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Archivio Angelo, Gaetano, Bianca e Francesco Arcangeli

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        <unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Archivio Angelo, Gaetano, Bianca e Francesco Arcangeli
            <title type="altra denominazione">Archivio fratelli Arcangeli</title>
            <unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="19100101-20071231">
                <emph>con documenti dal sec. XV</emph>1910 - 2007
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        <acqinfo encodinganalog="ISAD 2 - 4 immediate source of acquisition or transfer">
            <p>
                <date>2007</date>L'archivio e e i libri sono pervenuti alla Biblioteca dell'Archiginnasio grazie al lascito testamentario di Bianca Arcangeli del 20 dicembre 2003 (pubblicato il 25 luglio 2007 dal notaio Federico Stame).
Il materiale &egrave; entrato in Biblioteca nel 2007, alla morte di Bianca Arcangeli.
            </p>
        </acqinfo>
        <bioghist encodinganalog="ISAD 2 - 2 administrative - biographical history">
            <p>Angelo, Gaetano, Bianca e Francesco erano figli di Adolfo Arcangeli e Maria Villani.

Adolfo (Coriano 23 giu. 1866 - Bologna 24 lug. 1939), di origine romagnola, prestava servizio come maresciallo maggiore della sussistenza in una caserma di via del Porto. Figlio di Angelo di Giovanni Battista Arcangeli (che nel 1866 ha 39 anni), farmacista di Coriano, e della maestra Costanza Palermi di Vincenzo (che nel 1866 ha 33 anni), perse i genitori a 11 anni e, secondo Bianca Arcangeli, mantenne s&eacute; e quattro fratelli facendo il garzone presso un fornaio. Venne collocato a riposo con congedo assoluto nel 1913 e mor&igrave; per &laquo;neoplasia delle linfoghiandole latero cervicali&raquo;. Il 14 novembre del 1903 spos&ograve; Maria Villani ( 2 nov. 1873 - Bologna 9 ago. 1962) figlia di Francesco Villani (&dagger; 1914, fattore di una famiglia nobile bolognese che dipingeva e con una forte vena artistica), e di Rosa Giordani. Originaria della localit&agrave; Tintoria, presso Minerbio, a quattordici anni, rimasta orfana di padre, si trasfer&igrave; a Bologna per fare la guardarobiera, abbandonando gli studi, e rimando poi fino al matrimonio in casa Bevilaqua. Mor&igrave; di vecchiaia dopo anni di depressione - il primo attacco grave risaliva al 1935 - situazione questa che condizion&ograve; in maniera rilevante la vita dei figli.&nbsp;

Nella loro prima abitazione in via del Porto 7, ora non pi&ugrave; esistente, nacquero Nino - battezzato Angelo ma conosciuto da tutti come Nino - (Bologna 10 giu. 1905 - Bologna 2 dic. 1965), Gaetano detto Tanuccio (Bologna 19 apr. 1910 - Bologna 8 set. 1970) e Francesco detto affettuosamente Franceschino (1907- 29 apr. 1912) morto prematuramente. Nel 1911 si trasferirono in una casa in via Del Poggiale 27 dove nacquero Bianca Rosa in arte Rosalba (Bologna 23 mar. 1913 - Bologna lug. 2007) e Francesco detto Momi (Bologna 10 lug. 1915 - Bologna 14 feb. 1974). Sulla facciata di questa casa nel 1983 Bianca fece porre una lapide a ricordo.

&Egrave; negli anni tra il 1921 e il 1928 che trascorrono l&rsquo;estate alla Barafonda di Rimini (oggi San Giuliano a Mare), in casa della zia &ldquo;Nilde&rdquo;, periodo e luogo magico per i fratelli Arcangeli. L&rsquo;abitudine di trascorrere le estati su quella specifica spiaggia si protrasse poi nel tempo.

Nel 1929 andarono ad abitare in via Zini 7 (oggi via Venturini) poi, con la morte del padre, si spostarono in via Augusto Righi 18. Con un bombardamento del 25 settembre del 1943 la casa venne distrutta quasi completamente e gli Arcangeli trovano una casa ammobiliata in via Mezzofanti 5, per poi spostarsi, nel 1945, in una apartamento requisito dal Comune per i sinistrati di guerra, in via Savioli. 17.

Nel 1952 gli Arcangeli di nuovo si trasferirono, in via Mezzofanti 43, per poi approdare definitivamente nel 1959 nella casa di Strada Maggiore 49, abitazione che li avrebbe ospitati per una vita. Nel frattempo Francesco, divenuto direttore della Galleria d&rsquo;arte moderna, allest&igrave; anche un suo studio in via Santo Stefano 30, che terr&agrave; dal 1958 fino alla morte e che sar&agrave; poi liberato da Bianca nel febbraio 1975.

Dagli anni Sessanta gli Arcangeli ebbero anche una casa estiva a C&agrave; di Pippo (Loiano) utilizzata per lo pi&ugrave; da Bianca e che venne poi lasciata ad Augusta Benassi - la domestica di casa per lunghi anni - in occasione del suo pensionamento e in cui Bianca si riserv&ograve; l'usufrutto.

Dei quattro solo Gaetano e Francesco poterono frequentare gli studi classici, e poi laurearsi, Gaetano e Francesco. Angelo e Bianca furono iscritti a istituiti tecnici, per supportare economicamente la famiglia, nonostrante Angelo avrebbe voluto seguire studi di pianoforte e Bianca iscriversi all&rsquo;Accademia di Belle Arti. Nino cominci&ograve; a suonare in locali e nei cinematografi e Bianca a fare la stenodattilografa. Entrambi in seguito seguirono le loro inclinazioni andando a insegnare musica e disegno.

La madre Maria Villani aveva quattro sorelle (Lucia, Bianca, Elvira, Carolina) e due fratelli (Giuseppe, Gaetano); in particolare Giuseppe (19 marzo 1878 - 24 ottobre 1957), detto zio Fiffo, sposato con la maestra Virginia Brighenti (15 aprile 1883 - 15 novembre 1966), e Carolina (13 gennaio 1889 - 23 novembre 1948), entrambi senza figli, ebbero un rapporto stretto con i nipoti e dei quali, in vecchiaia, se ne fece spesso carico Gaetano. Dopo la morte della zia Virginia alcuni oggetti, libri, mobili e scritti furono portati nella casa di Strada Maggiore, rimanendo conservati in un mobile del salone.</p>
        </bioghist>
        <custodhist encodinganalog="ISAD 2 - 3 archival history">
            <p>Il fondo comprende la documentazione del fratelli Nino (Angelo), Gaetano (Tanuccio), Bianca Rosa (Bianca/Rosalba) e Francesco (Momi) Arcangeli, prodotta nel corso della loro vita e delle loro rispettive attivit&agrave; intellettuali, artistiche e professionali.
Figli di Adolfo e Maria Villani, il nucleo famigliare ha sempre vissuto unito e le loro carte li hanno sempre seguiti nelle diverse residenze in cui hanno vissuto.&nbsp;
&nbsp;Alle carte e i libri conservati dai diversi fratelli entro le mura domestiche, nel 1975 si aggiunsero i materiali dello studio di Francesco (via Santo Stefano 30) che Bianca svuot&ograve; con l&rsquo;aiuto di alcuni allievi, adattandone la camera da letto, togliendo il letto e montando una scaffalatura metallica per i libri, e lasciando invece gran parte delle carte in scatoloni.&nbsp;
Il fondo &egrave; stato acquisito dalla Biblioteca dell&rsquo;Archiginnasio di Bologna nel 2007, alla morte di Bianca Arcangeli a cui lo aveva destinato gi&agrave; dal 2003 con lascito testamentario. &Egrave; stato prelevato dalla casa di Strada Maggiore 49, tenendo conto della dislocazione delle carte nelle diverse camere del grande appartamento, dislocazione che pur non essendo pi&ugrave; quella originale data dai rispettivi produttori, era comunque indicativa, in quanto scelta da Bianca in riferimento ai diversi fratelli.
Nella camera da letto di Francesco era conservata la sua libreria e parte dei documenti, rimaneggiati da Bianca, con i faldoni da lei creati con la corrispondenza del fratello, estrapolata da pratiche originali.
Nella camera originariamente della madre e di Nino, poi utilizzata da Bianca come studio per dipingere, era conservata documentazione di Francesco proveniente dallo studio di via Santo Stefano.
Nella camera di Gaetano erano conservate le sue carte, i libri condivisi con Francesco, quali classici italiani e latini, e carte di Bianca relative aui suoi studi universitari e alla tesi di laurea. Erano poi qui su un grande tavolo gli acquerelli di Bianca, trattenuti dall'esecutore testamentario avvocato Raffale Poggeschi.
Nella camera da letto di Bianca era conservata la sua documentazione, carte riferite ai genitori, e parte di carte di Francesco, relative alla sua sfera pi&ugrave; intima, lasciate poi, per testamento, allo studioso Luca Cesari.
In un piccolo corridoio che conduceva alle suddette stanze era conservata parte della libreria di Bianca e dei documenti riferibili alla sua attivit&agrave; didattica; una raccolta di pubblicazioni a stampa con scritti di Francesco; parte della libreria e documentazione di Gaetano, rimaneggiata e utilizzata da Bianca soprattutto per la pubblicazione Gaetano Arcangeli: dal vivere del 1992.
Nell&rsquo;ampio salone erano conservati, in una angoliera, la scarsa documentazione riferibile a Nino, con gli spartiti; la documentazione relativa ai famigliari - genitori e zii &ndash; e i necrologi dei fratelli con la corrispondenza ricevuta dopo la loro morte; raccolte di fotografie e riviste.
Nel tinello erano conservati libri danneggiati, salvati da un perdita d&rsquo;acqua; pubblicazioni di e su Francesco; i fascicoli originali di Francesco su artisti; documenti collocati su un grande tavolo da Bianca soprattutto riferibili a Francesco.

In un altro corridoio pi&ugrave; grande era presente parte della libreria di Gaetano; documenti di Francesco per una pubblicazione mai iniziata; documentazione relativa alla fondazione Gaetano Arcangeli, trattenuta poi dall&rsquo;avvocato Raffaele Poggeschi; pubblicazioni su Gaetano.
Si aggiungono poi una ampia stanza che veniva utilizzata quale lavanderia dove, in maniera molto disordinata e in cattivo stato di conservazione, erano collocati disegni, stampe e opere d&rsquo;arte - andati per testamento di Bianca alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna -, raccolte di riviste quotidiani, alcuni libri antichi, e infine una &laquo;legnaia&raquo;, con opere d&rsquo;arte destinate anch&rsquo;esse alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.
Il recupero dell&rsquo;eredit&agrave; di Bianca, con le carte e i libri suoi e dei fratelli, e il successivo riordino &egrave; stato facilitato da una lunga frequentazione dell&rsquo;archivista Patrizia Busi con Bianca, durata dal 2004 fino alla sua morte che, anche se non ha potuto evitare i continui stravolgimenti apportati dalla sorella alle carte, dovuti a consultazioni, studi e ricerche sue e di altri, ha permesso di recepire informazioni e fissare alcune date e la storia del fondo.&nbsp;
Bianca infatti, ultima rimasta dei quattro fratelli, con l&rsquo;intenzione di onorarne la memoria, ha man mano rivisto le loro carte cercando di organizzarle in modo da avere immediatamente disponibile la loro corrispondenza, soprattutto di Francesco e Gaetano, e soprattutto la loro produzione intellettuale, nelle diverse forme disponibili (manoscrtti, dattiloscritti, stempe). Ha creato quindi dei raggruppamenti di carte senza preoccuparsi di rispettare quello che era l&rsquo;ordine originario, estrapolando documenti da fascicoli organizzati da ogni singolo produttore, smembrando anche unit&agrave; documentarie secondo le sue necessit&agrave; e finalit&agrave;: l&rsquo;organizzazione di una mostra, di una pubblicazione, le ricerche di qualche studioso o amico. Sono state determinanti le numerose iniziative volte a ricordare Gaetano, soprattutto la mostra tenuta da 29 maggio al 4 luglio all&rsquo;Archiginnasio di Bologna con la relativa pubblicazione del catalogo (<em>Gaetano Arcangeli. Dal vivere</em>, a cura di Bianca Arcangeli, Marco Antonio Bazzocchi, Enzo Colombo, con un saggio introduttivo di Ezio Raimondi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992), la mostra <em>Gli Arcangeli - Nino, Gaetano, Francesco e Bianca. Tra musica, arte e poesia''</em>, promossa dalla Fondazione ''Tito Balestra'' in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e l&rsquo;Istituto dei beni culturali, tenuta a Longiano dal 18 maggio al 16 luglio del 1996 ( replicata dal 10 maggio al 22 giugno 1997 al Museo civico archeologico di Bologna), e le pubblicazioni&nbsp;
<em>- Scritti di Francesco Arcangeli</em>, presentazione di Cesare Gnudi, Bologna, Grafis edizioni d'arte, 1978;&nbsp;
- <em>L'Informale in Italia. Mostra dedicata a Francesco Arcangeli</em>, a cura di Renato Barilli e Franco Solmi, Milano, Mazzotta, 1983, catalogo della mostra tenuta presso al Galleria d'Arte Moderna di Bologna nel giugno- settembre 1983
- <em>Francesco Arcangeli, Incanto della citt&agrave;</em>, Bologna, Nuova Alfa, 1984
- <em>Francesco Arcangeli, Arte e vita. Pagine di galleria</em>, 1941-1973, Boni Editore, 1994
- <em>Francesco Arcangeli, Gaetano Arcangeli, Sulle strade dell'Emilia, della Romagna e delle Marche : incontri con uomini, paesi e opere d'arte</em>, Bologna, M. Boni, 1995
- <em>Francesco Arcangeli. Uno sforzo per la storia dell'arte: inediti e scritti rari</em>, a cura di Luca Cesari, Parma, Universit&agrave; degli studi, Facolt&agrave; di architettura, Monte Universit&agrave; Parma, 2004
<em>- Francesco Arcangeli, Giorgio Morandi. Stesura originaria inedita, introduzione, apparati, note</em> a cura di Luca Cesari, Torino, Allemandi, 2007</p>
        </custodhist>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 3 content and structure area">
        <arrangement encodinganalog="ISAD 3 - 4 system of arrangement">
            <p>I nuclei documentari identificati come subfondi rispettano il soggetto produttore, definito nei suoi contorni in gran parte al momento della ricognizione generale e del lavoro di affiancamento dell'archivista a Bianca Arcangeli negli ultimi anni della sua vita.
In sede di riordino sono stati rispettate le unit&agrave; archivistiche originali, ben poche in realt&agrave; data l'abitudine di Bianca rimaneggiare i materiali documentari dei fratelli per utilizzarli per scopi diversi.
Bianca infatti, ha man mano rivisto le loro carte cercando di organizzarle in modo da avere immediatamente disponibile la loro corrispondenza, e soprattutto la loro produzione intellettuale. Ha creato quindi dei raggruppamenti di carte senza preoccuparsi di rispettare quello che era l&rsquo;ordine originario, estrapolando documenti da fascicoli organizzati da ogni singolo produttore, smembrando anche unit&agrave; documentarie secondo le sue necessit&agrave; e finalit&agrave; (l&rsquo;organizzazione di una mostra, di una pubblicazione, le ricerche di qualche studioso o amico).
Non potendo ricostruire le unit&agrave; archivistiche originali &egrave; stato in gran parte rispettato l'ordine dato da Bianca che ha riunto, per ogni fratello, la corrispondenza, riordinandola per mittente e la produzione intellettuale.
Non &egrave; stato possibile nella maggioranza dei casi ricostruire fascicoli originali o ricondurre documenti alla loro posizione originaria. Si &egrave; provveduto a fotografare l&rsquo;esistente dando conto delle eventuali informazioni avute da Bianca Arcangeli e della originaria dislocazione delle carte nell&rsquo;appartamento dei fratelli, significativa in riferimento alle scelte fatte dalla sorella.

Il fondo, in sede di descrizione &egrave; stato organizzato in quattro sub fondi riconducibili ai fratelli Arcangeli.&nbsp;
&Egrave; stato poi costituito un subfondo con la documentazione afferente alla madre Maria Villani e alla sua famiglia, conservata da Bianca nei cassetti di un cassettone del salone, e creata una raccolta di stampe e disegni di diversi artisti confluiti in Biblioteca con il restante materiale - che comprende anche alcuni disegni di Bianca Arcangeli -, e che non avevano alcun legame con altra documentazione.
Si aggiunge poi una serie, direttamente legata al fondo documentario, costituita dai materiali provenienti dalla sistemazione e catalogazione del fondo librario Arcangeli. Si tratta di documenti trovati all'interno dei libri ed estrapolati per una migliore conservazione. Tali materiali sono stati inseriti all'interno di camicie recanti il numero di inventario e la collocazione del volume di provenienza. Sono descritti sulla scheda catalografica di ogni unit&agrave; libraria del Catalogo del polo bolognese (https://sol.unibo.it/SebinaOpac/.do)
Si segnala che Bianca Arcangeli, per abitudine, scartava le buste postali della corrispondenza sia sua sia dei fratelli, data che spesso invece &egrave; risultata utile per datare le lettere.
Si segnala infine che sono sempre state utilizzate le forme "Bianca Arcangeli" e non "Bianca Rosa Arcangeli" e "Nino Arcangeli" e non "Angelo Arcangeli" in quanto generalmente pi&ugrave; utilizzate.
I subfondi sono presentati in ordine di anzinit&agrave; dei quattro fratelli Arcangeli.</p>
        </arrangement>
        <scopecontent encodinganalog="ISAD 3 - 1 scope and content">
            <p>Il fondo comprende la documentazione del fratelli Nino, Gaetano, Bianca e Francesco Arcangeli, prodotta nel corso della loro vita e delle loro rispettive attivit&agrave; intellettuali, artistiche e professionali.
La documentazione afferente ai fratelli di Bianca &egrave; stata da questa fortemente rimaneggiata nel corso degli anni, soprattutto dopo la morte di Gaetano e di Francesco.
Bianca infatti, ultima rimasta dei quattro fratelli, con l&rsquo;intenzione di onorare la memoria dei fratelli, ha man mano rivisto le loro carte cercando di organizzarle in modo da avere immediatamente disponibile soprattutto la loro corrispondenza e la loro produzione intellettuale. Ha creato quindi dei raggruppamenti di carte senza preoccuparsi di rispettare quello che era l&rsquo;ordine originario, estrapolando documenti da fascicoli organizzati da ogni singolo produttore, smembrando anche unit&agrave; documentarie secondo le sue necessit&agrave; e finalit&agrave;.
Il subfondo Nino Arcangeli, musicista, &egrave; il pi&ugrave; esiguo, ed &egrave; costituito soprattutto da carte personali e da corrispondenza.&nbsp;
Il subfondo Gaetano Arcangeli &egrave; costituito da carte personali e corrispondenza ma soprattutto da materiale riconducibile alla sua attivit&agrave; di scrittore e poeta, quali elaborati, materiali di lavoro e di studio.
Il subfondo Bianca Arcangeli, insegnate e pittrice, &egrave; costituito da carte personali, carte relative alla sua attivit&agrave; di insegnante e segretaria dell'ANID (Associazione Nazionale Italiana Insegnanti di Disegno) oltre a tutti i rapporti intercorsi con artisti, critici, studiosi letterati in riferimento ai fratelli, nel perseguire il suo intento di valorizzazione del loro operato.
Il subfondo Francesco Arcangeli, critico d&rsquo;arte e docente di Storia dell&rsquo;Arte, comprende carte personali, corrispondenza, gli elaborati (manoscritti, dattiloscritti e a stampa) della sua ampia produzione intellettuale, materiali di lavoro e di studio.
Costituisce un subfondo anche la documentazione relativa alla madre Maria Villani e ai fratelli di questa: Giuseppe (lo zio Fiffo) con la moglie Virginia Brighenti, e Carolina.
Al fondo sono poi riconducibili:
- la serie degli Inserti, direttamente legata al fondo documentario, costituita dal materiale trovato inserito nei volumi del fondo librario Arcangeli;
- una raccolta di stampe e disegni di diversi artisti, compresa Bianca Arcangeli, confluiti in Archiginnasio frammisti al restante materiale.
- il fondo librario costituito da 14.036 unit&agrave;.</p>
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        <accessrestrict encodinganalog="ISAD 4 - 1 conditions governing access">
            <p>Limiti alla consultabilità dei documenti possono essere determinati dalla loro temporanea indisponibilità (perché sottoposti ad interventi conservativi o di restauro, in esposizioni pubbliche, in corso di riproduzione o simili) o allo scopo di garantire il rispetto della normativa vigente in materia di trattamento dei dati personali e nel rispetto del diritto d'autore.</p>
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            <bibref>
                <extref href="http://badigit.comune.bologna.it/fondi/dettaglio.asp?lettera=7">
                    <date type="accesso">16/10/2023</date>
                </extref>Scheda descrittiva sintetica del fondo, pubblicata in "Fondi nel web. Guida online ai fondi archivistici e documentari della Biblioteca dell'Archiginnasio"
                <title>Angelo, Gaetano, Bianca e Francesco Arcangeli</title>
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            <p>La consultazione di documenti appartenenti al fondo è soggetta alla legislazione vigente sulla privacy.
Per la trascrizione, la riproduzione e la pubblicazione delle lettere di corrispondenti di Arcangeli la legislazione vigente in materia di diritto d'autore riconosce il diritto di entrambi i corrispondenti (cioè sia l'autore che il destinatario), ai quali va chiesto il consenso.
Gli utenti sono quindi tenuti a rispettare la normativa vigente in materia di diritto d'autore.
La riproduzione e la pubblicazione di documenti deve essere autorizzata dalla Direzione della Biblioteca dell'Archiginnasio e dagli aventi diritto.</p>
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        <bibliography encodinganalog="ISAD 5 - 4 publication note">
            <p>Per l'esemplare dell'opera di Pier Paolo Pasolini <em>Poesie a Casarsa</em> (Bologna, Libreria Antiquaria Mario Landi, 1942), presente nel fondo librario con collocazione ARCANGELI, B. 456, cfr. la banca dati Pasolini '42, alla pagina <em>Poesie a Casarsa. 14 luglio 1942</em>.
Documenti provenienti dal fondo speciale Angelo, Gaetano, Bianca e Francesco Arcangeli e dal fondo librario ARCANGELI sono stati esposti nella mostra <em>Giorgio Bassani: Officina bolognese (1934-1943)</em>, Bologna, Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, 28 ottobre-18 dicembre 2016 (online alla pagina <a href="https://movio.beniculturali.it/ams-unibo/giorgiobassaniofficinabolognese/it/1/giorgio-bassani-officina-bolognese-1934-1943">Giorgio Bassani Officina bolognese</a> ) e nella mostra <em>Come eravamo. Le Edizioni Alfa di Bologna (1954-1984)</em>, Bologna, Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, 25 set. -19 nov. 2017 (online alla pagina <a href="http://bimu.comune.bologna.it/biblioweb/mostra-edizioni-alfa/">Come eravamo</a> ).</p>
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        <separatedmaterial encodinganalog="ISAD 5 - 3 related units of description">
            <p>I quadri di propriet&agrave; di Bianca Arcangeli, in gran parte acquistati da Francesco o a lui donati dai numerosi artisti suoi amici, sono conservati, per volont&agrave; testamentaria di Bianca Arcangeli, alla fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna.</p>
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    <note encodinganalog="ISAD 6 - 1 note">
        <p>La famiglia di Adolfo Arcangeli è sepolta alla Certosa di Bologna</p>
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