Le carte di questo fondo, appartenenti al medico Giovanni Giusti e organizzate in due distinte serie archivistiche, sono riconducibili all'attività professionale del Giusti e alla sua vita privata.
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criteri di ordinamento Le carte di Giovanni Giusti sono pervenute al Comune di Bazzano mischiate a quelle di Girolamo e Michelangelo Minelli e a quelle delle famiglie Giusti, Pallotti e Passuti. È stato quindi necessario, prima di procedere al riordino effettivo, effettuare una ricognizione di tutto il materiale, che si trovava condizionato senza alcun criterio in 29 buste. La ricognizione ha permesso di individuare nove soggetti produttori delle carte (Girolamo Minelli, Michelangelo Minelli, Alessandro Pallotti, Ettore Pallotti, Giovanni Giusti, Ettore Giusti, Zama Passuti, famiglia Pallotti e famiglia Giusti) e di attribuire via via le stesse alle famiglie o ai singoli individui che le avevano poste in essere. Terminata la ricognizione si è proceduto a riordinare effettivamente la documentazione, suddividendola e riconducendola, sulla base della ricognizione effettuata, ai soggetti produttori individuati, distinguendo, nel caso dei Giusti, i documenti di Giovanni e di Ettore da quelli propri della famiglia. Per quanto concerne le carte di Giovanni Giusti, queste sono state ricondotte a due serie, "Carte personali" e "Carte di lavoro", all'interno delle quali le singole unità archivistiche sono state poste in ordine cronologico.
storia archivistica La documentazione prodotta e ricevuta da Giovanni Giusti è pervenuta al Comune di Bazzano (BO) assieme a quella di Girolamo e Michelangelo Minelli e a quella delle famiglie Giusti e Pallotti, nonché al materiale documentario di Alessandro ed Ettore Pallotti, Ettore Giusti, Zama Passuti. Tutta questa documentazione è giunta al Comune collocata all'interno di 29 buste, che fungevano solo da meri contenitori, trattandosi di buste riciclate, nelle quali i fratelli Cesare e Vittorio Lenzi, donatori del materiale, avevano racchiuso le carte senza alcun criterio. Questo materiale era pervenuto in loro possesso in quanto l'ultima esponente della famiglia Pallotti, Alessandra (1920-2008), loro conoscente abitante a Bologna, glielo aveva affidato prima di morire, perché fosse in qualche modo conservato e valorizzato. L'archivio comprendeva non solo le carte propriamente dei Pallotti, ma anche quelle dei Giusti e dei Passuti, con i quali si erano stretti nel tempo legami matrimoniali, nonché quelle degli ingegneri Minelli, coi quali non vi erano relazioni parentali, ma rapporti professionali, avendo l'ingegnere Alessandro Pallotti (1854-1890), nonno di Alessandra, proseguito i lavori intrapresi dai Minelli. Tutte queste carte correvano però il rischio di finire vendute come tutti i mobili e gli oggetti di casa, che Alessandra aveva destinato alla parrocchia, perché ne ricavasse fondi da destinare a scopi benefici. Occorreva perciò che fossero portate via al più presto dalla casa di Fagnano (BO), dimora di campagna di Alessandra, dove erano state trasferite, una volta prelevate dalla casa che i Pallotti avevano a Bazzano dietro la chiesa parrocchiale. I Lenzi, raccolta la volontà di Alessandra, provvidero allora a portare alla svelta l'archivio presso la loro casa di campagna a Zappolino (BO), con l'intenzione di donarlo al Comune di Bazzano (BO). E così fecero. Con lettera del 30 ottobre 2007, prot. 11405, espressero la volontà di cedere l'archivio, gratuitamente e a titolo di donazione, al Comune bazzanese, il quale accettò tale donazione, formalizzandola con atto rogato dal notaio Chiaramonte di Bologna il 25 gennaio 2008. L'archivio da allora è così entrato a far parte dei fondi "aggregati" all'Archivio comunale di Bazzano. Nel 2013 è stato sottoposto da chi scrive a una ricognizione generale, per quantificarne la consistenza e conoscerne le tipologie documentarie. Al riordinamento e all'inventariazione di questa documentazione, per renderla fruibile agli studiosi, si è invece proceduto nel 2019.
modalità di acquisizione Le carte di Giovanni Giusti sono pervenute al Comune di Bazzano (BO) in seguito alla donazione effettuata dai fratelli Cesare e Vittorio Lenzi di Bologna, tramite contratto rogato dal notaio Chiaramonte di Bologna il 25 gennaio 2008, rep. n. 202651.
bibliografia Fonti archivistiche:
ARCHIVIO PARROCCHIALE DI BAZZANO, Atti di battesimo, 1800-1865; Ibidem, Atti di matrimonio, 1800-1865; Ibidem, Atti di morte, 1800-1865.
ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI BAZZANO, Atti di nascita, 1866-1970; Ibidem, Atti di matrimonio, 1866-1970; Ibidem, Atti di morte, 1866-1970; Ibidem, Registri emigrazioni, 1866-1900; Ibidem, Ruolo della popolazione, 1866-1900.
codice interno: 1285 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Aurelia Casagrande, 2019
realizzato per Comune di Valsamoggia e finanziato da Michele Murotti e dallo Studio Antonio Rinaldi di Bazzano (BO)
Intervento redazionale a cura di Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2019