Al materiale afferente l'attività congressuale (nazionale e provinciale) della federazione, fanno seguito i verbali consiliari ed il carteggio di segreteria, documentazione relativa all'amministrazione ed all'organizzazione sindacale, alle attività funzionali quali la contrattazione e la rappresentanza dei singoli lavoratori in caso di fallimenti delle aziende o di infortuni. Piccoli nuclei si riferiscono alla formazione professionale e sindacale, ai rapporti con l'ispettorato del lavoro e con le casse professionali, alle politiche abitative.
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informazioni sul contesto di produzione La Federazione Italiana Lavoratori Legno Edili e Affini nasce nel 1955 dall'unificazione della Federazione Italiana Lavoratori Edili e Affini (FILEA) e la Federazione Italiana Lavoratori Legno Artistiche Varie (FILLAV). La Filea (già FILE-Federazione Italiana Lavoratori Edili) era nata nel 1945, pur discendendo dalle federazioni edili precedenti all'avvento del fascismo, come la Federazione Edilizia (fondata nel 1886) e la Federazione Italiana Operai Edili (FIOE, 1898). La FILLAV era invece nata dall'evoluzione della Federazione Nazionale Lavoratori Legno e Affini (FNLLA), fondata nel 1901. Nel 1975, con la Federazione Italiana Lavoratori Costruzioni e Affini (FILCA-CISL) e la FENEAL-UIL, costituisce la Federazione Lavoratori Costruzioni.
Le prime tracce del movimento operaio edile vanno cercate a Parma tra i braccianti agricoli che, in seguito alla crisi economica successiva all'unificazione d'Italia, migrano in città per diventare saltuari dell'edilizia. Gli interventi di edilizia pubblica che a Parma come in molte altre città italiane si concretizzano spesso nei lavori di abbattimento delle mura, pur avendo come scopo primario l'occupare questa folta massa di lavoratori, non possono assicurarne la sopravvivenza a lungo termine. Si organizzano dapprima in leghe, e quindi in cooperative di muratori e falegnami, che da sezioni dell'organizzazione si trasformano in sezioni aderenti alla neonata Camera del Lavoro. Gli scioperi del 1901 e 1902 si concludono favorevolmente per alcune categorie, tra le quali i muratori, i mattonai e i cassonieri. Nella tarda estate del 1907, a Parma entrano in agitazione i cementisti e i muratori. Il 3 settembre 1920, con l'occupazione del cortile della costituenda Scuola Tecnica da parte degli operai dell'azienda costruttrice, in opposizione al subappalto ad un'altro fornitore, si chiude un breve periodo di agitazioni iniziate ad aprile. La presa di potere del fascismo costringerà gli operai edili nei sindacati di regime, fino al termine della seconda guerra mondiale.