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Archivio dell'Ente comunale di assistenza di Rivergaro 1937 - 1978
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fondo
registri 5, buste 25

Il fondo è costituito dai registri delle deliberazioni, protocolli della corrispondenza, un repertorio degli atti e dal carteggio amministrativo. Si completa con la documentazione afferente alla gestione contabile dell'ente, conservata in ordine cronologico negli stessi fascicoli del carteggio amministrativo.
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criteri di ordinamento
La documentazione è organizzata in fascicoli ed ordinata cronologicamente.

informazioni sul contesto di produzione
Con la legge 3 giugno 1937 n. 847, tutte le attribuzioni e le attività svolte dalle Congregazioni di carità passarono agli Enti comunali di assistenza (ECA).
L'Ente comunale di assistenza di Rivergaro cominciò verosimilmente da subito la propria attività, rivolta principalmente all'erogazione di sussidi in beni e in denaro ai poveri e alla somministrazione dei contributi alle famiglie in difficoltà, come si ricava dal verbale di insediamento della Commissione amministratrice dell'Ente comunale di assistenza e relativo passaggio del patrimonio della Congregazione di carità. In particolare esso curava gli interessi dei poveri e ne assumeva la rappresentanza legale; promuoveva i provvedimenti amministrativi e giudiziari di assistenza e di tutela degli orfani e dei minorenni abbandonati, dei ciechi e dei sordomuti poveri, assumendone la cura nei casi di urgenza. Amministrava, mantenendone separati patrimonio e contabilità, le istituzioni di assistenza e beneficenza ad esso affidate, i lasciti e le donazioni, gli istituti legalmente impiantati, privi di personalità giuridica e di proprio patrimonio e facenti carico sul bilancio generale dell'ente medesimo; curava l'erogazione, per i fini particolari cui erano destinate, delle rendite provenienti dalle istituzioni ed opere in esso fusi, se i fini medesimi erano stati conservati; esercitava le altre attribuzioni precedentemente assegnate alla Congregazione di carità.
Nel periodo successivo alla sua fondazione, e fino alla nascita della repubblica, l'ente fu amministrato da un comitato di cui facevano parte il podestà, un rappresentante del fascio di combattimento, la segretaria del fascio femminile e rappresentanti delle associazioni sindacali. Il comitato esercitava tutte le attribuzioni relative alla gestione dell'ente e alla sua attività assistenziale e deliberava su tutti gli affari che interessavano l'istituzione. In particolare esso deliberava il bilancio di previsione e il conto consuntivo; predisponeva il programma assistenziale per il periodo 1° luglio-30 giugno dell'anno successivo da sottoporre all'approvazione del prefetto; prendeva le deliberazioni per stare in giudizio; deliberava sull'affrancazione di legati, censi, livelli, oneri e altre prestazioni perpetue redimibili di ogni natura derivanti da obbligazioni civili debitamente accertate; promuoveva l'autorizzazione per l'accettazione di autorità, lasciti e doni e per il riconoscimento di nuove fondazioni di beneficenza, sostituendosi, se necessario, agli amministratori ed esecutori testamentari che non potessero o volessero compiere gli atti necessari; proponeva gli statuti e formulava i regolamenti di amministrazione e servizio interno; provvedeva al servizio di esazione e di tesoreria; nominava, se necessario, persone o comitati per l'attuazione dell'assistenza e per gli accertamenti necessari; promuoveva, a norma delle disposizioni vigenti in materia di assistenza e beneficenza pubblica, le riforme nell'amministrazione e le mutazioni del fine delle locali istituzioni di assistenza e beneficenza. Deliberava su tutti gli atti che riguardavano l'amministrazione del patrimonio, l'uso delle rendite e l'interesse dell'istituzione di cui aveva la rappresentanza e il governo. Promuoveva, in relazione alle esigenze locali, le opportune iniziative per il coordinamento dell'azione propria dell'ente con quella perseguita, per disposizioni statutarie o fondazionali, dalle altre istituzioni a carattere generico o specifico del luogo.
Dopo la nascita della repubblica, i membri del comitato amministrativo venivano nominati dal consiglio comunale. L'ente non disponeva di proprio personale, ma usufruiva, per le incombenze amministrative, di quello del comune.
Soppressi nel 1977, le competenze e gli archivi degli Enti comunali di assistenza passarono ai Comuni competenti territorialmente.

storia archivistica
L'archivio dell'Ente comunale di assistenza di Rivergaro segue, unitamente all'archivio della Congregazione di carità, le medesime vicende archivistiche occorse al locale archivio storico comunale. E' stato oggetto di un intervento di riordino ed elencazione nel 1989 ad opera di Franco Torregiani.


codice interno: 1149 - 001

informazioni redazionali
Inventario sommario a cura di
Franca Manzini (GEA), 2019

realizzato per
Comune di Rivergaro

Intervento redazionale a cura di
Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2020