Il fondo documenta l'opera di Pedretti attraverso numerose copie e bozze, per lo più dattiloscritte, di poesie in italiano e dialetto, delle opere prosa con i racconti brevi e le favole, e di brevi testi teatrali. Molto di questo materiale si presenta disordinato e frammentario. Due buste contengono, anche in questo caso in uno stato di grande frammentazione, appunti e bozze relativi all'attività accademica e agli studi di linguistica italiana e inglese.
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La corrispondenza è presente dalla metà degli anni '60 ma si incentra soprattutto sugli ultimi anni di attività intorno al 1980-1981 quando si prepara la pubblicazione della raccolta "La chèşa de témp" che avverrà postuma. Anche la rassegna stampa, fatta eccezione per il fascicolo dedicato alle recensioni della prima pubblicazione "Al vousi", deve essere frutto soprattutto dell'attività della vedova e documenta con alcuni articoli il riconoscimento postumo dell'opera di Pedretti come poeta dialettale.
criteri di ordinamento Al momento della donazione il fondo risultava costituito da 7 buste d'archivio ed articolato in cartelline e fascicoli all'interno delle quali i materiali, eterogenei per forma e contenuto, presentavano un tentativo di ordinamento parziale per aree tematiche attribuibile forse alla famiglia o forse allo stesso Pedretti. Le buste, prive di etichette, sono identificate da un numero che si trova riportato a penna sulla base. All'interno troviamo le cartelline che presentano una numerazione progressiva che fa riferimento a ciascuna busta. Le cartelline presentano un titolo o oggetto. Infine i materiali sono suddivisi in fascicoli, identificati da una lettera - la cui progressione anche in questo caso fa riferimento alla singola busta - e talvolta da un titolo/oggetto. Questo titolo, quando presente, si trova riportato sulle camicie con una calligrafia riferibile a volte alla donatrice, Lina Conti, a volte all'intervento della redattrice dell'elenco di consistenza allegato all'atto di donazione, Annalisa Teodorani. Nonostante questa organizzazione fisica regolare, a causa del disordine in cui si trovano le carte all'interno dei fascicoli e in alcuni casi per la loro incoerenza e frammentarietà, non si può ricondurre questa descrizione articolata a più livelli ad una struttura del fondo valida sotto un profilo tecnico archivistico. Fa eccezione il carteggio, riordinato al momento dell'acquisizione alfabeticamente per mittente da parte della dottoressa Teodorani. Negli anni il fondo è stato frequentemente consultato a fini di studio e di pubblicazione di inediti. Il personale della biblioteca non esclude che questo possa avere determinato rimaneggiamenti nell'ordine delle carte.
storia archivistica Il fondo proviene da una donazione della vedova Lina Conti affinché i materiali documentari relativi all’opera poetica ed intellettuale del poeta Nino Pedretti fossero custoditi nella Biblioteca comunale e qui conservati e valorizzati. Non sono disponibili notizie sulla precedente collocazione delle carte.
modalità di acquisizione Il fondo è stato donato dalla vedova di Pedretti, Lina Conte, al Comune di Santarcangelo di Romagna ed è stato formalmente accettato con deliberazione della Giunta comunale n. 6 del 17 gennaio 2007. L'acquisizione si inserisce nel progetto di costruzione del "Centro di documentazione sulla poesia romagnola" incentrato soprattutto sulla produzione santarcangiolese.
codice interno: 1385 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Cristina Poni (Open Group), 2022
realizzato per Regione Emilia-Romagna [L.R. 18/2000. Piano bibliotecario 2016. Intervento diretto]
Intervento redazionale a cura di Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale, 2022