Archivi ER

Archivi ER - Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna

Gli archivi in Emilia-Romagna


Conservatore

Comune di Finale Emilia
Piazza G. Verdi 1

41034 Finale Emilia (MODENA)

tel: 0535788111
(Centralino)
053591007
(Biblioteca comunale)
fax: 0535788130

scrivi (Responsabile settore Pubblica Istruzione, Cultura e Servizi sociali)
sito web
sito web

responsabile: Antonietta Furini scrivi

Affidamento funzioni di fruizione a Biblioteca comunale
Tutte le informazioni sul Conservatore

Accedi a CAStER

 
Ti trovi in: Archivi ER > La didattica in archivio > Comune di Finale Emilia > Struttura dell'inventario

  "Origine dell'attività e passività delle confraternite ed opere pie laicali" 1772
  visualizza XML
unità archivistica
registro
sei in: Archivio della Congregazione di carità di Finale Emilia 1602 - 1937 / Catasti, crediti, ipoteche 1772; 1811 - 1951

Registrazione degli stati attivi e passivi delle opere pie finalesi.
espandi chiudi


Infine si trova l'"Indice di tutte le confraternite e luoghi pii possidenti che tuttavia sussistono nel Finale e ne' territori di sua giurisdizione, cioè Massa, Reno e Casumaro a tutto l'anno 1772, dove, oltre la loro denominazioni sono indicati il luogo e il tempo delle instituzioni e loro primari oggetti".
Sono segnalate le seguenti istituzioni:
1) Sacro Monte di Pietà, istituito nel 1554, per «Dotazioni di citelle, soddisfazione di legati e ricevimento di pegni senza pagamento di denarino come si pratica in altri Monti»;
2) Eredità Palmieri, amministrata dal Sacro Monte, istituita nel 1672, per distribuire la rendita al «Monte stesso, all'Ospitale degli Infermi, all'Opera de' poveri vergognosi e a quella de' Mendicanti»;
3) Eredità Zuccati, amministrata dal Sacro Monte, istituita nel 1620, per «dotazioni di citelle e sussidi alle opere pie secondo la distribuzione di quest'illustrissima rappresentanza della comunità del Finale»;
4) Cassa di San Zenone, amministrata in economia dal Sacro Monte e costituita col «cumulo de frutti per la festa del nostro santo protettore»;
5) Cassa de' cappuccini, amministrata dal Santo Monte, per disposizione testamentaria di Bartolomea Grillenzoni Ramondini era costituita con frutti di censi da lei designati per «provvista di cera per l'esposizione del venerabile in tutte le feste dell'anno nella chiesa de' detti padri»;
6) Pubbliche scuole, istituite nell'anno 1753 per «mantenere precettori per instruzione della gioventù nelle scienze e fare altre cose a tal uso necessarie»;
7) Confraternita della Santissima Annunciata, istituita nel 1200 per il «culto dell'Annunziata. Funzioni, messe uffizi e anniversari». Essa era amministrata da una congregazione di confratelli tra i quali ogni anno se ne eleggevano due col titolo di priore e massaro che amministravano le rendite. Oltre a canoni di livelli, frutti di censi, legati annui e prestazioni dovute, la Confraternita percepiva l'affitto di una bottega e riceveva ogni anno dall'Arte dei chirurghi, che aveva nella chiesa il proprio altare, una libbra di cera bianca;
8) Altare di San Camillo de Lellis amministrato dalla Confraternita dell'Annunciata, istituito nel 1772 per l'esercizio delle funzioni in onore del Santo;
9) Confraternita della Morte ed opere amministrate, istituita nel 1505 per il «culto di San Bartolomeo. Funzioni della chiesa. Soddisfazione di legati di messe, uffizi e dotazione d'una cittella»;
10) Ospitale dei poveri pellegrini, isituito nel 1525 per «mantenere essi pellegrini e spedire bambini esposti a Modena»;
11) Opera dei poveri Mendicanti, amministrata dalla Confraternita della Morte, istituita nel 1600 per il «culto di Sant'Anna. Mantenimento di dodici orfani fanciulli e soddisfazione d'obblighi di messe»;
12) Opera dei poveri vergognosi, istituita nel 1628, della quale «tutta la rendita si distribuisce annualmente ai poveri vergognosi»;
13) Confraternita del Santissimo Rosario, istituita nel 1570 per le «funzioni della chiesa, messe, uffizi e dotazioni di cittelle». Essa era amministrata da una congregazione di confratelli tra i quali ogni anno se ne eleggevano due col titolo di priore e massaro che amministravano le rendite. Possedeva anche due casette id fianco alla chiesa, una abitata dall'organista e l'altra dal sagrestano. Ancora si legge che «ha poi la sunnomata confraternita la sua propria chiesa che, per la simetria e vaga manifattura di stucchi è la più bella e decorosa fra le altre del paese, nella quale, dopo la soppressione della chiesa e convento de' padri minori conventuali, fattasi maggiore la frequenza del popolo, massime di quel contorno, è convenuto alla congregazione anzidetta renderla maggiormente uffiziata, accrescendo anche il numero de' confessori. La pronta spedizione del popolo, che ivi concorre alle confessioni e comunioni, onde s'è dovuto anche aumentare per ciò la spesa medesima». Si faceva un «uffizio generale con musica ed esposizione del venerabile la sera in un giorno ogn'anno dentro la settimana de' morti». Erogava elemosine e sacchi di frumento da dispensare ai poveri in pane;
14) Altare della beata vergine del Carmine eretto nella chiesa del Santissimo Rosario nel 1772 per «soddisfazione di legati di messe e funzioni». Esso comprendeva le rendite di diversi legati;
15) Confraternita di Santa Monica ed ospitale de' poveri infermi da essa eretto e amministato, istituita nel 1580 per il «culto di Santa Monica, funzioni della chiesa e soddisfazione di legati di messe». Detta anche della cintura con il suo altare ed oratorio contiguo alla chiesa soppressa, dei padri agostiniani, essa prese da quelli in livello nel 1610 «alcuni siti per accrescere il detto suo oratorio e recentementeper maggiore comodo ha preso pure in livello dall'illustrissima comunità altro picciol sito della soppressa chiesa. Il suo instituto è di dispensare le centure benedette per le annesse indulgenze, recitare l'uffizio e vespro ne' giorni festivi ed altri, accompagnare qualche defonto, intervenire alle processioni della parrocchiale ed al quelle della Beata vergine della cintura coi padri agostiniani e principalmente avere la direzione ed amministrazione del pio ospitale de' poveri infermi da essa eretto, come si passa qui ad esporre»;
16) Ospitale de poveri infermi amministrato dalla confraternita di Santa Monica, istituito nel 1688 per il «culto dello Spirito Santo, mantenimento di poveri infermi, soddisfazione di legati e dotazioni di zittelle»
17) Confraternita del Santissimo Sacramento, istituita nel 1578, per il «culto del Santissimo Sacramento, funzioni, messe, uffizi e dotazione di un zittella». Essa venne approvata con bolla del papa Urbano VIII nel 1634 e sussisteva annessa al duomo o chiesa parrocchiale collegiata. Sul suo altare si trova la statua della Beata vergine delle Grazie, «celebrando decentemente la festa della Natività nel settembre con processione». Nel 1772 l'altare doveva essere rifatto dopo il restauro del duomo. Poco fuori Finale aveva un suo proprio oratorio detto della beata vergine della Crocetta, nella parrocchiale di Reno;
18) Confraternita delle sante stimmate ed opere amministrate, istituita nel 1626, per il «culto di San francesco d'Assisi, funzioni, adempimento di legati di messe e dispensare a poveri vergognosi i frutti d'un censo». Essa venne aggregata nel 1636 all'Arciconfraternita delle sante Stimmate di Roma con la partecipazione delle indugenze. Oltre alle messe prescritte ve ne erano due a due altari, uno della famiglia Bresciani e l'altro della famiglia Miari. Sette censi di capitale erano stati dati da Lucia Romei a titolo di cappellania «o sia uffiziatura all'altar suo maggiore del serafico padre San Francesco». La confraternita aministrava l'Eredità Palmieri, l'Eredità Romei e l'Eredità Ramondini;
19) Eredità Romei, isituita nel 1628, alla morte di Romeo Romei in forza del suo testamento del 10 aprile 1628, rogito Giovanni Gnoli e «dispensa la rendita ogn'anno e di settimana in settimana a' più miserabili, infermi ed inabili»;
20) Eredità Palmieri istituita nel 1713 per «dotazioni di zittelle, mantenimento di tre giovani studenti nella città di Modena, soddisfazione, dottorati de' giovani e l'avanzo si distribuisce ogn'anno a poveri vergognosi». Lorenzo Palmieri, investitore di quest'opera era un confratello della confraternita delle Sante stimmate che divenne amministratrice dell'eredità. I commissari erano l'arciprete, il priore, il massaro, due dottori laureati a spese dell'eredità e il depositario dell'opera. L'avanzo delle rendite doveva essere elargito ai poveri vergognosi: «la persona del signor arciprete comissario che tiene nota di tali vergognosi, passandosi a lui il denaro con mandati firmati dal priore e massaro»;
21) Eredità Ramondini, istituita nel 1734 per «utilità delle scienze in queste pubbliche scuole, passando ogni annuale avanzo all'Ospitale degli Infermi investito per aumento de' letti e mantenimento di qualche invalido». Il sacerdote don Matteo Ramondini, con suo testamento del 2 aprile 1734, rogito del notaio Baldassarre Ramondini, aveva destinato una rendita principalmente per le pubbliche scuole, come da regolamento sovrano (lettera del 16 settembre 1753 del segretario Bianchi, ministro del dipartimento del Buon Governo). Essa pervenne all'amministrazione della Confraternita delle Sante stimmate dopo la morte dell'usufruttuaria;
22) Eredità Pollastri, istituita nel 1761 per «studi, santi esercizi e mantenimento d'un piccolo oratorio a pubblica utilità»;
23) Opera delle orfanelle, istituita nel 1625, per il «mantenimento di n. 16 donzelle, suoi custodi e soddisfazione d'alcuni legati»;
24) Opera Ricci, istituita nel 1643 per «dotazione d'una zittella del Finale ogn'anno»;
25) Opera Miari, istituita nel 1680 per «dotazione d'una zittella della famiglia Miari e somministrazione di lire 15 cera lavorata al signor arciprete»;
26) Opera pia Giovanni Mazza , istituita nel 1603, amministrata dall'arciprete per «celebrazione annuale dell'ultima messa quotidiana in questa chiesa arcipretale collegiata»;
27) Compagnia del pio suffragio, istituita nel 1619 per la «celebrazione d'uffizi per l'anime degl'ascritti che muoiono». La compagnia era stata eretta nella chiesa parrocchiale collegiata sotto la custodia e direzione dei canonici e consorziali della chiesa. Gli iscritti erano sia uomini che donne, laici o ecclesiastici, finalesi o forestieri. L'ufficio consisteva nella celebrazione di 31 messe con cantate;
28) Confraternita del Sacramento e Rosario, istituita nell'anno 1500 in Reno Finalese per il «culto del Santissimo Sacramento e Rosario. Funzioni, benedizioni e messe». La confraternita era stata eretta nella chiesa parrocchiale di Reno Finalese;
29) Confraternita del Santissimo Sacramento in Massa Finalese, istituita nel 1665, per «funzioni, benedizioni, messe ed elemosine ai poveri della parrocchia».

SEGNATURE
segnatura attuale: busta 01, registro 01
numero di ordinamento definitivo: 01
codice interno: 1137 - 001.009.001