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  Lavori cinematografici 1934 - 1988
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serie
fascicoli 231
sei in: Archivio Cesare Zavattini 1918 - 1989

"Cesare Zavattini è considerato uno dei "padri" del Neorealismo. Poco prima dello scoppio della guerra, in un articolo (tit.: I sogni migliori) pubblicato sulla rivista "Cinema" (n. 92, 25 aprile 1940) egli enunciava embrionalmente le teorie sul neorealismo che ha originalmente sviluppato nel dopoguerra. Tra la fine degli anni '40 ed i primi anni '50 ha scritto e sceneggiato alcuni dei film capolavoro del Neorealismo riscuotendo, in coppia col regista Vittorio De Sica, un grande successo internazionale.
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Tuttavia, con l'esaurirsi della spinta propulsiva neorealista non è cessato il suo impegno contro gli aspetti inautentici della realtà. Ha cercando puntigliosamente nuove strade, aggiornando l'approccio con il cinema attraverso uno sforzo creativo che si è mantenuto costante nel tempo sebbene spesso scontrandosi con la cinematografia di tipo commerciale dominante. Se il lavoro d'individuazione e d'interpretazione dei suoi soggetti cinematografici ha avuto un precursore ideale in Aldo Paladini (si veda al riguardo la serie di interventi comparsi nella rivista "Cinema" degli anni 1951/1952 sotto il titolo complessivo Soggetti di Cesare Zavattini senza cavallo a dondolo), una prima scrematura - nella vastissima congerie di "cartelle, fascicoli, classificatori" che si trovavano ammassati nella casa romana del vulcanico artista - è stata avviata verso la fine degli anni Settanta da Roberta Mazzoni, all'epoca in cui la stessa si è occupata, assieme a Za, del volume Basta coi soggetti! [...] 
Nel complesso la "Raccolta dei lavori cinematografici" è composto da circa diecimila pagine (cartelle dattiloscritte). I primi soggetti risalgono al 1934. Numerosi lavori cinematografici di Za sono inediti, in gran parte dattiloscritti con ampie annotazioni manoscritte ed hanno varia lunghezza: dall'idea racchiusa in una paginetta, sino a cartelle e cartelle di materiale tutte dedicate ad un unico progetto. Si rimanda come esempi (ma ve ne sono molti altri) ai progetti di "Mexico mio", "L'ultima cena", "La cavia", "La maga di Napoli" ed altri.
Davvero copioso è il materiale riguardante "La Veritàaaa" (1982) l'unico film di cui Zavattini è stato anche regista oltre che autore e interprete. L'opera, la cui prima versione risale al 1962 e l'ultima al 1981, è infatti un enorme cumulo di annotazioni, stesure, abbozzi, variazioni, appunti, dichiarazioni e materiali preparatori che ci raccontano la storia di un film che è stato definito "testamentale e irripetibile" (O. Caldiron).
Dei soggetti tradotti in film sono conservate le carte utili alla loro realizzazione: soggetti, sceneggiature, trattamenti, scalette, note di lavorazione, ecc. Tra le opere di cui si possiedono varie versioni e studi preparatori è interessante il progetto per il film mai realizzato sull'attore Maurizio Arena, che all'epoca - 1962 - stava attraversando un'inarrestabile parabola discendente. Si trattava di quel tentativo di cinema-verità che Zavattini non è mai riusciuto a concretizzare compiutamente. Il progetto del film avrebbe dovuto essere attuato con la collaborazione dell'allora giovane regista Dino Bartolo Partesano e di Marco Zavattini. Nelle carte della "Panizzi", che comprendono molte versioni del progetto, l'opera - il cui titolo è "La cavia" -, è sottotitolata "A carte scoperte", reca anche altri 8 titoli che rispecchiano differenti ma convergenti approcci: "Il gallo", "Biografia di un amatore", "Il suo film", "La pelle dell'orso", "Fino in fondo", "L'anima al diavolo", "Mille amori", "A. (cioè Arena) e la nobiltà".
Tra i materiali più significativi dell'Archivio vi sono inoltre quelli relativi ai film-inchiesta. Del film-collettivo "I misteri di Roma", uscito nel 1963 dal contributo di ben 15 giovani registi è copiosa la documentazione conservata, mentre poche carte e brevi annotazioni senza data, ma con ogni probabilità della fine degli anni settanta, documentano un soggetto mai tradotto in film, su "Il caso Moro".
I soggetti depositati alla "Panizzi" riflettono dunque i vari aspetti dello sviluppo cinematografico zavattiniano, dalla teorizzazione del cosiddetto "buco nel muro" al "pedinamento", dalla "poetica dell'evento" ai "film lampo", dai "film-inchiesta" ai "film sui personaggi reali", ai "film confessione", senza dimenticare la cosiddetta soggettistica di mestiere. Vi è, insomma, documentato tutto l'universo cinematografico di Za e sono facilmente individuabili i grandi temi della poetica zavattiniana. Tra questi, come s'è visto, fondamentale, fin dagli anni Trenta, il rapporto col mondo popolare e la grande questione sociale della "povertà".
Luigi Malerba, nell'introduzione al volume delle "Opere zavattiniane", uscito da Bompiani nel 1991, definiva lo scrittore di Luzzara un "affettuoso narratore di poveri homini", apparentando i suoi testi, attraverso un'ardita proiezione letteraria, ai Fioretti di San Francesco. È in effetti del 1937 il suo libro "I poveri sono matti", un testo scambiato a torto per un romanzo umoristico, mentre il suo primo soggetto cinematografico, poi non realizzato, è stato "I poveri in auto", un'idea che riaffiorerà successivamente nel 1952 in un film di Mario Mattòli, "Cinque poveri in automobile".
Ma sono numerosi, si pensi ad esempio a "Miracolo a Milano", i soggetti legati a questo argomento. Altra caratteristica peculiare della sua produzione per la cinematografia fu il tema dei "bambini", quegli stessi bambini i cui occhi innocenti smascheravano inconsapevolmente gli egoismi, gli opportunismi e le ingiustizie del mondo dei "grandi". Film come "Sciuscià", del 1946, "Ladri di biciclette" del 1948 o "Bellissima" del 1951, sono eloquenti al riguardo"

Scheda a cura di Giorgio Boccolari
cfr. Giorgio Boccolari, "I Soggetti cinematografici di Cesare Zavattini conservati nella Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia," in Diviso in Due: Cesare Zavattini: cinema e cultura popolare (Reggio Emilia: Diabasis, 1999), 153-62.


criteri di ordinamento

Si è deciso di mantenere la partizione adottata all'epoca del primo riordino del subfondo "Raccolta dei lavori cinematografici", da parte di Valeria Faletra e sulla base del quale è stato redatto il primo inventario cartaceo.
In effetti, la distinzione tra lavori cinematografici non realizzati e lavori cinematografici realizzati rispecchia anche l'attuale sistemazione fisica dei materiali. In questo senso, sono state create due sottoserie, recuperando le dizioni originali adottate dalla Faletra (Boccolari, 1999, pag. 161, nota 7).
Due unità archivistiche ("La Veritàaaa" e "I figli di Sanchez") erano stati inseriti, nel corso dei precedente ordinamento, nel cosiddetto "Fondo pirncipale". Sono stati virtulmente estrapolati per essere presentati in sequenza con gli altri documenti analoghi dell'archivio



storia archivistica
Si tratta di un segmento dell'archivio che risulta essere stato già ordinato autonomamente da Cesare Zavattini. Un primo lavoro di individuazione e di interpretazione di questa parte dell'archivio fu avviata da Roberta Mazzoni, all'epoca in cui la stessa si occupò, assieme a Za, del volume "Basta coi soggetti".
Un più recente interprete della sua filmografia è stato Lorenzo Pellizzari. Nel 1989 egli riteneva che fossero all'incirca 130 i soggetti cinematografici di ascendenza zavattiniana. Conferma, esattamente questo dato la Guida ai film di Zavattini pubblicata nel 1994 da Giacomo Gambetti.
Questa parte dell'Archivio Zavattini sembra essere stata una delle prime a confluire presso la Biblioteca Panizzi; numerose fonti concordano nel collocare l'arrivo presso la Panizzi tra il 1992 e il 1994. "In realtà, i lavori cinematografici consegnati alla Biblioteca Panizzi nel 1992 furono molti di più e cioè 222, dei quali, solo 64 sono stati tradotti in film. Si tratta di materiali in gran parte inediti e di varia lunghezza, individuati ed organizzati, attraverso una minuziosa ricerca nell'archivio romano dell'artista da Valeria Faletra, l'archivista che all'inizio degli anni '90 ordinò il materiale per conto dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-­Romagna. Per l'accuratezza del lavoro svolto nella casa­-archivio di via Sant'Angela Merici, questa della Faletra è l'ultima e, dunque, la più attendibile elencazione dei lavori cinematografici zavattiniani. E' proprio della Faletra, peraltro, l'indice cartaceo dei soggetti cinematografici di Za realizzato formalmente dalla Soprintendenza per i beni librari e documentari e dall'Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna". (Boccolari, 1999).
In effetti, la prima bozza dell'inventario, venne realizzata da Valeria Faletra e Paola Trasciatti per conto dell'IBC. Nel corso degli anni successivi, la "Raccolta dei lavori cinematografici" è stata oggetto di ulteriori riordini archivistici. Tra il 2004 e il novembre del 2007 è stato completata, a cura di Chiara Boschini e Francesca Cervi, la catalogazione del subfondo, attraverso l'utilizzo del software di catalogazione ZETA, lavoro che ha dato origine al catalogo dei lavori cinematografici attualmente consultabile: http://cataloghi.comune.re.it/Cataloghi/Zetesis.ASP?WCI=Generic&WCE=MENU&WCU=html/zavarch.htm 

unità di descrizione separate
Altra documentazione relativi all'interesse di Zavattini per il mondo del cinema è presente in altre parti dell'archivio: in particolare si segnala la presenza, nel cosiddetto Fondo principale, di una serie denominata "Cinema", con, fra l'altro, rassegne stampa, articoli di Zavattini sul cinema e sul cinema di Zavattini; testi di interviste e recensioni.

unità di descrizione collegate
Diversi film realizzati sono stati premiati.
Si veda a tal proposito, nello stesso archivio, Fondo Principale, Riconoscimenti, 01 gennaio 1948 - 25 ottobre 2003

bibliografia
1) M. Verdone, La parte dello scrittore nel cinema italiano. Il contributo di Zavattini, in "Cinema", II, n.27, 30 novembre 1949;

2) L. Chiarini, Il neorealismo di Zavattini e De Sica, in: "Teatro-Scenario", XV, nn.15-16,15 agosto 1951;

3) P. Baldelli, Cinema dell'ambiguità: Rossellini, De Sica e Zavattini, Fellini, Roma, Samonà e Savelli, 1969;

4) C. Zavattini, I sogni migliori, in "Cinema", 92, 25 aprile 1940, ora in: "C. Zavattini, Neorealismo ecc.", a cura di M. Argentieri, Milano, Bompiani, 1979, pp. 37-40;

5) Zavattini nella città del cinema, in: "Cinema e cinema", Venezia, n. 20, a. 6, luglio-settembre 1979;

6) W. Mauro, Zavattini e il cinema, in: "Letteratura italiana. I contemporanei", vol. VII, Milano, Marzorati, 1979;

7) G. Gambetti, Zavattini, mago e tecnico, Roma, Ente dello spettacolo, 1986 (Con un'intervista a Cesare Zavattini);

8) Zavattini cinema, Reggio Emilia, 15-22 ottobre 1988, a cura di Tullio Masoni e Paolo Vecchi, Bologna, Analisi, 1988. (In testa al front.: Regione Emilia-Romagna ... et al.);

9) Cesare Zavattini , a cura di Orio Caldiron, Roma, Edizioni Cinecittà Estero, c1990. (Sul front.: Ministero del turismo e dello spettacolo);

10) M. Morandini, Zavattini? Sì, il pittore e regista, in: "Il Giorno", 7 ottobre 1988;

11) Cesare Zavattini. Sous la direction d'Aldo Bernardini et Jean A. Gili. Testo di Mino Argentieri ... [et al.]. Témoignages de Giuseppe Bertolucci ... [et al.], Paris, Centre Georges Pompidou; Bologna, Regione Emilia Romagna, 1990. (Testo in francese. Pubblicato in occasione della mostra: "Ciao Zavattini, hommage à Cesare Zavattini", tenuta al Centre Georges Pompidou dal 5 dicembre 1990 al 7 marzo 1991);

12) V. De Sica-C. Zavattini, Le livre blanc du cinéma, a cura di Roger Regent, in: "La Table ronde", n. 149, mai 1960;

13) O. Caldiron, Caro Zavattini, Roma, Aiace, 1991;

14) Io e Van Gogh. Zavattini e il sogno di un film, a cura di Leandro Piantini, (Roma), Nuova Edizioni del gallo, 1991. (Contiene scritti di C. Zavattini);

15) Lessico zavattiniano, parole e idee su cinema e dintorni , a cura di Guglielmo Moneti, Venezia, Marsilio, 1992. Con appendice;

16) Cesare Zavattini, cinema e vita, a cura di Giacomo Gambetti, Bologna, Bora, 1996 (Convegno tenuto a Imola nel 1996. 1: G. Gambetti, Testi; 2: Atti del Convegno di studi, a cura di Giacomo Gambetti. Variante del titolo:Zavattini, cinema e vita";

17) De Sica & Zavattini. Parliamo tanto di noi, (a cura di Paolo Nuzzi, Ottavio Iemma), Roma, Editori Riuniti, 1997;

18) Una straordinaria utopia: Zavattini e il non film. I cinegiornali liberi, a cura di Roberto Nanni, Reggio Emilia, [s.n.], [1998]. In testa al front.: Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico; Archivio Cesare Zavattini, Roma-Reggio Emilia; Comune di Reggio Emilia, Assessorato Istituzioni Culturali, Ufficio Cinema;

19) G. Gambetti, Zavattini: guida ai film, Roma, I.COM., 1999;

20) Moneti, G., Neorealismo fra tradizione e rivoluzione: Visconti, De Sica e Zavattini verso nuove esperienze cinematografiche della realtà, Siena, Nuova Immagine, 1999;

21) Miracolo a Milano di Vittorio De Sica. Storia e preistoria di un film, Recco, Le mani, 2000;

22) Cinenotizie in poesia e prosa: Zavattini e la non-fiction, a cura di Tullio Masoni e Paolo Vecchi, Torino, Lindau, 2000;

23) G. Boccolari, Parliamo tanto di me: l'Archivio Cesare Zavattini, in: "Cinema in Archivio", Numero monografico della rivista "Archivi e Cultura", a. 35., n. s., 2002, Roma, Il centro di Ricerca, 2003, pp. 39-61;

24) G. Boccolari, L'Archivio Cesare Zavattini, in: "Archivi della storia", a. 17., n. 1-2, gennaio-dicembre 2004, pp. 253-264 (Relazione al Convegno internazionale "La Memoria del cinema", Torino, Giugno 2003);

25) C. Zavattini. I soggetti non realizzati, in: "Mirabiblia. Catalogo ragionato di libri introvabili", di Paolo Albani e Paolo della Bella, prefazione di Mario Scognamiglio, Bologna, Zanichelli, 2003, pp. 436-438;

26) C. Battisti, Da "Miracolo a Milano" a "Umberto D", in: "Lumen" (Brescia), Luglio-settembre 1956, pp. 206-209;

27) C. Zavattini, Zavattini: tesi sul neorealismo, in: "Emilia", n. 21, Novembre 1953, pp. 219-224;

28) C. Zavattini, Lettera a un amico, in: "Misura", a. 2., n. 10, settembre-ottobre 1947, pp.350-352;

29) G. Bergamini, Interpretazione di Zavattini, in: "Misura", a. 2., n. 10, sett.-ott. 1947, pp.353-355;

30) Cinema: Un atto di coraggio. A colloquio con Cesare Zavattini, in: "Mondo Nuovo", 11 dicembre 1960;

31) Giorgio Boccolari, "I Soggetti cinematografici di Cesare Zavattini conservati nella Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia," in Diviso in Due: Cesare Zavattini: cinema e cultura popolare (Reggio Emilia: Diabasis, 1999), 153-62.