L'archivio dell'Istituto Charitas, oggi conservato presso la sede storica dell'istituto stesso, conserva la documentazione dalla sua fondazione (1950) ad oggi. L'archivio non si presenta ordinato, ma permette comunque di identificare nuclei documentari precisi che riflettono, nel loro insieme, la funzione e l'organizzazione dell'ente.
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Data la natura dell'Istituto Charitas si possono identificare due grandi aeree di interesse storico-documentario: la prima fa riferimento al funzionamento dell'ente con documentazione quale gli atti fondativi e gli statuti, i verbali del Consiglio di amministrazione con gli indirizzi politici e organizzativi, il carteggio generale, la gestione della sede, la contabilità generale e la gestione del personale; un secondo settore documentario rimanda invece alla parte strettamente assistenziale dell'attività del Charitas ed è prevalentemente costituito dalle cartelle personali dei pazienti, dalla documentazione relativa alle attività specifiche assistenziali ed educative e a tutta una serie di atti per l'organizzazione della vita all'interno e all'esterno dell'istituto.
storia archivistica L'archivio dell'Istituto Charitas è oggi conservato presso la sede dell'ente, in via Panni n.199, a Modena. L'archivio non si presenta ordinato, non reca traccia di precedenti interventi archivistici e manca di strumenti di corredo. Si segnala che nella documentazione regolamentativa dell'ente (statuti e regolamenti) non si è trovata traccia di alcuna disposizione in materia di organizzazione, tenuta e conservazione dell'archivio. Il presente lavoro nasce in seguito ad una collaborazione tra l'Istituto Charitas e l'Università di Modena - Dipartimento di Studi linguistici e culturali, nell'ambito del progetto "DHABILITY: de-silencing and digitising archives and narratives of migrants with disability in the Modena municipality" - Fondo di Ateneo per la Ricerca (linea FOMO). Tale ampio progetto coinvolge anche altre realtà cittadine e si prefigge come scopo quello di far emergere dagli archivi fonti storiografiche per tutte quelle soggettività che, fino ad oggi, hanno avuto poco spazio nella storia. L'archivio dell'Istituto Charitas è quindi stato oggetto di un primo censimento, sicuramente non definitivo, che ha permesso una prima identificazione dei maggiori e più significativi nuclei documentari, indicando, dove possibile, le serie archivistiche, gli estremi cronologici e i quantitativi di massima.