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Archivio del Patrimonio ex Gesuitico di Ferrara

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            <corpname authfilenumber="IT-ER-IBC-SP00001-0000056">Collegio Gesuitico di Ferrara</corpname>
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            <extent>89</extent>
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        <unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Archivio del Patrimonio ex Gesuitico di Ferrara
            <unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="14100101-19301231">1410 - Sec. XX</unitdate>
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        <custodhist encodinganalog="ISAD 2 - 3 archival history">
            <p>La documentazione degli originari archivi gesuitici fu accorpata e frammista alle carte prodotte dalla Municipalità di Ferrara nel corso della sua attività di amministrazione del Patrimonio nei periodi in cui i Gesuiti erano stati allontanati da Ferrara (1773 - 1817; 1831; 1848-1849) e dopo la sua definitiva acquisizione a partire dal 1859.
Dopo la soppressione dell'ordine dei Gesuiti avvenuta nel 1773, l'archivio fu spedito a Roma in cinque casse, negli anni successivi, i documenti a più riprese furono restituiti ma il complesso subì un evidente depauperamento, risulta infatti essere estremamente scarsa la documentazione dei secoli XVI e XVII. Dopo il 1773 il Patrimonio passò alla camera Apostolica e ne furono amministratori il conte Panzacchi sino al 1778, successivamente l'abate Migliori e dal 1789 al 1809 l'avvocato Grazio Ronchi. Nel 1796 la gestione del patrimonio passò all'amministrazione comunale di Ferrara.
Nel 1817, al ritorno dei Gesuiti, la Municipalità di Ferrara restituì loro a tutti gli effetti il Patrimonio e l'archivio che consisteva di circa 120 cartelle ed era già comprensivo degli archivi di Bagnacavallo, Cotignola e della documentazione proveniente da Verona e Venezia. Negli anni successivi non ci fu mai occasione di farne un elenco puntuale e durante le rivolte del 1831 le carte furono caricate alla rinfusa su diversi carri e portate al Palazzo comunale. In una nota del 1831 (collocazione busta 127) si apprende che in quella occasione veniva redatto un elenco dei documenti con il proposito, in un secondo momento, di accorparli per materia o secondo qualche non meglio specificato criterio. Il redattore di questo elenco informava di avere dato un numero progressivo a tutti i cartoni e che, in prima battuta aveva solo indicato la collocazione delle carte senza mutare la struttura dell'archivio, ma prevedeva che successivamente i documenti contenuti in più cartelle ma riguardanti lo stesso affare o argomento potessero essere raggruppati in fascicoli e si redigesse un "Protocollo corrente" che rispecchiasse il nuovo assetto.
Il 15 luglio del 1859, tre giorni dopo la partenza dei Gesuiti, fu istituita con decreto della Giunta provinciale del Governo di Ferrara la Commissione Amministrativa del Patrimonio ex-Gesuitico che divenne a tutti gli effetti responsabile della gestione del patrimonio stesso. La suddetta Commissione provvide a chiudere porte e finestre del convento e ad accertare immediatamente l'eventuale mancanza di effetti: riscontrata la mancanza di pochi oggetti e suppellettili constatò invece lo stato di grave disordine in cui versavano la biblioteca e l'archivio, al punto da dichiarare in un resoconto del sopralluogo che ""(L'archivio)... o lo teneva un fanciullo o qualcuno che sa con quale mira studiosamente lo ha messo sossopra" (Collocazione busta 185). L'inventario di tutti i beni della compagnia e il riordino delle carte richiese molto tempo. Il patrimonio si componeva di beni spettanti alla pubblica istruzione e di beni propri dei Gesuiti. La Commissione stralciò le rendite alla chiesa del Gesù per testamenti e legati e conferì alla chiesa stessa delle somme mensili per le officiature.
L'archivio del 1859 aveva una struttura ed una consistenza ovviamente molto mutate rispetto ai decenni precedenti a causa delle suddette dispersioni, dei ricondizionamenti e della produzione di carte attinenti all'amministrazione del Patrimonio da parte della Municipalità. Dall'inventario dettagliato redatto da Andrea Grata esso risultava composto da 37 registri prevalentemente di carattere amministrativo, da 83 cartelle con numerazione romana, molte delle quali recanti una precedente numerazione sempre romana e da ulteriori 39 cartelle.
Negli anni '30 del sec. XX fu effettuato un ulteriore intervento su parte delle carte e certamente uno scarto, fu così che molti documenti, originariamente raccolti in determinate cartelle di cui recano la segnatura, furono ridistribuiti in altre buste ed uniti a carte di epoche diverse in base alla necessità di comporre determinate pratiche, in base all'argomento o in base alla tipologia.
In occasione delle varie riconsegne dei beni ai Gesuiti vennero redatti inventari più o meno dettagliati dei beni e della consistenza dell'archivio, questi elenchi furono raccolti, probabilmente nel corso del riordino novecentesco in 2 buste.

PRECEDENTI INTERVENTI SULL'ARCHIVIO
Si possono così riassumere gli interventi che hanno portato all'attuale struttura dell'archivio:
- 1773: Soppressione dell'ordine dei Gesuiti e spedizione dell'archivio a Roma in cinque casse
- fine sec. XVIII - inizi sec. XIX: Ritorno di parte della documentazione e consegna alla Municipalità di Ferrara. Accorpamento degli archivi di Bagnacavallo, Cotignola e di carte riguardanti i possedimenti in territorio ferrarese delle case gesuitiche di Venezia e Verona e loro condizionamento in buste
- 1831-1832: in seguito alla rivolta popolare durante la quale le carte erano state caricate alla rinfusa e trasportate al palazzo Comunale, probabile riordino parziale dell'archivio (come da nota presente in busta 127) e redazione di due registri "Minutario provvisorio di protocollo a rubrica"
- dopo il 1859: Riordino con strutturazione della documentazione sciolta o risultante dallo scompaginamento di volumi in "cartelle" numerate con cifre arabe ed entro le cartelle in "posizioni" indicate da cifre romane sotto la voce "Amministrazione pubblica istruzione " e/o "Amministrazione scuole ginnasiali"
- anni '30 del sec. XX: Riordino che coinvolse soprattutto la documentazione prodotta a Ferrara e solo in minima parte, non ben quantificabile, gli archivi aggregati di Bagnacavallo e Cotignola. In questo riordino furono costituite serie cronologiche di Rogiti, Cause, Corrispondenza, e furono effettuati vari accorpamenti di documentazione sciolta e diversamente dislocata in nuove buste, venendo così a costituire implicitamente alcune serie, quali ad es. le carte afferenti all'amministrazione dei diversi possedimenti in territorio ferrarese e romagnolo, le carte riguardanti la chiesa del Gesù. Furono poi condizionati in buste con dicitura generica quasi tutti i registri. A seguito di questo riordino fu attribuito un numero di corda alle 176 buste che ne sono risultate. Nel corso dei vari interventi furono sicuramente operati degli scarti come attesterebbe la mancanza di documentazione che invece risultava negli elenchi più antichi ed il fatto che si rinvengano alcune buste già presenti nell'inventario del 1859 con un determinato contenuto ed ora riutilizzate per documentazione diversa.</p>
        </custodhist>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 3 content and structure area">
        <arrangement encodinganalog="ISAD 3 - 4 system of arrangement">
            <p>Data la scarsa esaustività degli elenchi antichi non è possibile stabilire l'entità di quanto andato perduto o possa trovarsi in altre sedi, ad esempio all'archivio della Casa generalizia dell'ordine dei Gesuiti di Roma. Ne consegue pertanto che non è possibile ricostruire l'originario archivio gesuitico di Ferrara in quanto in parte disperso ed in parte totalmente e ripetutamente rimaneggiato al fine di strutturare la documentazione secondo modalità che l'Amministrazione comunale ritenne più funzionali alla gestione del Patrimonio nel corso dei sec. XIX - XX.
Non si è pertanto ritenuto opportuno intervenire in modo consistente sull'attuale struttura dell'archivio in quanto ogni modifica sarebbe stata arbitraria e avrebbe prodotto ulteriore confusione.
La scelta che si è operata è stata quella di un inventario analitico che, assumendo le buste come unità archivistiche di riferimento, desse conto della tipologia e degli estremi cronologici dei documenti contenuti nei tomi presenti nelle buste e del titolo/contenuto dei fascicoli considerandoli come sottounità. Sono stati effettuati soltanto minimi spostamenti di carte solo nei casi in cui la busta disponeva di un elenco delle scritture presenti ed alcune di queste si trovavano dislocate in altre buste. Non è mai stato smembrato il contenuto delle buste, si è solamente intervenuto accorpando le buste in base alle serie preesistenti o individuate nel corso dell'intervento. Sono comunque state indicate le vecchie segnature.
I registri contabili, che erano contenuti nelle buste con indicazioni generiche, sono stati considerati come singole unità archivistiche e sono stati pertanto ordinati cronologicamente e verranno collocati nelle nuove buste che fungeranno solo da unità di condizionamento al fine di una migliore protezione degli stessi.
Le eventuali informazioni in merito a nomi, toponimi situazioni ed eventi storici che risultano dalle carte sono state date in nota.

Nella scheda unità sono fornite le informazioni sulle singole unità archivistiche.
· Numero di corda in progressione da 1 a 246.2 Questo numero di unità viene assegnato automaticamente dal programma. In caso di presenza di sottounità esso si compone di due parti, la prima relativa all'unità, la seconda relativa alle sottounità
· Titolo: è stata riportata tra virgolette l'intestazione originaria delle buste/registri quando invece era mancante, è stata desunta un'intitolazione dal contenuto dell'unità ed è stata riportata priva di virgolette.
· Estremi cronologici: sono stati riportati gli estremi cronologici reali della documentazione
· Contenuto: sono state date informazioni in merito alla tipologia della documentazione contenuta nelle buste e nei registri. In vari casi, nell'ambito di raccolte miscellanee, si è data segnalazione di documenti che si ritiene possano avere particolare interesse storico, pur con la consapevolezza dell'estrema discrezionalità di questo criterio. Si è data segnalazione di tutte le pergamene presenti, sia fossero legate entro volumi, sia che si trovassero tra carte sciolte. Sono inoltre stati segnalati eventuali disegni, schizzi, mappe, opuscoli e stampe.
· Tipologia e consistenza: si è data indicazione del formato dell'unità. Si è distinto tra buste, registri, volumi, vacchette, quinterni, fascicoli, filze, mazzi, carte sciolte. Con il termine registro si è considerato un volume rigido rilegato prima della sua compilazione. Con il termine volume si è indicato il tomo costituito da documentazione rilegata successivamente e fornito di coperta rigida. Si è indicata la numerazione di carte o pagine di registri e volumi, segnalando le lacune e la presenza di carte bianche. Molti volumi recano una numerazione non per carta ma per documento, ad esempio un processo che reca una sua cartulazione da 1 a 50 risulta nel volume come il doc. 3, ad esso succede una lettera di 2 carte identificata come doc. 4, di seguito può esserci un resoconto contabile di 8 carte identificato come doc. 5.
· Note: sono state fornite in questo campo informazioni di carattere storico ed eventuali altre informazioni utili ad una migliore qualificazione del pezzo.
· Segnatura attuale: la segnatura si compone di uno o due numeri a seconda che l'unità sia articolata o meno in sottounità. Il primo numero indica l'unità, il secondo, ove presente, il numero della sottounità. Il numero delle unità riparte da 1 per ogni serie. Il numero della sottounità riparte da 1 ad ogni unità.
· Segnatura precedente: in questo campo è stato sempre riportato il numero che la busta presentava prima del presente riordino.

Sono state inoltre riportate segnature presenti sui singoli fascicoli e registri risalenti a vari e ripetuti riordini del complesso documentario succedutisi nel corso dei secoli.
· Conservazione: questo campo è stato compilato solo nei casi in cui la documentazione presentasse dei danni.

TAVOLA DELLE ABBREVIAZIONI

b. = busta
bb. = buste
c. = carta
cc. = carte
cc. numm. = carte numerate
colloc. n. = numero di collocazione
doc. = documento
docc. = documenti
docc. numm. = documenti numerati
fasc. = fascicolo
fascc. = fascicoli
m. = mazzo
mm. = mazzi
n. = numero
p. = pagina
pp. = pagine
pi. d. = primi decenni
p.m. = prima metà
reg. = registro
regg. = registri
segn. = segnatura
s.d. = senza data
ui. d. = ultimi decenni
vol. = volume
voll. = volumi</p>
        </arrangement>
        <scopecontent encodinganalog="ISAD 3 - 1 scope and content">
            <p>L'archivio del Patrimonio ex-Gesuitico di Ferrara, comprensivo degli archivi e dei fondi ad esso aggregati è ciò che risulta dalle complesse vicende storiche legate all'ordine dei Gesuiti ed ai ripetuti passaggi di consegna del Patrimonio tra i Padri ed il Comune di Ferrara. In questo complesso documentario sono infatti confluiti assieme all'archivio del Collegio gesuitico ferrarese gli archivi, o ciò che ne resta, del Collegio gesuitico di Bagnacavallo, della casa di Terza probazione di Cotignola ed alcune carte e registri del collegio di Verona e della casa ex-professa di Venezia.</p>
        </scopecontent>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 4 conditions of access and use area">
        <otherfindaid encodinganalog="ISAD 4 - 5 finding aids">
            <p>STRUMENTI DI CORREDO ANTICHI
Nella serie "Inventari" sono compresi i vari elenchi di consistenza dell'archivio redatti nel corso dei secoli. Molti sono solo delle liste sommarie, i più esaustivi sono invece i seguenti:
- "Inventario di tutte le scritture, instrumenti, recapiti, e di tutte le altre carte che esistono nell'archivio della Casa, o sia Colleggio della soppressa Compagnia di Gesù nella città di Ferrara" (1773), busta colloc. n.184
- Inventario del 1816, busta colloc. n. 138
- "Minutario provvisorio di protocollo a rubrica per l'archivio del Collegio di Ferrara", 1832, 2 registri, colloc. n. 129 e n. 130
- Protocollo, 1832, 1 registro compilato solo in parte, colloc. n. 131
- "Inventario del Patrimonio ex-Gesuitico" redatto dal notaio Andrea Grata nel 1859, busta colloc. n. 140

A questi si aggiunge un elenco dattiloscritto recante l'intestazione delle 176 buste redatto negli anni '60 - '70 del sec. XX.
Occorre però precisare che l'unico inventario abbastanza esaustivo è quello redatto dal notaio Grata nel 1859.</p>
        </otherfindaid>
    </descgrp>
</c>