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Carte famiglia Silvani 1797 - 1912
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collezione, raccolta
fascicoli 10 Conservati in 3 buste

Le carte della famiglia Silvani costituiscono un fondo aggregato all'Archivio della Società Anonima delle Miniere Zolfuree di Romagna. La documentazione, infatti, era stata in parte integrata nell’ "Archivio della Società delle Miniere Sulfuree" e in parte mantenuta separata. Nella più recente fase di riordino il fondo, suddiviso in dieci fascicoli raccolti in tre buste, è stato considerato aggregato all'Archivio della Società anonima delle miniere zolfuree di Romagna in virtù delle modalità di acquisizione e della funzione di amministratore della società svolta dall'avvocato Paolo Silvani, a cui la maggior parte delle carte del fondo familiare è riconducibile.
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Seguendo l’impostazione conferita da Renato Turci, a cui spetta la parternità dei primi interventi archivistici, parte della documentazione è stata ricondotta nelle serie del fondo principale (Archivio della Società delle Miniere Zolfuree di Romagna), in particolare nella "Corrispondenza" e nel "Titolo I, Società antica", per motivi di pertinenza, affinità cronologica e caratteristiche estrinseche evidenti. Ogni unità archivistica proveniente da questo fondo e inserita nelle serie del fondo principale è stata opportunamente indicata mediante le segnature.
Il materiale incluso in questo fondo aggregato riguarda quindi documenti perlopiù estranei all’attività di Paolo Silvani come membro del Consiglio di Amministrazione della Società delle Miniere Sulfuree, ad esclusione del materiale contenuto nella serie "Carte di Paolo Silvani". L'archivio Silvani raccoglie infatti documenti relativi alla famiglia Silvani (1797-1912), includendo le carte personali di Paolo Silvani (1877-1881), corrispondenza inviata e minute di lettere a lui riferite (XIX secolo), nonché buste vuote della corrispondenza familiare; conserva inoltre documentazione contabile legata all'azienda agraria Silvani (1894-1905), tra cui brogliacci dei conti (1894-1902), conti dei coloni (1895-1902) e annotazioni varie (1898-1905), oltre a materiali relativi alla Banca Popolare di Credito in Bologna (1877-1887) e una miscellanea di documenti datati 1878-1879.


criteri di ordinamento
Le carte del fondo costituiscono, come esplicitato nella storia archivistica, un piccolo nucleo di documentazione estrapolata dall' "Archivio della Società delle Miniere Sulfuree" e non sono state oggetto di un vero e proprio riordino.
Data la scarsa consistenza del materiale e la sua lacunosità, si è deciso di mantenere l'ordine delle carte così come sono state acquisite, dando una suddivisione in serie per chiarie la tipologia di documentazione che compone il fondo.
I documenti riportano una segnatura a penna in alto, apposta per mano di Renato Turci, che indica non solo la numerazione dei documenti ma anche la loro organizzazione in unità archivistiche, che si è deciso di mantenere.

storia archivistica
La storia archivistica del fondo familiare Silvani è strettamente legata alla complessa acquisizione del fondo della Società anonima delle miniere zolfuree di Romagna. I documenti, giunti a più riprese e attraverso diversi canali, hanno subito nel tempo dispersioni, rimaneggiamenti e ricollocazioni. Questa commistione tra le carte della famiglia Silvani e quelle della Società mineraria è emersa con evidenza negli anni Ottanta, quando diversi materiali sono stati ritrovati sul mercato antiquario e in archivi privati.
La prima acquisizione significativa risale al 1987, quando la Biblioteca Malatestiana, grazie al sostegno della Cassa di Risparmio di Cesena, ha ricevuto 66 raccoglitori contenenti documenti relativi all'attività della Società, che sono stati successivamente riordinati e inventariati. Di questi, 4 raccoglitori ed un pacco di carte sciolte furono denominate come "carte Silvani". Nel 1990, un'altra importante sezione dell'archivio è stata individuata all'interno di una villa bolognese di proprietà della famiglia Silvani, acquistata dall’ingegnere Franco Manaresi. Questo nucleo documentario, costituito da un’ingente quantità di materiali riconducibili alla Società anonima delle miniere solfuree di Romagna, comprendeva anche alcune carte di carattere familiare. Nel 1991, il fondo è stato donato alla Biblioteca Malatestiana, dove è stato integrato a quanto già posseduto e sottoposto a interventi di riordino e descrizione da parte di Renato Turci, vicedirettore della Biblioteca, che dal 1987 si era occupato dell'inventariazione del materiale documentario. Tali attività sono confluite nella pubblicazione dell’inventario dell’archivio della Società all’interno del volume "La Miniera. Tra documenti storia e racconto, rappresentazione e conservazione", a cura di S. Lolletti e M. Tozzi Fontana (Bologna, Edizioni Analisi, 1991). 
Alla luce di quanto sinora detto, si può affermare che un vero e proprio archivio delle carte familiari Silvani, giunto a Cesena come tale, non sia mai esistito: la distinzione tra il fondo della Società e quello familiare rappresenta, di fatto, una costruzione archivistica successiva. Durante il riordino effettuato nel 1991, si era cercato di conferire una sistemazione definitiva alla documentazione, operando spostamenti tra le Carte Silvani e l'archivio della Società mineraria, includendo o sottraendo materiali secondo criteri non sempre sistematici. Va inoltre evidenziato che, nella fase attuale di riordino, il fondo Silvani non si presentava più nei raccoglitori originari, come descritti all’epoca, ma risultava ricollocato in faldoni e contenitori di recente fabbricazione, rendendone più complessa l’interpretazione archivistica.
Nel corso del presente intervento (2024–2025), le carte Silvani sono state trattate come fondo aggregato all’archivio della Società mineraria, e in quanto tali sono state descritte nel presente nuovo inventario.


codice interno: 1718 - 001

informazioni redazionali
Inventario a cura di
Serena Corsellini, Adele Gorini, Matteo Marzocchi (Ebla, Archivi Service), 2025

realizzato per 
Biblioteca Malatestiana di Cesena

intervento redazionale a cura di 
Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale. Area Biblioteche e Archivi, 2025