Del fondo del Fascio di combattimento di Novafeltria si conservata la sola documentazione prodotta nel 1942
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informazioni sul contesto di produzione Il 23 marzo 1919, nella sala riunioni Circolo dell'alleanza industriale a Milano, furono ufficialmente fondati i Fasci italiani di combattimento. Alle elezioni politiche del maggio 1921 esponenti fascisti si candidarono nelle liste dei Blocchi Nazionali, eleggendo 35 deputati, tra cui lo stesso Mussolini. Nel novembre 1921 al terzo congresso di Roma, fu deciso lo scioglimento del movimento che contava già 312.000 iscritti, e fu creato il Partito Nazionale Fascista, la denominazione Fasci di combattimento rimase ad indicare le strutture territoriali locali. Con disposizione del Ministero dell'Interno riportata nella circolare n. 3001 del 23 ottobre 1943 della Prefettura di Pesaro-Urbino veniva disposto il trasferimento al Partito fascista repubblicano dell'assistenza generica fino ad ora in capo agli Enti comunali di assistenza. Tale assistenza comprendeva i contributi integrativi erogati annualmente delle Prefetture e diretta ai poveri dei comuni, agli sfollati, alle famiglie degli ex combattenti ed agli asili infantili. Il passaggio di competenze doveva avvenire in data 1 novembre 1943
storia archivistica Non avendo notizie precise della storia archivistica di questo archivio, possiamo presumere che abbia seguito nel tempo le vicende dell'Archivio del Comune di Novafeltria. In particolare la documentazione è stata ritrovata nel corso della descrizione della serie Carteggio amministrativo di quel complesso ed è stata estratta nel momento in cui si è compreso che, durante l'intervento effettuato tra il 1965 e i primi anni Ottanta dal personale prefettizio di Pesaro Urbino sull'intero patrimonio documentario, ogni nucleo era stato ricondotto arbitrariamente e a posteriori ad una delle 15 categorie indicate dalla circolare Astengo.
codice interno: 1328 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Davide Chieregatti, Patrizia Luciani (Le pagine), 2019
realizzato per Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna [L.R. 18/2000. Piano bibliotecario 2011. Intervento diretto].
Intervento redazionale a cura di Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2020