Le fotografie ora conservate presso il Centro studi e ricerche Renato Zangheri, istituito per ricordare la figura dell’intellettuale e politico emiliano-romagnolo, documentano per lo più aspetti della vita politica e istituzionale di Renato Zangheri, che fu responsabile della Commissione culturale nella Federazione bolognese del Partito Comunista Italiano e protagonista della vita politico-amministrativa della città di Bologna, dapprima in qualità di consigliere comunale e assessore, direttore dell'Ente bolognese manifestazioni artistiche, fino alla carica di sindaco di Bologna, ricoperta dal 1970 al 1983. Le immagini testimoniano anche gli anni in cui Zangheri ricoprì la carica di Deputato della Repubblica Italiana, dal 1983 al 1992, dapprima con il Partito Comunista Italiano (capogruppo dal maggio 1986 al luglio 1987 e da luglio 1987 a giugno 1990) e poi con il Partito Democratico della Sinistra (da febbraio 1991 ad aprile 1992).
espandichiudi
Sono presenti fotografie che mostrano la partecipazione di Renato Zangheri a incontri, convegni, congressi del PCI, inaugurazioni di scuole e manifestazioni culturali cittadine, documentano consigli comunali e ritraggono il sindaco di Bologna con importanti esponenti del panorama politico-culturale italiano e internazionale anche in occasione di viaggi istituzionali, come quelli a Kharkiv (Ucraina) e Cuba negli anni Settanta, in Tanzania nel 1977, in Vietnam nel 1980 con Pietro Ingrao e in Cina con Nilde Iotti nel 1987. Si conserva inoltre un circoscritto nucleo di fotografie, di carattere privato, relative alla famiglia e agli anni della giovinezza di Zangheri
criteri di ordinamento A seguito della ricognizione analitica della documentazione e attraverso il confronto con l’elenco delle fotografie redatto dagli eredi Zangheri in occasione della donazione, è stata individuata la fisionomia del complesso e, non rimanendo tracce evidenti dell’organizzazione originale data dal soggetto produttore (se non limitatamente alle fotografie conservate in album), è stato ipotizzato un ordinamento dei materiali a partire dalla biografia, dagli incarichi istituzionali ricoperti negli anni da Renato Zangheri e dunque dalle occasioni di esecuzione degli scatti conservati.
Al termine dell’identificazione e del riordino dei materiali conservati, l’organizzazione della documentazione fotografica, si presenta articolata nelle seguenti serie:
- Partecipazioni istituzionali ad incontri, congressi, convegni e celebrazioni in Italia; - Partecipazioni istituzionali ad incontri, congressi, convegni e celebrazioni all'estero; - Incontri con artisti, politici e diverse personalità in occasione di iniziative culturali e conviviali; - Ritratti di Renato Zangheri; - Viaggi privati in Italia e all'estero; - Ritratti giovanili e fotografie di famiglia.
Le fotografie conservate sciolte in cartelle e buste di plastica tipo favorit sono state identificare e ricondotte - logicamente e fisicamente – alle aggregazioni fisiche originali individuate (servizi fotografici); nei casi in cui fosse opportuno, sono state create serie tematiche laddove non fossero presenti aggregazioni originali o, in alternativa, le fotografie sono state descritte singolarmente quando una descrizione in aggregazioni fattizie risultasse troppo forzata o arbitraria. Le aggregazioni identificate e/o create (unità archivistiche) sono state poi ricondotte – logicamente e fisicamente – alle serie archivistiche di cui sopra e, nell’ambito della stessa serie, ordinate cronologicamente. La documentazione è stata descritta a livello di unità archivistica e le singole fotografie sono state anche singolarmente descritte. Alle unità archivistiche è stato attribuito un numero di corda, riportato nelle schede descrittive e sulla nuova unità di condizionamento; sulle singole fotografie che compongono le unità archivistiche è stato riportato con lapis a punta morbida, sul verso, generalmente in basso a destra, un codice alfanumerico composto da due lettere (che identificano le serie d’appartenenza), seguite da due numeri (il progressivo delle unità archivistiche appartenenti alle serie e il progressivo delle fotografie che costituiscono l’unità archivistica).
Si segnala che trattandosi di documentazione fotografica, nel rispetto degli standard di descrizione archivistica (ISAD G), si è cercato di integrare una descrizione catalografica di livello intermedio tra l’inventariale e il pre-catalogo (Cfr. Scheda F - ICCD) nel tracciato descrittivo offerto dalla piattaforma regionale per la descrizione archivistica. In particolare:
- Area dell’identificazione: nel campo “Integrazione alla data”, a livello di Cronologia, è stato riportato ciò che ha permesso di risalire alla datazione (cfr. Scheda F: DTM - Motivazione cronologia);
- Area dell’identificazione: nel campo “Integrazione alla descrizione”, a livello di Consistenza, sono state riportate la definizione dell’oggetto: positivo/negativo/diapositiva (cfr. Scheda F: OGTD - Definizione dell'oggetto) e le caratteristiche tecniche delle fotografie oggetto di descrizione: presenza o meno di oggetti compositi (panorama, negativi in banda, stampe di provinatura) ed elementi componenti, colore, materia e tecnica, formato massimo (cfr. Scheda F: MT - Dati tecnici);
- Area delle informazioni sul contesto di provenienza: nel campo “Storia istituzionale/amministrativa, nota biografica”, sono state riportate eventuali notizie storico critiche in relazione alle fotografie oggetto di descrizione (cfr. Scheda F: NSC - Notizie storico critiche);
- Area delle informazioni sul contesto di provenienza: nel campo “Storia Archivistica”, sono state riportate notizie relative alle unità di conservazione originali, alla presenza di iscrizioni e timbri sul verso delle fotografie e altre specificità in relazione alle fotografie oggetto di descrizione (cfr. Scheda F: DSO - Indicazioni sull'oggetto);
- Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura: nel campo “Ambiti e contenuto”, è stata riportata la descrizione del contenuto iconografico della fotografia o dell’insieme di fotografie oggetto di descrizione (cfr. Scheda F: SGDT - Indicazioni sul soggetto); l’indicazione della forma specifica dell’oggetto: servizio fotografico/serie tematica/album/singola fotografia (cfr. Scheda F: OGTS - Forma specifica dell'oggetto); l’indicazione delle responsabilità autoriali (cfr. Scheda F: AUF - Autore della fotografia);
- Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso e utilizzazione: sono stati riportati nel campo “Note” di “Stato di conservazione”, i tipi di degrado e i danni rilevati sulle fotografie descritte (cfr. Scheda F: STC - Stato di conservazione; STCS - Indicazioni specifiche).
Tenuto presente lo stato di conservazione complessivo delle fotografie che costituiscono la sezione e la necessità per il Centro di agevolare la consultazione dei materiali, preservandone al contempo l’integrità, è stata individuata come strategia conservativa più idonea, il condizionamento di positivi (fino al formato 24x30 cm) con buste in polipropilene di diverso formato e scatole ad anelli in cartone acid-free, in cui collocare il materiale riordinato in posizione orizzontale. I positivi di formato superiore al 24x30 cm e gli album non ricondizionati sono stati collocati in scatole di cartone acid-free per la conservazione orizzontale. In particolare, per quanto riguarda questi ultimi, si è proceduto interfogliando con carta velina acid-free le pagine ed inserendoli infine, avvolti nella medesima carta velina, all’interno delle scatole a norma. Sulle unità di conservazione, sono state apposte etichette riportanti le pertinenti segnature archivistiche.
Al termine del lavoro di riordino e descrizione, tutte le fotografie sono state digitalizzate sia per esigenze di tipo conservativo, sia con la prospettiva di una futura valorizzazione dei materiali. Le immagini sono state digitalizzate in formato Tiff non compresso ad alta risoluzione per la conservazione; dai Tiff sono stati ottenuti i file immagine in formato Jpeg compressi a medio-bassa risoluzione per il web e la consultazione in archivio.
storia archivistica La documentazione fotografica, positivi b/n e colore di diverso formato afferenti per lo più all’attività politica e istituzionale di Renato Zangheri, è stata donata, con la Biblioteca del politico, dagli eredi al Centro studi e ricerche Renato Zangheri nel febbraio 2023. Dello stesso archivio fanno parte anche un ulteriore nucleo di fotografie per lo più riconducibili alla sfera familiare e privata del politico, rimasto di proprietà della famiglia e il fondo cartaceo, donato dagli stessi eredi alla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna nel 2022. Le fototografie donate al Centro sono state selezionate dalla moglie di Renato Zangheri, Claudia Dall'Osso, tra quelle conservate presso l'abitazione di famiglia; a ciascun esemplare è stato attribuito un numero (apposto sul verso delle stampe) e la stessa Dall'Osso ha redatto un elenco dei materiali oggetto di donazione, contenente informazioni circa la datazione, i soggetti ritratti e l'occasione di scatto delle fotografie. Al momento dell'acquisizione i materiali erano conservati, secondo la progressione numerica attribuita, in 8 tra cartelle e buste di plastica (favorit) e 7 album.
modalità di acquisizione Donazione famiglia Zangheri, 2023
unità di descrizione separate La parte documentaria del fondo archivistico è stata depositata dagli eredi presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna ed è in attesa di riordino e inventariazione
codice interno: 1566 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Marta Magrinelli e Lorenzo Ghelardini, 2024
realizzato per Centro studi e ricerche Renato Zangheri, con il contributo della Regione Emilia-Romagna (L.R. 3/2016, anno 2023).
Intervento redazionale a cura di Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale. Area Biblioteche e Archivi, 2024