Le carte di Renata Bergonzoni interessano la sua attività politica e l'impegno nell'associazionismo locale e nazionale: nel complesso si tratta di relazioni, appunti autografi, atti di convegni, testi di interventi a seminari e conferenze, materiali per l'autodocumentazione (disegni di legge, giurisprudenza, ritagli di giornale, etc.) e corrispondenza.
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Gli ambiti a cui afferisce la documentazione scandiscono le tappe delle battaglie dell'associazionismo femminile del secondo dopoguerra e più precisamente tracciano l'impegno dell'Unione Donne Italiane per l'emancipazione e la liberazione femminile e, nel contempo, raccontano l'attivismo della Bergonzoni che nell'Udi e nel Pci trova luogo, mettendo a disposizione anche le sue competenze di avvocata, occupandosi di divorzio, aborto, diritto di famiglia, discriminazione e violenza contro le donne, politiche sociali e lavoro. Il fondo si completa di alcune carte di natura privata e della biblioteca personale.
criteri di ordinamento Allavvio del presente intervento, la documentazione si presentava in gran parte fascicolata e raccolta in 10 buste di diverse dimensioni; presenti, ma di esigua consistenza, le carte sciolte. Dopo una preliminare indagine generale sulla documentazione, seguita dalla schedatura dei fascicoli che ha consentito di recuperare le informazioni necessarie alla formulazione di un'ipotesi di struttura archivistica da attribuire alle carte, è stato possibile riconoscere le aree di interesse del fondo e delineare una struttura archivistica in grado di rappresentare lo stato delle carte e insieme l'esperienza umana e di impegno politico di chi le ha prodotte, una rappresentazione inventariale che evidenziasse il rapporto fra le carte e gli spazi dell'attivismo associazionistico occupati da Renata Bergonzoni nel corso della sua vita. Di conseguenza l'archivio è stato organizzato in serie la cui sequenza rispecchia non tanto la successione cronologica delle esperienze a cui rinviano quanto il peso che i "luoghi delle donne" hanno avuto nel suo specifico percorso esistenziale: - Serie - Unione Donne Italiane poi Unione Donne in Italia (UDI) (1973 - 2004) - Serie - "Gruppo Donne e Giustizia dell'UDI" poi Associazione Gruppo Donne e Giustizia (1968 - 2007) - Serie - Gruppo Differenza Maternità poi Associazione Gruppo Donne e Giustizia (1989 - 2006) - Serie - Partito comunista italiano (1954 - 1994) A queste fanno seguito una miscellanea e la raccolta dei volumi della sua biblioteca personale, costituita da 245 volumi inclusi nella consistenza complessiva del fondo; infine vi sono le carte di natura strettamente privata. Pertanto il fondo risulta strutturato in 6 serie archivistiche e 1 raccolta. Durante lintervento si è provveduto a fascicolare le carte sciolte e a sostituire le camicie deteriorate, conservandole comunque allinterno del fascicolo qualora presentassero indicazioni originali autografe. Tutte le unità archivistiche sono state condizionate all'interno di buste recanti sul dorso etichette con i dati identificativi del contenuto, al fine di agevolare il rinvenimento delle medesime: denominazione del fondo, serie archivistica, estremi cronologici, segnatura attuale. Le unità di condizionamento sono state numerate da 1 a 20, facendo ricorso al numero di corda come criterio di identificazione delle buste e legame interno al fondo. Infine esse sono state ordinatamente ricollocate a scaffale. La descrizione rispetta le norme stabilite dagli standard internazionali della descrizione archivistica ISAD(G) e, per il Soggetto produttore, lo standard ISAAR(CPF). Nel rispetto delle regole della descrizione multilivellare, le schede fondo, serie e raccolta riportano i seguenti dati: denominazione o titolo, soggetto produttore (per il fondo), estremi cronologici, consistenza, ambiti e contenuto, criteri di ordinamento, storia archivistica (per il fondo), bibliografia. A loro volta le schede delle unità archivistiche presentano: titolo originale o attribuito, estremi cronologici, segnatura attuale, ambiti e contenuto. All'interno delle serie, le unità archivistiche sono descritte in sequenza cronologica e tale rappresentazione rispecchia anche lordine fisico dei materiali. L'esame delle carte durante il lavoro di riordinamento ha messo in evidenza il loro generale buono stato di conservazione.
storia archivistica Le carte di Renata Bergonzoni sono state conservate dalla medesima presso la sua abitazione e il suo studio; nel 2008 sono state trasferite presso il Centro documentazione donna (CDD) di Modena che allora aveva sede in Via Canaletto Sud n. 88. Nel 2019, in occasione del trasferimento del CDD nella attuale sede di Strada Vaciglio Nord n. 6, il fondo è stato ricollocato negli appositi spazi adibiti ad archivio, al piano terra delle Casa delle Donne (Villa Ombrosa). Il fondo rientra nel patrimonio archivistico del Centro dichiarato di interesse storico il 14 aprile 2008 dalla Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna (numero repertorio: 2008/01). Prima del presente intervento, le carte di Renata Bergonzoni non erano mai state riordinate e descritte: l'inventario è stato realizzato grazie al contributo della Direzione Generale Archivi (Bando progetti di ricerca, 5 febbraio 2024 - Convenzione del 29 agosto 2024).
modalità di acquisizione Le carte di Renata Bergonzoni sono state donate al Centro documentazione donna di Modena dagli eredi e sono entrate a far parte del patrimonio archivistico del Centro nel 2008.
bibliografia - Archivi e reti femminili tra associazionismo e istituzioni, Dossier a cura di E. Betti e C.Liotti, in «Clionet» n. 6, 2022 - Lorenzo Pezzica e Federico Valacchi (a cura di), Dimensioni archivistiche. Una piramide rovesciata, Milano, Editrice bibliografica, 2021 - Francesca Ghersetti, Annantonia Martorano, Elisabetta Zonca (a cura di), Storie dautore, storie di persone. Fondi speciali tra conservazione e valorizzazione, Roma, Associazione italiana biblioteche, 2020 - Giovanni Di Domenico e Fiammetta Sabba (a cura di), Il privilegio della parola scritta. Gestione, conservazione e valorizzazione di carte e libri di persona, Roma, Associazione italiana biblioteche, 2020 - Convegno Larchivio costruito: autobiografia e rappresentazione negli archivi di persona, Roma, Biblioteca Nazionale Centrale, 9 novembre 2018 (https://www.youtube.com/watch?v=U6HPKDSU2oM&list=PLsjEnJ6PdekzI6c_XG2sb9bSD-uHYkWxO ) - Luigi Crocetti, Indicizzare la libertà, in «Biblioteche oggi» gennaio-febbraio 2002 (http://www.bibliotecheoggi.it/2002/20020100801.pdf) - Luigi Crocetti, Che resterà del Novecento? in «IBC» IX, 2001, n. 3 (http://rivista.ibc.regione.emilia-romagna.it/xw-200103/xw-200103-a0003) - Antonio Romiti, Per una teoria della individuazione e dellordinamento degli archivi personali, in Claudio Leonardi (a cura di), Specchi di carta. Gli archivi storici di persone fisiche: problemi di tutela e ipotesi di ricerca, Firenze, Fondazione Ezio Franceschini, 1993
codice interno: 1663 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Laura Cristina Niero, 2025
realizzato per Centro documentazione donna di Modena
Intervento redazionale a cura di Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale. Area Biblioteche e Archivi, 2025