L'archivio è strutturato idealmente in tre comparti che riflettono la figura di Raffaele Bendandi nelle sue sfaccettature di studioso, autore e "soggetto di attenzione pubblica". Le prime serie elencate in inventario (dai "Geogrammi" agli "Appunti, calcoli e studi") documentano infatti i numerosi studi condotti dal sismologo, fatti di osservazioni, di calcoli e di disegni a sostegno della sua teoria sismogenica.
espandichiudi
A queste segue l'importante nucleo degli "Scritti" (con e senza data) a testimonianza dell'elaborazione degli studi condotti e anche della versatilità dei comparti di interesse: dalla sismica alle previsioni metereologiche, dai fenomeni celesti a quelli sociali. Infine il terzo nucleo documentario, rappresentato in grossa misura dalla serie "Corrispondenza", è a testimonianza sia delle molteplici relazioni che Bendandi intrattenne con scienziati, giornalisti, personalità accademiche e politiche, associazioni, istituzioni italiane e straniere, nonchè con comuni cittadini e cittadine affascinati e incuriositi da Bendandi e dalle sue previsioni. A questi tre macrocomparti seguono le carte relative alla collaborazione che Raffaele Bendandi ebbe con il Calendario di Frate Indovino, di cui curò la rubrica "Specola" a partire dagli anni '60 del Novecento, una raccolta di notiziari ANSA e una busta in cui sono raccolti "Scritti di altri autori" comprendente dattiloscritti, ciclostili, manoscritti e letteratura grigia aventi per oggetto o lo stesso Raffaele Bendandi o tematiche scientifiche e tecniche. L'archivio, da considerarsi nucleo documentario di tenore esclusivamente professionale di Raffaele Bendandi, essendo privo di documentazione personale, copre un arco cronologico dal 1908 al 1979, anno della sua morte
criteri di ordinamento L'intervento di riordino sui primi due comparti (studi e scritti) è stato limitato ad una attenta verifica della corrispondenza tra materiale elencato negli strumenti inventariali succitati ed esistente, a cui è seguita una inventariazione che tende ad esplicare il contenuto delle serie documentarie anche ai non addetti ai lavori, utilizzando intitolazioni e descrizioni dei pezzi attribuiti dagli studiosi del Bendandi. Un riordino più consistente invece è stato effettuato sulla serie della "Corrispondenza". Pur mantenendo le partizioni già date alle migliaia di lettere e cartoline postali ricevute da Bendandi dagli studiosi della "Bendandiana" - lettere dall'estero, lettere da associazioni, enti, istituzioni, lettere da editori, giornali e riviste e lettere da corrispondenti privati -, si è lavorato a livello della singola carta per estrapolarne mittenti e date, nell'intento di disegnare l'ampia circolarità della figura del Bendandi. Il riordino sulla serie "Corrispondenza" ha permesso altresì di enucleare alcune minute di Raffaele Bendandi e altra corrispondenza forse "passata" allo stesso, nella quale egli non risulta nè mittente nè destinatario.
storia archivistica Il 12 marzo 1982, il quotidiano Il Resto del Carlino pubblica un trafiletto intitolato "Inventario delle opere del sismologo Bendandi" dando così l'annuncio della conclusione del primo intervento di riordino condotto sui materiali di Raffaele Bendandi conservati nella sua casa donata al Comune di Faenza negli anni '60 del Novecento e redatto per mano e volontà di Natale Zauli. L'inventario Zauli, datato 16 gennaio 1982, è uno strumento piuttosto complesso in cui vennero elencati, insieme a riviste, carte e libri, anche i mobili e le suppellettili presenti nella casa del Bendandi. Natale (Lino) Zauli volle, con questa fotografia scritta, rendere omaggio a Raffaele Bendandi di cui era amico di lunga data. Suddiviso in tre parti, l'inventario Zauli elenca nella prima parte i mobili e le suppellettili, nella seconda parte i libri della biblioteca, mentre nella terza parte individua il materiale documentario, dando particolare attenzione agli scritti di Bendandi a cui attribuì, qualora mancanti, anche titoli e date. L'inventario Zauli è uno strumento analitico ma non organico, che tiene traccia anche di carpette originali, intitolate da Bendandi ma trovate vuote, e di materiale raccolto alla rinfusa dentro sacchi e cassette della frutta, a testimonianza, forse, di una volontà del sismologo di non voler conservare per intero la sua produzione. All'intervento di Zauli ne sono seguiti altri in tempi più recenti. In particolare i libri della Biblioteca e i ritagli di stampa (collocati al piano terra di Casa Bendandi), sono stati oggetto di una catalogazione tramite standard bibliografici, effettuata nel 2013 a cura del personale della Biblioteca Manfrediana. Ad oggi i titoli sono recuperabili dal catalogo Scoprirete della Rete Bibliotecaria di Romagna e San Marino. Per quanto riguarda le carte d'archivio, depositate all'ultimo piano di Casa Bendandi, nel corso di questi anni sono state oggetto di alcuni interventi di inventariazione per mano dei volontari dell'Associazione "La Bendandiana" ed in particolare di Paola Pescerelli Lagorio, interventi che hanno prodotto elenchi topografici delle serie (in formato word), dove le carte di Bendandi sono descritte per collocazione, tipologia e consistenza. Il presente intervento è dunque partito da questi strumenti, incrociandone i dati, verificando la corrispondenza tra esistente ed elencato, mantenendo l'analiticità di descrizione di Natale Zauli e l'analiticità di consistenza della Lagorio.
modalità di acquisizione Raffaele Bendandi donò al Comune di Faenza la propria casa, con tutto ciò che conteneva, nel 1968
unità di descrizione separate Nella stessa Casa museo è presente un locale dedicato alla biblioteca-studio di Raffaele Bendandi: le pareti sono integralmente scaffalate e vi sono collocate sia la biblioteca personale di Bendandi, ricca di monografie, opuscoli e periodici (per un totale di circa 1700 titoli), sia una raccolta di ritagli stampa conservati in una novantina di contenitori, tra buste e pacchi. La biblioteca e i ritagli stampa sono stati catalogati nel Polo bibliotecario di Romagna e San Marino e le notizie sono reperibili all'indirizzo: Casa Bendandi in Scoprirete In una stanza attigua, in una cassapanca e in una madia, sono conservati circa 2400 articoli (ritagli stampa e numeri integri di periodici), al momento non ancora catalogati
unità di descrizione collegate La Casa museo Bendandi è descritta nel Catalogo del patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna PatER
bibliografia Numerosi sono gli articoli apparsi in riviste e giornali su Raffaele Bendandi: per una ricerca completa si rimanda al catalogo Scoprirete della Rete Bibliotecaria di Romagna e San Marino raggiungibile a questo link: https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/.do
bibliografia
40 anni del Museo Bendandi, 1983-2023. Documenti, articoli, testimonianze, attività, a cura di Paola Pescerelli Lagorio, Faenza, Casa Museo Raffaele Bendandi, 2023 https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/40-anni-del-museo-bendandi-19832023-documenti-articoli-testimonianze-attivita/RAV2973681 Paola Pescerelli Lagorio, Casa Museo Raffaele Bendandi di Faenza, Ravenna, Provincia di Ravenna, 2014 https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/casa-museo-raffaele-bendandi-di-faenza/RAV2142913 Paola Pescerelli Lagorio, Raffaele Bendandi. Ombre sul sole, Faenza, EDIT, 2011 https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/raffaele-bendandi-ombre-sul-sole/RAV1755863 Paola Pescerelli Lagorio, Raffaele Bendandi. L'uomo che prevedeva i terremoti, in «Luce e ombra. a. 116, n. 3 (lug.-set. 2016), p. 231-236», 2016
codice interno: 1672 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Patrizia Carroli, con la consulenza scientifica di Paola Pescerelli Lagorio, 2024
realizzato per Comune di Faenza, con il contributo della Regione Emilia-Romagna (L.R. 18/2000) per la Casa museo Bendandi riconosciuta ai sensi della L.R. 2/2022
intervento redazionale a cura di Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale. Area Biblioteche e Archivi, 2025