La serie si compone dei materiali relativi ai principali progetti teatrali di Cesare Zavattini. In due specifiche sottoserie sono raccolti i materiali collegati a "Come nasce un soggetto cinematografico" e a "Fare una poesia alla vigilia della guerra".
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La commedia del 1959 "Come nasce un soggetto cinematografico", è un testo sperimentale, anticipatore delle avanguardie teatrali successive. E' stata l'unica prodotta da Cesare Zavattini nell'ambito drammaturgico. Il tema centrale del monologo è rappresentato dal lancinante tormento della coscienza di uno scrittore di cinema che potrebbe ricavare un soggetto cinematografico da un fatto drammatico letto nel titolo di un giornale: "un uomo facoltoso è disposto a comprare l'occhio che gli manca, un poveraccio si offre per lo straziante mercato". L'opera, poetica e per molti versi autobiografica, proponeva il dissidio morale di un autore che metteva in discussione il proprio lavoro artistico e si chiedeva se fosse eticamente lecito sfruttare questo spunto per trarne un film 1. Per contro Zavattini non riuscirà mai a concludere il monologo "Fare una poesia alla vigilia della guerra". Quest'ultimo avrebbe dovuto essere proprio la rappresentazione del dramma delle reponsabilità morali e civili dell'intellettuale. Di questa commedia l'archivio conserva tra i numerosi fascicoli di materiali preparatori l'ultima versione incompleta che, peraltro, Zavattini aveva sottoposto al giudizio di Giorgio Strehler. A quest'ultimo aveva anche chiesto di interpretarla ottenendone un preventivo assenso. Oltre a scritti, interviste ed interventi zavattiniani sul teatro, in archivio sono conservati documenti e materiali relativi a rappresentazioni sceniche di testi letterari zavattiniani ("Monologo in briciole", "Non libro più disco", "Il pianeta Zavattini", "I poveri sono matti" , "Totò il buono"...).
[Rielaborazione di una scheda a cura di Giorgio Boccolari.]
Note 1Ribaltando completamente prospettiva e presupposti, Zavattini utilizzerà il suggerimento che gli veniva dalla notizia soprindicata per il film "Il boom" (1963) diretto da De Sica con interprete principale Alberto Sordi. In questo caso, a differenza della commedia, un industriale caduto in disgrazia si apprestava a vendere un occhio per mantenere l'alto tenore di vita cui la sua famiglia era abituata. Nel film c'era, al fondo, una radicale critica sociale ed entrava in gioco un'introspezione che partiva da presupposti antitetici rispetto alla commedia.
unità di descrizione collegate Ulteriore documentazione preparatoria sul lavoro propedeutico alla tesi di Cristina Jandelli sul teatro di Zavattini si trova in: Tesi di laurea, 1955-1991, in Archivio Zavattini, Cartelle Rosse, Collocazione Cartelle rosse 431.
bibliografia Cristina Jandelli, La scena pensante. Cesare Zavattini tra teatro e cinema, Roma, Bulzoni, 2002
Cristina Jandelli, Teatro, in «Una vita Za. Le opere e i giorni di Cesare Zavattini. Giornalismo, letteratura, cinema. A cura di Paolo Nuzzi», Parma, Guanda, 1995, pagg. 79-89
Cristina Jandelli, Teatro, in «Cesare Zavattini. Una vita in mostra», Bologna, Bora, 1998, pagg. 70-77
Cristina Jandelli, Tempeste in un cranio. Il teatro di Cesare Zavattini, Firenze, s.e., 1994 Tesi di Laurea in Storia dello Spettacolo, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Firenze, a.a. 1993-1994; relatore, Sara Mamone