Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne della città di Bologna
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Bologna (BOLOGNA)
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Archivio personale di Franca Carzedda, relativo alla sua attività di femminista, nel ventennio a cavallo del 2000. La gran parte dei documenti fa riferimento allesperienza di Carzedda allinterno dei collettivi "Clitoristrix" e "Quelle che non ci stanno" (costola del primo), ma cè traccia dei suoi contatti con vari spazi occupati della città, altri gruppi femministi (con la stessa associazione "Orlando") dentro e fuori Bologna.
espandichiudi
La documentazione dà conto del percorso politico di Carzedda, accompagnandola nella fase più legata agli spazi universitari bolognesi (in cui attraversa ad esempio il 36 occupato di via Zamboni) per poi vederla approdare nell'importante occupazione dello spazio femminista di "Atlantide", nel cassero di Porta Santo Stefano, a partire dal 1998. La realtà di Atlantide risulta centrale nella militanza politica di Carzedda fino al 2014 (lo spazio sarà sgomberato ad ottobre 2015). L'archivio di Franca Carzedda offre uno scorcio importante sul microcosmo dei collettivi femministi bolognesi degli anni Novanta e dei primi Duemila. Dalle carte emerge la moltiplicazione degli spazi, delle assemblee, dei nomi che parallelamente svolgono attività politica nel territorio cittadino. Le carte intersecano la storia del movimento femminista italiano e internazionale di quegli anni. Lo sguardo più intimo e approfondito è quello rivolto al collettivo "Clitoristrix", di cui Franca è una delle fondatrici. Del collettivo conserva quasi l'interezza dei verbali, molte foto, e traccia di tutte le attività organizzate, sotto forma di volantini. Ad ogni anno di attività corrisponde un manifesto autoprodotto che porta traccia della cronologia di eventi. La documentazione è composta da volantini, opuscoli, appunti manoscritti, verbali di assemblee, manifesti autoprodotti, fanzine, comunicati, lettere, mail, pubblicazioni, foto.
criteri di ordinamento La documentazione è divisa in quattro serie. Si è deciso di dedicare la prima al collettivo "Clitoristrix" per dare conto dell'importanza che il gruppo ebbe nell'esperienza politica di Carzedda. E' in "Clitoristrix" che Carzedda esprime al massimo la sua militanza, è fra i membri fondatori e il suo ruolo è reso evidente dalla consistenza del materiale da lei raccolto. Nella seconda serie "Altri gruppi e collettivi femministi bolognesi" trovano spazio materiali che dagli anni Novanta testimoniano le prime militanze di Carzedda (ad esempio nel collettivo universitario "Lilith Luna nera") e tengono traccia degli spazi occupati da lei attraversati, fino ad arrivare agli anni 2000 con l'importante collettivo "Quelle che non ci stanno" alla cui fondazione Carzedda contribuisce largamente. Nella terza serie si raggruppa la documentazione relativa a gruppi e collettivi femministi nazionali e internazionali, a testimonianza della partecipazione di Franca ad eventi e iniziative di carattere extra-cittadino. L'ultima e quarta serie, raccoglie il materiale personale e di studio che non ha trovato spazio nelle precedenti, appunti e scambi di mail non meglio inquadrabili nel percorso di militanza di Carzedda. Ciascuna serie è al suo interno riordinata cronologicamente con il criterio delle serie aperte.
incrementi previsti E' possibile che il fondo sarà soggetto ad ulteriori incrementi da parte del soggetto produttore, ad ora non prevedibili.
storia archivistica All'acquisizione il fondo risulta disordinato. Arriva, senza alcun intervento di riordino, direttamente dal domicilio del soggetto produttore, in scatoloni e sacchetti. Materiali con e senza datazione si trovano mischiati nelle scatole, senza continuità tematica né cronologica.
modalità di acquisizione Deposito ad opera di Franca Carzedda nei confronti dell'Archivio delle donne di Bologna, avvenuto in data 25 gennaio 2023.
condizioni che regolano l'accesso Fondo liberamente consultabile previo appuntamento. Esclusa, per motivi di privacy, la sottoserie "Verbali", contenente dati sensibili.
lingua della documentazione Italiano, spagnolo, francese, inglese
bibliografia Per ricostruire la storia del collettivi femministi bolognesi, e la mappa dei luoghi da essi attraversati, ci si è basate su interviste incrociate a persone attive nel contesto di riferimento. Non esiste, ad ora una bibliografia sul tema, né altri archivi consultabili.
Per quanto riguarda la storia dell'occupazione dello spazio Atlantide, nel cassero di Porta Santo Stefano, è stato utilizzato in minima parte, esclusivamente per ricostruire i primi momenti della creazione dello spazio, il libro "Atlantide Hardcore D.I.Y. Punx Live 2001/2015" nato dalla collaborazione tra ZOOO Print and Press, SERIMAL Screenprinting Studio, HELLNATION Red Star Press e ATLANTIDE NullaOsta e pubblicato nel 2021.
codice interno: 1624 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Cora Benetti, 2025
realizzato per Centro di documentazione donne e Associazione Orlando [Ente convenzionato L.R. 18/2000]
intervento redazionale a cura di Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale. Area Biblioteche e Archivi, 2025