La serie è costituita dalle riscossioni delle imposizioni del dazio e della colta e degli introiti derivanti dai proventi delle rendite comunitative.
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I registri sono suddivisi in 2 parti: il cancelliere scriveva nella parte sinistra del registro le "poste" e le "somme" e al momento della riscossione il camarlingo ne annotava il saldo nella parte destra.
informazioni sul contesto di produzione Gli importi delle imposizioni del dazio e della colta venivano deliberati dal Consiglio generale. Il camarlingo annotava sui registri i pagamenti delle imposte che gravavano sulla massa degli estimi dei contribuenti della Podesteria e delle comunità: la colta ovvero il dazio era diversamente imposto per 14 comunità e per le 5 corti di San Donnino (San Donnino, Orsarola, Particeto, Bufolano, Monte Cerro): a quest'ultime spettavano (in percentuali diverse rispetto alle altre 14 comunità) il dazio per le spese universali e bargello e le rate per il palio di S. Giovanni. Al dazio si aggiungevano le entrate derivate dai proventi della Podesteria (canoni livellari, proventi della gabella di passaggio) e delle comunità di Galeata (mulino, osteria, macello) e Santa Sofia (mulino, osteria, macello, mori, podere del Polesmo o Polesino). Dalla metà del '700 ai proventi di Galeata e Santa Sofia si aggiungono quelli di Spescia, Biserno ("conduttore delle Basine" e "delle Caldine"), Spugna, Berleta (mulino) e Cabelli. Ai pagamenti alla Cassa del Magistrato dei Nove conservatori, alle spese universali e al Bargello di Romagna si aggiunsero nel corso degli anni altre voci: fisco, imposizioni di lavori di strade e tassa delle bestie del pie' tondo. Il camarlingo doveva fare i pagamenti alla Cassa della Camera delle comunità e luoghi pii, al camarlingo della Provincia di Romagna, al camarlingo della tassa dei cavalli, oltre le tasse del palio di S. Giovanni, dei mulini e le provvisioni ai salariati. La riscossione era annuale, iniziava il 1° maggio ed era effettuata in 3 rate: fine agosto, fine ottobre e fine gennaio.
storia archivistica Dall'inventario dell'archivio galeatese del 1782 risultano 58 dazzaioli per la riscossione del dazio comunitativo, numerati con numeri romani e datati dal primo maggio 1717 a tutto aprile 1775. Diversi registri sono andati perduti e di 5 dazzaioli della Podesteria si conservano soltanto le coperte pergamenacee (aa. 1723-1724, 1734-1735, 1748-1749, 1768-1769, 1773-1774). Nell'inventario del 1860 risultano 96 filze di dazzaioli dell'imposizione del dazio della Comunità di Galeata dal 1717 al 1808, contrassegnate dalla lettera B: probabilmente sono conteggiati assieme tutti i diversi dazzaioli (dazio, tassa di redenzione, tassa macine, tassa poderi, tassa prediale).
unità di descrizione separate Documentazione relativa ai bilanci dell'imposizione del dazio e della colta (1737-1782 con lacune) è presente in coda alle filze della serie Carteggio dei cancellieri.