L’archivio prodotto dalla società Casa del popolo di Sant’Antonio di Medicina si presenta secondo le più consuete linee caratteristiche di un archivio di impresa cooperativa, pur nella relativa peculiarità delle funzioni e delle attività di un ente che per definizione unificava specifiche finalità ricreative a un’impostazione gestionale di natura comunque associativa e partecipativa. Vi sono quindi conservati gli atti fondativi e deliberativi, la contabilità generale e le serie caratteristiche della conduzione delle attività volte al perseguimento delle finalità statutarie
espandichiudi
criteri di ordinamento L’archivio si presenta organizzato secondo le più intuitive linee di serie di documentazione omogenea ad accrescimento cronologico.
storia archivistica Non si hanno notizie specificamente relative alle vicende della documentazione prodotta dalla Casa del popolo di Sant’Antonio di Medicina, a parte l’evidente constatazione che essa si è venuta sedimentando presso la sua sede durante la sua attività, per poi giungere per fusione a essere aggregata all’archivio della Cooperativa lavoratori della terra di Medicina e seguirne le vicende: depositata anch’essa il 9 settembre 2019 presso l’allora Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale di Bologna (oggi Fondazione Ivano Barberini), in questa sede è stata oggetto prima di un intervento di redazione di un elenco di consistenza (Acquisizione dell’archivio della Cooperativa Lavoratori della Terra di Medicina, elenco di consistenza a cura di Anna Gurioli e di Elena Romagnoli, Bologna, pro manuscripto, 2019), poi nel 2023 di un intervento di riordino e di inventariazione analitica
strumenti di ricerca Acquisizione dell’archivio della Cooperativa Lavoratori della Terra di Medicina, elenco di consistenza a cura di Anna Gurioli e di Elena Romagnoli, Bologna, pro manuscripto, 2019.
codice interno: 1596 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Enrico Angiolini (Open Group), 2024
realizzato per Fondazione Barberini
intervento redazionale a cura di Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale. Area Biblioteche e archivi, 2024