La documentazione inventariata si riferisce principalmente alla costituzione della collezione d'arte promossa da Giuseppe Verzocchi e poi donata al Comune di Forlì nel 1961, ma nel fondo è presente anche documentazione riferita alla sua attività imprenditoriale e documentazione personale.
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Principalmente il fondo è formato: - dalla corrispondenza dell'industriale legata alla realizzazione della campagna pubblicitaria sul"Corriere della Sera" dal 1° gennaio 1948 al 23 gennaio 1949. Verzocchi non solo conservò il carteggio con gli artisti contattati per commissionare il disegno o l'incisione da inserire nel quotidiano, ma anche le lettere dei pittori esclusi che gli si proposero, delle personalità significative che si complimentarono con lui e di altri collaboratori attivi nell'ideazione della promozione;
- dalle lettere che Verzocchi si scambiò con gli artisti chiamati dallo stesso Verzocchi a comporre la collezione d’arte "Il lavoro nella pittura contemporanea". Si tratta di 1123 lettere ed altri documenti quali telegrammi, schizzi a matita, note, biglietti da visita e cartoline postali, che delineano la rete di relazioni intrecciate dall'imprenditore Verzocchi con alcuni dei più celebri artisti del panorama italiano della metà del secolo scorso, tra i quali spiccano in nomi di Guttuso, Vedova, De Chirico, Afro, Campigli, Pirandello, Sironi, Carrà, De Pisis, Morlotti, Casorati;
- della documentazione prodotta per le esposizioni della collezione, la produzione del catalogo e la donazione della stessa alla città di Forlì
- dal materiale iconografico e pubblicitario dell’azienda “Refrattari Verzocchi” e dalle raccolte fotografiche.
storia archivistica Giuseppe Verzocchi oltre che imprenditore di successo nel campo della produzione di materiali refrattari, fu un grande appassionato d’arte. Conoscenza dell’arte e degli artisti che utilizzò sia a fini commerciali, sia per formare una delle collezioni più importanti ed originali del Novecento. Verzocchi nel secondo dopoguerra contattò i maggiori artisti italiani delle prime due generazioni del Novecento invitandoli a dipingere un quadro sul tema del lavoro dando come unici vincoli il formato della tela (90 x 70 centimetri), la presenza nel dipinto di un mattoncino refrattario con la sigla della sua azienda “Verzocchi & de Romano” (V&D). All’invito di Verzocchi risposero 72 artisti, tra cui Carrà, De Chirico, Guttuso, Rosai, Sironi, Vedova, De Pisis, Depero, Sassu, Vittorini, Tosi, e Campigli. Nel 1961 la collezione fu donata da Verzocchi al comune di Forlì assieme alla corrispondenza che lo stesso Verzocchi aveva intrapreso con ciascuno degli artisti invitati a produrre l’opera. Dopo la morte di Giuseppe Verzocchi, i suoi eredi continuarono in tempi diversi a donare al Comune di Forlì documentazione a lui appartenuta, inerente sia la collezione d’arte, sia l’attività imprenditoriale che la vita privata.
Nel 2004 in occasione della seconda corposa donazione venne avviato un intervento di raccolta e descrizione del fondo a cura di Katia Severi, che produsse una serie di elenchi analitici delle documentazione e regesti della corrispondenza e che coinvolse successivamente anche la documentazione acquista nel 2006 e 2008. Per la documentazione donata nel 2019 e 2021 sono presenti i soli elenchi di donazione. Attualmente il fondo risulta condizionato in 30 buste e 24 fascicoli senza ordine archivistico né di acquisizione, e non è inventariato. Contestualmente al presente intervento di inventariazione della serie del carteggio, è stato eseguito una ricognizione generale di tutto il fondo che ha prodotto una schedatura per unità di condizionamento fascicolo, utile a ricostruire la struttura originaria del fondo, le diverse provenienze, attribuire alla documentazione gli elenchi descrittivi precedentemente prodotti e propedeutica a un successivo intervento di riordino e inventariazione, avendo ricondotto sommariamente la documentazione a serie e sottoserie
modalità di acquisizione Il fondo Giuseppe Verzocchi è costituito da acquisizioni diverse da parte della Pinacoteca comunale forlivese. La prima donazione risale al 1961 e venne fatta da Giuseppe Verzocchi contestualmente alla donazione della collezione di quadri "Il lavoro nella pittura contemporanea". Le successive donazioni furono effettuate nel 2004, 2206, 2008 e 2019 dagli eredi di Giuseppe Verzocchi. Si segnala documentazione proveniente in donazione dall’Università di Parma nel 2021
unità di descrizione collegate "A Palazzo Romagnoli è conservata la Collezioni d'arte del Novecento del Comune di Forlì, il cui nucleo principale è costituito dalla Collezione Verzocchi composta da 70 dipinti di “maestri storici” del Novecento italiano, ispirati al tema del lavoro. Si tratta di una delle più importanti e originali raccolte d’arte del Novecento in ambito nazionale, formatasi nell’immediato dopoguerra per volontà ed iniziativa dell’imprenditore d’origine forlivese Giuseppe Verzocchi, attivo nel campo della produzione di refrattari. Nella collezione, donata nel 1961 al Comune di Forlì, ed oggi allestita nella ampie sale con volte affrescate al piano terra del palazzo sono presenti, tra le altre, opere di Afro, Birolli, Cagli, Campigli, Capogrossi, Carrà, Casorati, de Chirico, Depero, de Pisis, Guttuso, Moreni, Morlotti, Prampolini, Rosai, Santomaso, Severini, Sironi, Soffici, Tosi, Turcato, Vedova. Oltre che dal tema la collezione è resa unitaria dai formati dei dipinti (cm.90x70, o viceversa) e dalla presenza in essi di un piccolo mattone in cui appare la la sigla V & D, marchio di fabbrica del Verzocchi. In una apposita sezione sono ciclicamente esposti i piccoli “autoritratti” richiesti anch’essi dal committente Verzocchi ai singoli artisti, unitamente a brevi scritti autografati di commento alle loro opere."