- Carteggio militare, 2 buste; - "Lettere dell'illustrissimo cancelliere Bargello", 1 busta; - Dispacci di gabinetto, 3 buste; - Affari diversi (es. trucciolo), 1 busta; - Affari diversi (es. ricorsi e carte di ebrei, affare Pellegrino Sgarbi, confraternita di San Rocco, spettacolo e teatro), 3 buste; - Affari amministrativi (es. trucciolo, sanità, vettovaglie), 2 buste; - Memoriali diversi (es. toghe, ebrei), 1 busta; - Oggetti diversi, 2 buste; - Carteggio vario, 2 buste (una delle quali relativa al ghetto ebraico); - Suprema giurisdizione, 2 buste.
informazioni sul contesto di produzione Nei territori estensi la figura del governatore, di matrice pontificia, venne introdotta per la prima volta nel 1510, durante l'occupazione di Modena da parte delle truppe di papa Giulio II. Dopo la consegna di Carpi ad Alfonso I d'Este con apposito atto del 5 marzo 1527 - cioè tre anni prima dell'investitura ufficiale accordata da Carlo V - i primi rappresentanti del dominio estense avevano il titolo di Commissario-Governatore (come Agostino Villa nominato già il 22 marzo 1527 o come Salvatore Lamia che reggeva la Terra di Carpi al momento dell'investitura imperiale). Sotto la reggenza di Ercole II, il "Commissario-Governatore" ducale di Carpi divenne a tutti gli effetti Governatore del Principato, rimanendo tale fino all'arrivo dei francesi nel 1796, quando governatore era il Conte Angelo Scarabelli. Come rammenta Angelo Spaggiari, sia l'investitura imperiale di Carpi (1530) sia l'elevazione della Contea a Principato (20 dicembre 1535, con diploma dato a Napoli) si collocano proprio nel momento della trasformazione dei "Commissari" estensi nel sistema dei "Governatori". Per avere un'idea delle materie di competenza del Governatore torna utile richiamare quanto precisa una nota manoscritta premessa all'indice della cosiddetta serie "Carpi" (nn.1-60, 1472 - sec. XVIII), dei "Rettori dello Stato", conservata presso l'Archivio di Stato di Modena: «regge il paese a nome e vice del Principe che gli ha affidato l'incarico, senza limitazioni nell'esercizio delle sue funzioni [ ]. Essendo investito del potere esecutivo fa pubblicare le gride, le notificazioni; concede permessi di transito, di estrazione di biade, vini, ecc. esenzioni di gabelle, di porto d'armi o di caccia. Ha a sua disposizione il presidio dei soldati [ ]. Da lui dipendono anche i Capitani delle Porte [ ]. Il Governatore, solo, si occupa degli affari politici; invece tratta gli affari giuridici unitamente al Podestà [ ]. Al solo Governatore sono deferite le cause criminali, però egli è assistito dal Podestà con titolo di Consultore». Anche il Camerlengo, responsabile della riscossione dei dazi e delle imposte per conto della Camera ducale, dipendeva dal Governatore. Nell'insieme, il Governatore, in quanto delegato di funzioni principesche, assumeva il ruolo di fulcro del sistema, in un contesto contraddistinto dalla presenza di più poteri derivanti da ambiti di autonomia di svariata matrice. Per un approfondimento si veda la Bibliografia.
bibliografia Angelo Spaggiari, Il Principato di Carpi nell'archivio estense, in «Il principato di Carpi in epoca estense. Istituzioni, economia, società e cultura», Roma, Bulzoni, 2002, pp. 41-48 Atti del seminario di studi dal titolo "Nuove ricerche archivistiche sul Principato di Carpi: istituzioni, economia, società e cultura in epoca estense" tenuto a Carpi dal 22 al 24 ottobre 1998. Elio Tavilla, Da centro a periferia: il governatorato di Carpi tra devoluzione e riforme settecentesche, in «Storia di Carpi, volume secondo. La città e il territorio dai Pio agli Estensi (secc. XIV-XVIII)», Modena, Mucchi, 2009, pp. 89-120
codice interno: 0748 - 001
informazioni redazionali
La descrizione è stata effettuata da Jessica Pagani con il coordinamento di Federica Collorafi (CSR / Voli Group). Le ricerche storiche, i profili storico istituzionali e la storia archivistica sono di Lucia Armentano (Archivio storico comunale di Carpi), 2013
realizzato per Comune di Carpi, con il contributo finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi
Intervento redazionale a cura di IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, 2013