L'archivio dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare - Sezione Enzo e Dino Ferrari conserva documentazione dalla metà degli anni Settanta ad oggi.
espandichiudi
L'archivio non si presenta ordinato, ma permette comunque di identificare nuclei documentari precisi che riflettono, nel loro insieme, la funzione e la vita dell’associazione. Si conservano i verbali delle Assemblee dei soci e del Comitato direttivo, documenti che permettono di seguire le linee di indirizzo e le scelte dell’ente; sono presenti alcuni elenchi dei soci, esiti delle campagne annuali di tesseramento; i protocolli e la corrispondenza consentono di ricostruire i contatti intrattenuti nel tempo con le istituzioni di riferimento (Uildm nazionale, Comune di Modena, Provincia di Modena e Regione Emilia-Romagna), con altri enti ed istituti (Charitas, Telethon, istituti di ricerca…), con la Fondazione e la famiglia Ferrari, con gli assistiti e le famiglie, con sostenitori e donatori. Si segnala poi la documentazione che rimanda alla specifica attività assistenziale della UILDM: le cartelle personali e sanitarie degli assistiti.
storia archivistica L'archivio dell'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare - Sezione Enzo e Dino Ferrari è oggi conservato presso gli uffici della sede, in via IV novembre 40/B, a Modena. L'archivio, non particolarmente corposo, non si presenta ordinato, non reca traccia di precedenti interventi archivistici e manca di strumenti di corredo. Il presente lavoro nasce in seguito ad una collaborazione tra UILDM Modena e l'Università di Modena - Dipartimento di Studi linguistici e culturali, nell'ambito del progetto "DHABILITY: de-silencing and digitising archives and narratives of migrants with disability in the Modena municipality"- Fondo di Ateneo per la Ricerca (linea FOMO). Tale ampio progetto coinvolge anche altre realtà cittadine e si prefigge come scopo quello di far emergere dagli archivi fonti storiografiche per tutte quelle soggettività che, fino ad oggi, hanno avuto poco spazio nella storia. L'archivio della UILDM modenese è quindi stato oggetto di un primo censimento, sicuramente non definitivo, che ha permesso una prima identificazione dei maggiori e più significatici nuclei documentari, indicando, dove possibile, le serie archivistiche, gli estremi cronologici e i quantitativi di massima.