Il fondo Carte del Partito d'Azione di Modena conserva la documentazione posseduta Aurelio Ferrari, fra i fondatori nel 1942 del gruppo modenese e attivista fino alla data del suo scioglimento, nonché partigiano durante la guerra di liberazione. Si tratta presumibilmente di un archivio incompleto poiché comprende quanto Ferrari è riuscito a salvare dalla dispersione, e non è da escludersi che esso sia anche la risultante di una selezione.
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E' comunque presente la documentazione significativa dell'organizzazione del partito e dell'attività svolta nel breve periodo della sua esistenza: compaiono infatti i verbali delle sedute degli organi direttivi sia locali che regionali e nazionali, gli atti relativi all'attività di Gioventù d'Azione (la Federazione giovanile del Partito d'Azione) e ai rapporti con gli altri partiti e le organizzazioni sindacali; il carteggio con la corrispondenza attestante la collaborazione con il CLN, gli scambi con le diverse sezioni del partito, i problemi affrontati nell'immediato dopoguerra (epurazione, i riconoscimenti dell'attività partigiana e di antifascismo, le rappresentanze del partito all'interno di enti ed associazioni, etc.). Non mancano documenti di natura contabile che fanno riferimento in particolare agli abbonamenti al periodico "Lavoro e Libertà", agli introiti derivanti dal tesseramento e dai contributi volontari in favore del partito. A questi si aggiungono i fascicoli inerenti i congressi locali, regionali e nazionali del PdA e le elezioni dei propri organismi; il referendum istituzionale del 2 giugno 1946; il lavoro delle "commissioni interne" sui problemi della cooperazione, della riforma agraria, della scuola e dell'assistenza post-bellica; ed infine le raccolte di articoli, scritti politici e materiali a stampa.
criteri di ordinamento Le carte del Partito d'Azione di Modena sono state oggetto di riordino ed inventariazione sommaria nel 2002 (Letizia Ferri Caselli, Inventario degli archivi dell'istituto storico di Modena, Modena, 2002), pertanto all'avvio del presente intervento esse si presentavano conservate all'interno di 5 buste numerate 41-45 (numero di corda degli archivi dell'Istituto) e strutturate nelle seguenti 10 serie archivistiche: Serie 1 Verbali e atti degli organismi direttivi Serie 2 Congressi Serie 3 Commissioni Serie 4 Carteggio Serie 5 Contabilità Serie 6 Elezioni Serie 7 Statuti e tesseramento Serie 8 Documenti della Resistenza e della Ricostruzione Serie 9 Miscellanea Serie 10 Periodici, manifesti e opuscoli. Con il presente intervento tale ordinamento è stato in parte rivisto in considerazione dell'organizzazione del partito, nonché alla luce di un più attento studio delle carte e della loro storia archivistica. Pertanto il fondo è stato riordinato e descritto secondo una struttura che comprende 13 serie archivistiche, la cui sequenza rispetta la gerarchia funzionale propria dell'ente (costitutivo, deliberativo, amministrativo-contabile, operativo); contestualmente è stata riesaminata anche l'attribuzione delle unità archivistiche alle diverse serie e si è proceduto ad alcune modifiche. In particolare si sono separati i documenti compresi nella "Serie 7 Statuti e tesseramento" inserendoli, in base al loro contenuto, nelle rispettive attuali serie "Statuti" e "Tesseramento". La serie del Carteggio comprende ora una sottoserie denominata "Raccolta di atti protocollati" nella quale si trovano due fascicoli prima descritti nella "Serie 9 Miscellanea" ed uno che faceva parte del Carteggio (Serie 4): le caratteristiche formali e materiali delle carte, e le notizie relative al loro passato utilizzo, reperite in archivio (si vedano le schede delle singole unità), giustificano la selezione fatta e la decisione di creare un'apposita sottoserie. Anche il protocollo della corrispondenza, prima descritto all'interno del carteggio, è stato spostato in una specifica serie. E' stata inoltre "sciolta" la "Serie 9 Miscellanea" i cui fascicoli sono stati ricondotti a distinte serie: uno di essi è andato a costituire l'attuale "Segreteria organizzativa" poiché la precedente attribuzione non rendeva ragione dell'organizzazione del partito e della documentazione prodotta con l'attività organizzativa sul territorio provinciale; altri sono stati inseriti nel carteggio, come già accennato; altri ancora sono stati riuniti nella "Raccolta di articoli e scritti politici". Infine, alcuni documenti della "Serie 5 Contabilità" e della "Serie 10 Periodici, manifesti e opuscoli" prima compresi nei rispettivi fascicoli n. 2, "Contabilità diversa" e "Stampati vari e opuscoli", sono stati descritti a livello di unità archivistica per offrire una rappresentazione più analitica dei materiali. A fronte di questa revisione complessiva del fondo, per non perdere traccia del primo riordino e non disorientare quanti hanno già avuto occasione di visionare e studiare le carte, per ogni unità archivistica è stato compilato il campo relativo alle informazioni sulla segnatura precedente dove sono stati riportati i seguenti dati del preesistente inventario: numero dell'unità di conservazione (busta), denominazione della serie e numero del fascicolo.
storia archivistica Il fondo, depositato in Istituto da Aurelio Ferrari nel 1961, è stato accolto dall'allora archivista Ilva Vaccari alla quale si deve con molta probabilità il primo riordino delle carte. L'esistenza infatti di una serie denominata "Documenti della Resistenza" (i cui documenti oggi sono inseriti nella serie del Carteggio) non può non richiamare l'interesse della Vaccari per la storia resistenziale modenese oggetto delle sue ricerche e delle sue pubblicazioni; allo stesso modo, significativa di ciò è l'esistenza di due fascicoli denominati l'uno "Verbali e atti del C.L.N. pre Liberazione" (1945) e l'altro "C.L.N. Modena - Miscellanea d'atti post-Liberazione" (1945-1946) nel precedente inventario inseriti in due distinte serie, ossia, rispettivamente, "Documenti della Resistenza" (Serie 8) e "Miscellanea" (Serie 9), secondo un criterio che non individuava il CLN quale comune denominatore fra le carte, bensì sceglieva il dato cronologico - pre e post Liberazione, e quindi durante o dopo la Resistenza - come elemento giustificativo di separazione fra le stesse. Tale impronta ha certamente orientato l'inventario del 2002 curato da Letizia Ferri Caselli; la successiva informatizzazione della descrizione inventariale tramite il software GEA 4.0, posta in essere grazie alla partecipazione al "Progetto ArchiviaMo" finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, non si è qualificata come revisione dell'inventario limitandosi a riportare solo le informazioni relative al fondo nel suo complesso. Solo con il presente intervento, seguito alla migrazione dei dati (realizzata da Regesta.exe) da GEA 4.0 alla banca dati regionale IBC-xDams, si è proceduto alla verifica dell'intera struttura dell'inventario e alla sua revisione ed aggiornamento.
modalità di acquisizione Il fondo è stato depositato presso l'Istituto per la storia della Resistenza e della storia contemporanea in provincia di Modena da Aurelio Ferrari il 6 marzo 1961.
strumenti di ricerca Pietro Alberghi - Ilva Vaccari, Guida agli archivi dell'Istituto storico della Resistenza di Modena e provincia, Modena, 1983. Caterina Liotti (a cura di), Registro cronologico generale di entrata, Istituto storico della Resistenza di Modena, Modena, 1990. Franca Baldelli (a cura di), Inventario topografico degli archivi e dei fondi depositati nell'archivio dell'Istituto storico della Resistenza e della storia contemporanea, Modena, 1995. Letizia Ferri Caselli, Inventario degli archivi dell'Istituto storico di Modena, Modena, 2002.
codice interno: 1107 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Laura Cristina Niero, 2016
realizzato per Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena
Intervento redazionale a cura di Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Servizio biblioteche archivi musei e beni culturali, 2016