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Carte Silvio Miana 1947 - 2015
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con antecedenti dal 1913
vai al soggetto produttore: Silvio Miana

fondo
fascicoli 63, buste 10, volumi 2400

La documentazione conservata nel fondo archivistico "Carte Silvio Miana" racconta attraverso poche e frammentarie tracce le numerose esperienze di impegno politico, sindacale e associativo che hanno contraddistinto la biografia di Silvio Miana, "una storia umana e politica, laddove spesso si fonde la vita privata e la vita pubblica, in un continuo rincorrersi nella prevalenza dell'una o dell'altra, secondo i periodi storici" (1): la storia di "un ragazzo di campagna, figlio di una famiglia di mezzadri, nato e cresciuto in un piccolo paesino delle colline bolognesi che negli anni Cinquanta diventa segretario della più importante federazione del PCI in Italia e negli anni Sessanta entra nel ristretto gruppo della segreteria nazionale del più forte Partito comunista dell’Europa occidentale, insieme a Pietro Ingrao, Giorgio Amendola, Luigi Longo, Nilde Iotti, Giancarlo Pajetta, Giorgio Napolitano, per poi diventare presidente nazionale delle cooperative e mutue, poi negli anni Settanta e Ottanta in Parlamento come vice-presidente della commissione industria e Questore del Senato, fino a raggiungere negli anni Novanta un ruolo di vertice nel sistema bancario e delle società di riscossione dei tributi" (2). 
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Si tratta dell'archivio personale di un uomo pubblico nel quale si riscontrano scarni e discontinui documenti trattenuti da Miana presso la propria casa e con cura custoditi, che richiamano e rinviano a quelli di importanti organizzazioni nelle quali si è svolto il suo lavoro, il suo impegno, il suo attivismo, ossia la CGIL, il Partito comunista e la Legacoop, ed altri ancora. E’ l'archivio della sua memoria dove carte di natura strettamente privata stanno accanto alle veline dei suoi articoli pubblicati su «l’Unità», «La Verità», «La voce dei lavoratori» e ai testi manoscritti dei suoi discorsi per comizi elettorali e commemorazioni; le pagelle di scuola della sua infanzia e i disegni degli aeroplani militari – passione di ragazzo – si alternano agli appunti e alle dispense dei corsi di formazione politica frequentati alle scuole di partito; carte relative ai viaggi internazionali fatti per conto della Legacoop e del Pci si affiancano alle raccolte di materiali a stampa, alle numerose agendine, alle tante medaglie e targhe, e infine ai dischi in vinile. 
E' un archivio privato nel quale sono state conservate le carte importanti - secondo una differente accezione di mirabilia - quelle dei passaggi di vita che si sviluppano fra Modena e Roma: le carte relative alle lotte contadine e mezzadrili con le denunce che ne sono derivate; la rassegna stampa del 9 gennaio 1950, il giorno dell’eccidio delle Fonderie a Modena, del primo allunaggio (1969), della morte di Enrico Berlinguer (1984); i fascicoli della sua formazione nel partito e della sua segreteria, e poi quelli dell'adesione al nuovo Partito della Sinistra; la corrispondenza degli anni di deputato; la documentazione sui congressi di Legacoop che lo vedono in primo piano; i progetti di trasformazione di istituti bancari emiliano-romagnoli.

Note:
1)     Silvio Miana, "Ne è valsa la pena". Autobiografia di un ragazzo di campagna prestato alla politica, Modena, Franco Cosimo Panini, 2018, p. 9
2)     Id., pp. 9-10.

criteri di ordinamento
Dopo una preliminare indagine generale sulla documentazione, seguita dalla schedatura dei fascicoli che ha consentito di recuperare le informazioni necessarie alla formulazione di un'ipotesi di struttura archivistica da attribuire alle carte, è stato possibile riconoscere le aree di interesse del fondo e delineare una struttura archivistica in grado di rappresentare lo stato delle carte e insieme l’esperienza umana e professionale di chi le ha prodotte, una rappresentazione inventariale che evidenziasse il rapporto fra le carte ed i ruoli politici ed istituzionali assunti da Miana nel corso della sua vita.
Di conseguenza l'archivio è stato organizzato in quattro serie, la cui sequenza rispecchia la successione cronologica delle esperienze a cui rinviano: una relativa alla sua giovanile esperienza sindacale, una alla lunga militanza politica nel Partito Comunista Italiano, una all’impegno di primo piano nella Lega Nazionale Cooperative e Mutue, ed una pertinente agli incarichi assunti in contesti differenti ma sempre in rappresentanza della sua forza politica. A queste aggregazioni fanno seguito altre che hanno carattere trasversale, ossia intersecano tutte le prime e sono giustificate dalla tipologia documentaria che riuniscono: corrispondenza; nomine, qualifiche e tessere; raccolte di materiali a stampa, di medaglie e targhe; biblioteca e collezione di dischi in vinile. Infine, vi sono le carte di natura strettamente privata.
Pertanto il fondo risulta strutturato in 7 serie archivistiche, 2 raccolte e 4 unità archivistiche.
Tutti i fascicoli e gli altri materiali sono stati ricondizionati all’interno di buste nuove recanti sul dorso etichette con i dati identificativi del contenuto: denominazione del fondo, serie archivistica, estremi cronologici, segnatura attuale; le unità di condizionamento sono state numerate da 1 a 34, facendo ricorso al numero di corda come criterio di identificazione delle buste e legame interno al fondo.
La descrizione rispetta le norme stabilite dagli standard internazionali della descrizione archivistica ISAD(G) e, per il Soggetto produttore, lo standard ISAAR(CPF). Nel rispetto delle regole della descrizione multilivellare, le schede fondo, serie e raccolta riportano i seguenti dati: denominazione o titolo, soggetto produttore (per il fondo), estremi cronologici, consistenza, ambiti e contenuto, criteri di ordinamento, storia archivistica (per il fondo), bibliografia. A loro volta le schede delle unità archivistiche presentano: titolo originale o attribuito, estremi cronologici, segnatura attuale e precedente, ambiti e contenuto. All’interno delle serie, le unità archivistiche sono descritte in sequenza cronologica e tale rappresentazione rispecchia anche l’ordine fisico dei materiali.
L'esame delle carte durante il lavoro di riordinamento ha messo in evidenza il loro generale buono stato di conservazione.

storia archivistica
Prima di essere trasferite nell’archivio dell’Istituto storico di Modena, le carte di Silvio Miana si trovavano presso la sua casa di residenza conservate all’interno di una libreria chiusa collocata nel piano seminterrato dell’edificio. I materiali erano in parte custoditi dentro a valigette e cartelle da lavoro riutilizzate a questo scopo, e in parte dentro a scatole. Alcuni documenti sono stati invece rinvenuti nella libreria che arredava le pareti dell’appartamento, accanto ai numerosi volumi che fanno parte della donazione. 
Naturalmente prima del presente intervento il fondo non era mai stato oggetto di riordino ed inventariazione archivistica, né il patrimonio librario di catalogazione, però i titoli presenti su numerosi fascicoli, di mano dello stesso Miana, rappresentano la traccia di una sua revisione ex post, i segni di una rilettura e di una predisposizione delle proprie carte prima di staccarsi da esse.

modalità di acquisizione
Le carte e la biblioteca di Silvio Miana, uomo politico e parlamentare modenese, sono state donate nel 2018 all’Istituto Storico di Modena dagli eredi, i figli Carla e Marco.


codice interno: 1423 - 001

informazioni redazionali
Inventario a cura di
Laura Cristina Niero, 2021

realizzato per
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena

intervento redazionale a cura di 
Regione Emilia-Romagna - Servizio Patrimonio culturale, 2021