETANO RASORI, Mondaino 20 agosto 1847; 14. arciprete FRANCESCO TOMASETTI a GAETANO RASORI, Talamello 7 dicembre 1847; 15. FRANCESCO ZACCARELLI a CARLO ROBERTI, Mondaino 17 giugno 1848; 16. T. MORI a VINCENTIO [sic] AMATI (Miniera di Perticara), Bologna 14 luglio 1848; 17. arciprete FRANCESCO TOMASETTI a CARLO ROBERTI, Talamello 9 luglio 1849; 18. PIETRO MATTEI CASANOVA a CARLO ROBERTI, Mercato Saraceno 16 novembre 1849; 19. CAMILLO MONTANARI a destinatario mancante, Bologna 13 agosto 1852; 20. chirurgo GIROLAMO BUCCI al gerente CARLO ROBERTI, Sant'Agata Feltria 19 dicembre 1854; 21. GIACOMO CECCANI al gerente ANTONIO ZANOLINI, Roma 5 aprile 1859; 22. GIACOMO CECCANI al gerente ANTONIO ZANOLINI, Roma 28 giugno 1859; 23. gerente AUGUSTO PANCALDI a LUIGI MATTEI, Bologna 14 novembre 1881; 24. ANTONIO LUCCHINI all'AVVOCATO PRISCO CONTI CONSULENTE LEGALE E SEGRETARIO DELL'ASSEMBLEA, Bologna 7 luglio 1882.
criteri di ordinamento Si è ritenuto opportuno mantenere l'ordinamento dato al materiale al momento del ritrovamento ovvero per miniera/stabilimento di interesse e all'interno creando dei fascicoli annuali in cui raccogliere le lettere in ordine cronologico. In realtà non tutto il materiale seguiva strettamente quest'ordine per cui quello rinvenuto fuori posto è stato prontamente ricollocato.
storia archivistica La documentazione è stata recuperata sul mercato antiquario bolognese dall'Associazione Pro-loco Perticara alla fine degli anni Ottanta del Novecento e aggregata ai fondi archivistici conservati insieme all'archivio della miniera di Perticara. Le lettere erano pertanto raccolte in una quarantina di contenitori ad anelli comunemente utilizzati per l'esposizione dei documenti, divisi per miniera o stabilimento di interesse (Perticara, Cesena, Rimini, Formignano, Ferrara)(1) e all'interno in ordine cronologico, e corredate da un elenco dei raccoglitori esistenti con indicata la provenienza, l'anno e il numero di lettere presenti all'interno, stilato presumibilmente al momento del recupero del materiale. Completavano la rassegna due raccoglitori contenenti la corrispondenza inviata da altri luoghi o non meglio attribuibile. Il materiale è di proprietà dell'Associazione Pro-loco Perticara.
Note (1) Rispetto all'elenco sono risultate mancanti 75 lettere inviate da Perticara negli anni 1847-1848.
strumenti di ricerca Relativamente alla miniera di Perticara è allegata una trascrizione dattiloscritta delle lettere degli anni 1851-1854.
unità di descrizione separate Il materiale era originariamente conservato insieme ad altro recuperato in vari tempi sul mercato antiquario.(1) Un primo consistente lotto è stato messo in vendita da un antiquario imolese nel 1987 e acquistato dalla Biblioteca Malatestiana di Cesena grazie all'intervento finanziario della Cassa di risparmio di Cesena che l'ha acquistato e donato al Comune. A segnalarne l'esistenza sul mercato antiquario erano stati il responsabile del Servizio conservazione e ricerche della Malatestiana Piero Lucchi e la Società di ricerca e studio della cultura materiale e antropologica della Romagna mineraria di Borello rappresentata dal consigliere Antonio Veggiani. Si tratta di 66 classificatori d'archivio, 2 registri di copialettere e un pacco di carte sciolte (1801-1899) che riguardano l'attività della Società antica e di quella che la ha assorbita in particolare le operazioni relative all'estrazione, alla lavorazione e alla commercializzazione dello zolfo nelle miniere del territorio della Valle del Savio e del Montefeltro.(2) Il materiale, che è stato oggetto di riordino e inventariazione tra il 1988 e il 1989 da parte di Renato Turci già vice direttore della Malatestiana, rappresentava il primo esempio di archivio di una società concessionaria di miniere che veniva recuperato alla ricerca in quanto fino ad allora le indagini sulle miniere cesenati erano state condotte solamente su fonti documentarie indirette quali l'archivio della Prefettura e del Tribunale di Forlì presso l'Archivio di Stato di Forlì e l'archivio del Corpo reale delle miniere - Distretto minerario di Bologna. Nel 1989 altri documenti appartenenti allo stesso fondo venivano acquistati dalla Malatestiana presso un altro antiquario.(3) Nel 1990 una scoperta aveva permesso di dare finalmente una spiegazione allo smembramento del corposo archivio: nel primo gruppo di documenti, quelli acquistati nel 1987, c'erano carte che non avevano niente a che vedere con la Società perché riguardavano una famiglia i cui membri avevano ricoperto ruoli nella vita politica bolognese i Silvani.(4) Al momento della liquidazione della Società l'archivio aziendale era pervenuto al legale Paolo Silvani e pertanto aggregato alle carte della sua famiglia: durante il periodo di abbandono della villa dei Silvani pertanto l'archivio era stato oggetto di razzie e ciò spiegherebbe l'immissione sul mercato antiquario di spezzoni d'archivio e la commistione con le carte Silvani.(5)
Note (1) Per le notizie storico-archivistiche si veda: R. Turci, L'archivio della Società anonima delle Miniere Zolfuree di Romagna conservato a Cesena dalla Biblioteca Malatestiana, in Studi Romagnoli, 1989, 40, pp. 325-342; P. Lucchi - R. Turci, Biblioteca comunale Malatestiana: acquisizione e ricomposizione dell'archivio della Società anonima delle Miniere Zolfuree di Romagna, in La miniera. Tra documento storia e racconto rappresentazione e conservazione, a cura di S. Lolletti, M. Tozzi Fontana, Bologna, Analisi, 1991, pp. 13-19; R. Turci, Inventario delle serie e descrizioni dei materiali, in La miniera. Tra documento storia e racconto rappresentazione e conservazione, a cura di S. Lolletti - M. Tozzi Fontana, Bologna, Analisi, 1991, pp. 21-54; E. Arioti, L'archivio della Società anonima delle Miniere Zolfuree di Romagna in Una tradizione senese: dalla Pirotechnia di Vannoccio Biringucci al Museo di Mercurio, a cura di I. Tognarini, Napoli, Esi, 2000, pp. 285-294. (2) Il pacco di carte sciolte contiene il carteggio di Paolo Silvani, azionista e avvocato della Società e liquidatore della stessa. (3) La prova sono i raccoglitori tipologicamente identici a quelli pervenuti nel 1987. (4) L'archivio della famiglia Silvani, rinvenuto da uno studioso bolognese, l'ingegnere Franco Manaresi, all'interno di una villa di proprietà della famiglia e acquistato insieme all'immobile, risultava avere frammista alla documentazione strettamente familiare molto materiale afferente all'archivio della Società. Anche il suddetto fondo è stato donato alla Malatestiana. (5) La commistione tra archivio di famiglia e archivio della Società è rinvenibile anche nella documentazione relativa alle famiglie Zanolini e Silvani venduta da un discendente di entrambe, Carlo Buti, al Museo civico del Risorgimento di Bologna.
codice interno: 709 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Silvia Crociati, in collaborazione con Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna, 2013