album 9, volumi 3, quaderni 3, buste 9, registro 1, unità documentarie 25, fascicoli 552
Le carte conservate dall'Anpi di Modena, malgrado rivelino consistenti lacune all'interno delle serie relativamente ai primi anni di attività, e inducano a parlare di dispersioni per quei materiali che non risultano affatto presenti (carte contabili, verbali degli organi direttivi), costituiscono comunque un patrimonio documentario di grande interesse per la storia del Novecento modenese, con particolare riferimento all'antifascismo e al sacrificio di tanti partigiani che hanno combattuto contro l'occupazione nazifascista, nonché al ruolo assunto dall'associazione nell'immediato dopoguerra quale ente assistenziale riconosciuto dal CLN ai fini della ricostruzione morale ed economica del paese, e ancora quale "certificatore" della qualifica partigiana, e infine quale voce che valorizza e comunica, sia a livello nazionale che internazionale, i valori e la storia della lotta partigiana.
espandichiudi
I materiali afferiscono a tutte le attività che contraddistinguono l'organizzazione e le finalità dell'associazione, dai congressi al tesseramento, dall'assistenza agli ex partigiani alla memoria dei caduti fino alla realizzazione e cura di "luoghi di memoria" (cippi, monumenti e lapidi), dai contatti con le sezioni presenti sul territorio provinciale a quelli con associazioni sorelle, organizzazioni sindacali e movimenti di altri paesi; dalla valorizzazione della storia resistenziale alla didattica della Resistenza e dell'antifascismo e alla raccolta di carte originali appartenute ai protagonisti di quegli eventi.
criteri di ordinamento Il disordine che caratterizzava l'archivio dell’associazione ha imposto un attento studio dello statuto e della storia dell’associazione su fonti edite, e subito dopo l'analisi e la schedatura dei materiali, ossia una ricognizione generale del fondo e la schedatura delle singole unità archivistiche. Alla luce del dettato statutario, e nel contempo sulla base dell'esame delle carpette originali e delle informazioni in esse riportate, nonché della valutazione del contenuto delle carte, si sono recuperate quelle informazioni che hanno reso possibile l'individuazione di una struttura archivistica celata sotto il disordine e di conseguenza la sua rappresentazione inventariale. Una volta completato il riordinamento ossia il riconoscimento delle diverse partizioni (19 serie, 7 sottoserie), si sono accorpate le unità archivistiche all’interno delle serie di pertinenza, procedendo al riordino fisico generale in sequenza cronologica. L'inventariazione complessiva è stata realizzata secondo le norme stabilite dagli standard internazionali della descrizione archivistica ISAD(G) e, per il Soggetto produttore, secondo lo standard ISAAR(CPF). All'interno delle serie, le unità archivistiche sono descritte in sequenza cronologica e tale rappresentazione rispecchia anche l'ordine fisico dei materiali nelle unità di conservazione e a scaffale. Trattandosi di un ente attivo e dunque di un archivio in progressivo avanzamento, le serie archivistiche sono state considerate "aperte", per cui la numerazione delle unità di conservazione riprende da 1 a enne all'interno di ogni partizione. Infine tutte le unità archivistiche sono state ricondizionate in buste nuove e queste sono state etichettate; sulle etichette sono riportati i dati identificativi del contenuto: denominazione del fondo, serie archivistica, estremi cronologici, segnatura attuale.
storia archivistica L'archivio dell’Anpi di Modena non è mai stato oggetto di riordino e descrizione inventariale prima del presente intervento che è stato realizzato grazie al finanziamento della Fondazione di Modena. Le carte sono sempre state conservate dall'associazione nelle sue sedi, dapprima in via Giardini nei locali già occupati dal Gruppo rionale fascista Tabaroni, poi in Corso Canalchiaro n. 65 negli anni Cinquanta, quindi dal 1962 fino ai primi anni Ottanta in via Caselline 25, e infine nell'attuale sede di via Rainusso 124. All'avvio del lavoro, parte dei materiali si trovava negli armadi metallici chiusi presenti negli uffici e parte invece era custodita nel garage dell'appartamento, su apposite scaffalature, in un ambiente comunque sano e sicuro: riordinato e inventariato, l'archivio è ora interamente collocato negli armadi di un'unica stanza destinata a questa funzione.
bibliografia - Baldini Giovanni, Liparoto Andrea, Papotti Paolo (a cura di), Essere ANPI, prefazione di Gianfranco Pagliarulo, Roma, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, 2021 (Collana: I libri di Bulow, 1) - De Angelis Federico, Per una storia dell'ANPI. Ricordare il passato, capire il presente, costruire il futuro, Vignate (Milano), Lampi di stampa, 2016 - Cecchini Lucio, Per la libertà d'Italia, per l'Italia delle libertà. Profilo storico dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, Roma, Jasillo, 1996-1998, 2 volumi
codice interno: 1471 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Laura Cristina Niero (Cosmos), 2023
realizzato per Fondazione di Modena nell’ambito del progetto “Fare memoria della Resistenza”
intervento redazionale a cura di Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale. Area Biblioteche e archivi, 2023