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Archivio dell'Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini 1932 - 2016
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fondo
buste 127, fascicoli 586, volumi 14, quaderno 1, unità documentarie 848 6 opere d'arte 309 audiovisivi, bobine 48, audiocassette 796

Archivio "di" e "su" Pier Paolo Pasolini nelle intenzioni originarie dei Laura Betti e degli altri soci fondatori dell'Associazione, il fondo si è venuto a costituire mediante l'accurata raccolta di materiali pasoliniani o a lui inerenti, e nel contempo si è sedimentato attraverso lo svolgersi intenso, cronologicamente parlando, e diffuso, dal punto di vista geografico, delle numerose iniziative realizzate dall'Associazione per diffondere la conoscenza di Pier Paolo Pasolini, della sua opera e del suo pensiero e mantenere viva la memoria e insieme il dibattito culturale intorno a lui.
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L'articolata struttura archivistica bene evidenzia l'organizzazione rigorosa attribuita dall'Associazione ai materiali, distinti e ordinati innanzitutto sulla base di quanto appena accennato, per cui le prime serie archivistiche comprendono la documentazione, originale o in copia, "di" Pasolini, ossia sceneggiature, copioni, frammenti della sua produzione poetica e cinematografica, appunti, materiali di studio, corrispondenza, libri, disegni. Una raccolta di mirabilia frutto delle ricerche, della determinazione e delle personali relazioni di Laura Betti, in seguito implementata dal Centro Studi - Archivio Pier Paolo Pasolini.
A partire dagli "Atti processuali" inizia l'archivio "su" Pier Paolo Pasolini: sappiamo che questo è il primo nucleo documentario del fondo. Dalla ricerca finalizzata alla pubblicazione del volume Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte "in un paese orribilmente sporco" (Milano, Garzanti, 1977) prende avvio la storia dell'Associazione (che allora ancora non esisteva formalmente) e di conseguenza la formazione dei fascicoli che ne attestano l'attività più che ventennale.
In quanto centro di promozione culturale e nel contempo centro di documentazione, poiché questo è il duplice profilo che l'Associazione si è data, ciò che il suo archivio offre a ricercatori e studiosi sono i materiali relativi alle iniziative da essa ideate, progettate, promosse, realizzate, da sola o in collaborazione con enti ed istituzioni diversi ("Iniziative culturali curate dal Fondo", "Premi Pasolini", "Cinema", "Sbobinamenti", "Mostre fotografiche"), iniziative fra le quali si distinguono il "Premio tesi di laurea Pier Paolo Pasolini" e il "Premio di poesia Pier Paolo Pasolini", e il gigantesco lavoro di recupero, restauro e sottotitolaggio delle pellicole pasoliniane ai fini della diffusione del cinema di Pasolini in tutto il mondo, e ancora l'ingente rassegna stampa italiana e internazionale.
Accanto a questa documentazione si trova poi quella "prodotta" invece da altri soggetti e quindi relativa ad "iniziative culturali di terzi", e raccolta dall'Associazione con tanta cura e senza nulla tralasciare, allo scopo di documentare e monitorare l'interesse del mondo della cultura, in senso lato (dal cinema al teatro, dalla musica alla fotografia; dalle università ai circoli locali), per la figura e l'opera di Pier Paolo Pasolini: una mole di documenti che offre una sintesi diacronica e insieme il dettaglio dei protagonisti, delle letture e delle interpretazioni che Pasolini ha calamitato su di sé ("Opere teatrali di P.P. Pasolini messe in scena dopo la sua morte", "Cinema e TV su Pasolini", "Musica", "Dossier iniziative culturali di terzi", etc.).
Infine, l'archivio si completa delle serie inerenti la gestione dell'Associazione, per cui è presente una copiosa corrispondenza, la documentazione di natura amministrativa e contabile e, di particolare interesse per l'interpretazione e descrizione di questo fondo, quella dedicata proprio all'archivio dell'Associazione ("Strumenti dell'archivio dell'Associazione").
Oltre ai materiali audiovisivi descritti, va ricordato che il patrimonio comprende anche una biblioteca di circa 1200 volumi comprendenti le diverse edizioni dei libri di Pasolini e letteratura a lui dedicata, riviste e tesi di laurea, la cui descrizione è accessibile dall'Opac del Polo Unificato bolognese SBN; e ancora, una ricchissima raccolta fotografica della consistenza di circa 13.000 unità tra negativi e stampe positive, condizionate e numerate ma non ancora completamente inventariate.

criteri di ordinamento
La descrizione del fondo rispecchia l'ordinamento riscontrato al suo interno nel momento in cui è stato avviato l'intervento di inventariazione, avvallata dagli strumenti (elenchi e cataloghi) individuati e a loro volta raccolti e descritti nella serie "Strumenti dell'archivio dell'Associazione" del presente inventario. La specifica attività dell'Associazione ha indubbiamente imposto alla medesima un'ordinata gestione del patrimonio documentario, garantita dalla presenza nel proprio organico di un archivista (Giuseppe Iafrate), supportato talora da collaboratori occasionali, con la supervisione, a partire dal 1989, di un "curatore ufficiale dell'archivio" nella figura del professor Walter Siti.
La descrizione inventariale è analitica e scende fino al livello dell'unità archivistica (fascicolo, volume, busta, etc.), avendo cura di inserire, là dove necessario, dettagliate informazioni relative all'esistenza e localizzazione di originali o di copie nell'Area delle informazioni relative alla documentazione collegata e complementare.
Per alcune serie si sono compilate soltanto le schede di quel livello, senza dettagliare ulteriormente, riportandovi quante più informazioni possibili in modo da renderle comunque esaustive.
All'interno delle serie la documentazione è stata riordinata e descritta in sequenza cronologica, ad eccezione di quella denominata "Pratiche agli Atti", per la quale si è mantenuto il criterio della progressione alfabetica secondo il quale era stata originariamente organizzata.

storia archivistica
Dalla nascita dell'Associazione fino al 2001 la documentazione è stata conservata presso la sede della medesima in Piazza Cavour 3 a Roma. L'impossibilità per Laura Betti di continuare a gestire il patrimonio documentario, oltre che la stessa attività dell'Associazione, la induce, già nel 1997, a cercare un possibile "erede" intercettando così l'interesse del Comune di Roma, per cui l'8 agosto 2001, l'archivio dell'Associazione viene dislocato in Via Florida 24, nei locali messi a disposizione dall'Amministrazione comunale. Qui però la documentazione non viene neppure estratta dagli scatoloni predisposti con il trasloco poiché fallisce la trattativa fra il Comune e l'Associazione in merito ai termini della convenzione che doveva regolamentare la presa in carico del fondo archivistico e librario da parte del Comune. Tale situazione viene rilevata dalla Soprintendenza archivistica, nella persona di Lucia Salvatori Principe, che dopo un sopralluogo scrive a Laura Betti, quale Presidente dell'Associazione "Fondo Pier Paolo Pasolini", dicendo che pur essendo i "locali idonei alla conservazione della documentazione, per il momento essa è disposta in scatole accatastate una sopra l'altra con grave rischio di deterioramento" e invitando a "voler prendere in considerazione un eventuale deposito temporaneo presso l'Archivio di Stato in mancanza di una soluzione adeguata al problema" (lettera prot. 3804/X2 D 185 del 14 novembre 2001).
In seguito, nel corso del 2002, una parte dell'archivio viene trasferita provvisoriamente presso la Fondazione G. Di Vittorio di Roma, in Via Donizetti, che si rende disponibile a prenderlo in deposito nella forma del comodato d'uso. Finalmente nel novembre del 2003 Laura Betti, trovato un accordo con il Comune di Bologna, che prevede che le carte vengano riordinate e rese fruibili al pubblico, trasferisce l'archivio presso la Cineteca della città dove viene adeguatamente collocato negli appositi armadi che arredano la saletta "Pier Paolo Pasolini" all'interno della Biblioteca Renzo Renzi.
Nel gennaio 1997 il materiale documentario dell'Associazione "Fondo Pier Paolo Pasolini" è stato riconosciuto come archivio di notevole interesse storico da parte della Soprintendenza archivistica per il Lazio (notifica prot. 100867 del 29 gennaio 1997, a firma della soprintendente Lucia Principe) in considerazione della "pregevole attività culturale sia a livello nazionale che internazionale" che si è sviluppata intorno ad esso, per cui è "da ritenersi una fonte preziosa per la storia non solo culturale ma anche politica e sociale dell'Italia contemporanea".

modalità di acquisizione
Le carte sono state donate nel 2003 da Laura Betti, quale Presidente dell'Associazione "Fondo Pier Paolo Pasolini", al Centro Studi - Archivio Pier Paolo Pasolini, diretta emanazione della sua Associazione, con sede a Bologna presso Cineteca.
Rispettivamente nel 2005 e nel 2010, Beatrice Banfi (segretaria di edizione di Pasolini dal 1968 al 1975) e Maria Grazia Chiarcossi (cugina di Pasolini) hanno incrementato il patrimonio archivistico mediante la donazione l'una di sei sceneggiature originali, e l'altra di 13 disegni originali realizzati da Dante Ferretti per il film Il fiore delle Mille e una notte (1974).


codice interno: 787 - 001

informazioni redazionali
Inventario a cura di
Laura Cristina Niero (COSMOS), 2018

realizzato per
Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna [L.R. 18/2000. Piano bibliotecario 2015 Intervento diretto]

Intervento redazionale a cura di
Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Servizio biblioteche archivi musei e beni culturali, 2018