Gli archivi in Emilia-Romagna
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<corpname authfilenumber="IT-ER-IBC-SP00001-0002805">Manicomio di S. Maria della Scaletta di Imola</corpname>
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<unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Archivio del Manicomio di S. Maria della Scaletta di Imola
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<emph>con seguiti fino al [2001]</emph>1841 - 1981
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<p>Provenienza: depositi Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL) di Imola, 1982, 1985, 2005, 2010.
La data del depoisito è puntualmente indicata a livello di serie o di unità archivistica ove diversa dal 2010.</p>
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<custodhist encodinganalog="ISAD 2 - 3 archival history">
<p>Il fondo del Manicomio di S. Maria della Scaletta di Imola inizia a sedimentarsi con l'attività di cura dei pazienti psichiatrici presso il reparto dedicato dell'Ospedale civile di S. Maria della Scaletta di Imola (1841) e poi con la fondazione dell'Asilo psichiatrico nel 1844, amministrato dalla Congregazione di carità di Imola istituita nel 1859. Le notizie reperite sullo stato dell'archivio del manicomio nel corso degli anni sono le stesse relative anche allo stato degli archivi della Congregazione di carità di Imola, e delle opere pie e strutture sanitarie e di beneficenza da essa amministrate. In base al regio decreto del 9 settembre 1902, n. 445, a province, comuni, enti morali, civili ed ecclesiastici fu imposto l'obbligo di redigere un inventario dell'archivio, previo riordino, e d'inviarne un doppio esemplare all'Archivio di Stato competente e una copia all'Archivio di Stato di Roma. Di conseguenza, la Congregazione di carità di Imola il 23 giugno 1903 affidò ad Alfonso Galeati l'incarico di sistemare l'archivio "ridotto in uno stato miserando ... in una camera posta nella sezione del manicomio di questo Spedale ... piena di scatole e sacchi di carte e documenti messi alla rinfusa". Dopo un lavoro di 20 mesi il Galeati aveva diviso le carte per opera pia e per ciascuna aveva compilato un "indice". Egli aveva agito soprattutto su documentazione contabile e amministrativa fino al 1890 della Congregazione di carità e di alcune opere pie. Galeati riordinò i documenti fra le "diverse istituzioni" ed in "ordine cronologico in buste e fascicoli" e alla sua relazione finale allegò un indice in cui sono elencati tre nuclei di documentazione afferenti al Manicomio di S. Maria della Scaletta ("Maniaci - pratiche diverse" dal 1819 al 1890) e un elenco di documentazione contabile, come mastri, giornali, mandati, recapiti di cassa dal 1870 al 1890 (Bim, <em>Archivio dell'Ospedale, Atti d'archivio ricevuti dal canonico Valli</em>, fasc. "Ordinamento Archivio Alfonso Galeati", b. 43/2).
Di un nuovo intervento sull'archivio si ha notizia nel 1925. In una relazione del 23 aprile 1925 l'archivio della Congregazione di carità era definito nel "caos": il riordinatore affermava di aver messo mano ai protocolli, ai mastri e alla parte più antica già ordinata nella prima metà del XIX secolo da Domenico Andreini e di averla "raccolta" e "ricollocata" con l'intenzione di fare un repertorio generale. L'8 luglio furono proposte due possibilità di riordino: la divisione del materiale in due sale, antica e moderna, o la divisione delle carte in un titolario di classificazione composto da 49 capitoli e 158 articoli (Bim, <em>Archivio della Congregazione di carità, Corrispondenza</em>, b. "Documenti d'archivio ricevuti dal canonico Valli", fasc. "Archivio ed archivisti").
Nel 1964, a seguito del decreto del Presidente della Repubblica del 30 settembre 1963, n. 1409, l'Amministrazione degli ospedali e istituzioni riunite, subentrata nel 1938 nell'amministrazione delle strutture sanitarie imolesi all'Ente comunale di assistenza (ECA), che a sua volta era seguito nel 1937 alla Congregazione di carità, intraprese un intervento di ricognizione e descrizione del materiale documentario, confluito nella redazione di elenchi analitici dattiloscritti compilati tra il 1964 e il 1967 (Azienda sanitaria locale ASL di Imola<em>, Deliberazioni dell'Amministrazione degli ospedali e istituzioni riunite, </em>1964, deliberazione del 31 marzo 1964, n 159). Tra questi elenchi, uno è relativo alla corrispondenza e alla documentazione amministrativa del Manicomio (<em>Manicomio. Inv. V/8. Elenco analitico</em>, elenco analitico della documentazione afferente al manicomio di Imola del 1812-1938, a cura di Anna Rustici, Imola, 1964-1967, dattiloscritto).
Nel 1981 l'Archivio del Manicomio passò sotto le competenze della neo istituita Unità sanitaria locale (USL) 23 di Imola e fu trasferito dalla sede dell'Osservanza al piano terra dell'Istituto psichiatrico della "Villa dei fiori", dove pochi anni dopo risultava trovarsi "in stato di conservazione ottimo" (cfr. Cavazzoni Ermanno, <em>Archivi manicomiali in Emilia Romagna</em>, in "Società e storia", n. 28, Milano, 1985, pp. 452-453).
Tra il 1984 e il 1985 fu effettuato un primo deposito presso l'Archivio storico comunale di Imola di documentazione amministrativa relativa al Manicomio e all'Ospedale di Imola (<em>Descrizione topografica sommaria degli archivi degli ospedali e degli enti assistenziali di Imola</em>, a cura di Pierangelo Bellettini, ottobre 1985; per la documentazione del Manicomio cfr. pagg. 6-7, 11, 14).
Nel 1992 l'Archivio passò sotto l'Azienda unità sanitaria locale (AUSL) di Imola, che aveva ereditato le competenze dell'USL di Imola. Nei risultati di una ricerca storica dello stesso anno sull'assistenza psichiatrica imolese (cfr. <em>Ricerca storica sull'evoluzione dell'assistenza psichiatrica imolese Schede informative. 12 marzo 1992</em>, a cura di Cinzia Migani, Bologna, marzo 1992, dattiloscritto), l'Archivio del Manicomio di S. Maria della Scaletta di Imola risultava essere conservato ancora nella "Villa dei fiori", insieme all'Archivio del Manicomio provinciale di Bologna in Imola, qui depositato in due momenti successivi (cfr. Cavazzoni Ermanno, <em>Archivi manicomiali in Emilia Romagna</em>, in "Società e storia", n. 28, Milano, 1985, pp. 449).
Nel 2003, nel 2006 e nel 2010 gli archivi dei manicomi furono oggetto di tre ricognizioni: la prima per la redazione di schede descrittive per una pubblicazione sugli archivi imolesi (<em>Archivi imolesi fuori dagi archivi</em>, a cura di Marina Baruzzi e Franca Maestrini, Imola, Bim, 2009); la seconda per la stesura di un progetto di riordino e inventariazione (<em>Progetto di fattibilità per il recupero, la sistemazione e l'organizzazione degli archivi degli istituti psichiatrici di Imola</em>, a cura di Aurelia Casagrande, 2006), poi non realizzato; la terza per la redazione di un rapporto sugli archivi degli ex ospedali psichiatrici dell'Emilia Romagna a cura della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna all'interno del progetto nazionale "Carte da legare" (<em>Gli archivi degli ospedali psichiatrici dell'Emilia-Romagna</em>, a cura di Barbara Menghi Sartorio, Salerno, Editrice Gaia, 2010).
Nel 2010 gli archivi dei manicomi conservati presso l'edificio della "Villa dei fiori" furono sottoposti a una nuova ricognizione e descrizione sommaria, ai fini del trasloco e del successivo deposito presso l'Archivio storico comunale di Imola. A seguito del deposito sono stati compilati un elenco sommario e topografico della documentazione trasferita, consistente principalmente in documentazione sanitaria (<em>Inventario sommario degli archivi degli ex ospedali psichiatrici Osservanza e L. Lolli</em>, a cura di Federica Cavina per la Coop Giovani Rilegatori di Imola, 2010).
Nel 2018, al termine del lavoro d'inventariazione, è stata riconsegnata all'AUSL di Imola documentazione successiva al 1950, perchè afferente all'archivio di deposito dell'ente: <em>Amministrazione, Corrispondenza, Protocollo amministrazione, </em>1952, 1 busta; <em>Amministrazione, Corrispondenza, Protocollo speciale</em>, 1953-1960, 1 busta; <em>Cura e assistenza, Perizie medico legali di degenti, Perizie 1962</em>, marzo 1962, 1 fascicolo).
Nel 2019, successivamente alla pubblicazione dell'Inventario a cura di Federica Cavina e Elisa Ricci Petitoni (Cooperativa sociale Giovani rilegatori di Imola), avvenuta 2018, è stato effettuato il riordino e l'inventariazione di documentazione di pertinenza del Manicomo riguardanti la contabilità (acquisita dall'Ausl di Imola con depositi del 1985 e del 2005) e la biblioteca medica e quella dei degenti ( acquisita sempre nel 2010 dall'Ausl di Imola ma inizialmente non integrata con l'archivio). Quest'ultimo intervento, che ha comportato un'integrazione dell'inventario, è stato curato da Laura Berti Ceroni e Stefania Bolognesi (Guarnerio soc. coop. di Udine).</p>
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<arrangement encodinganalog="ISAD 3 - 4 system of arrangement">
<p>La documentazione è presentata secondo un ordine logico in base alle competenze e attività dell'istituto e sono stati individutati i seguenti nuclei: <em>Amministrazione,</em> 1900 - 1963; <em>Contabilità,</em> 1872 - 1922; <em>Economato,</em> 1928 - 1954; <em>Cura e assistenza</em>, 1841 - 1978; <em>Fotografie,</em> fine XIX - fine XX secolo.
La documentazione è stata inventariata per unità archivistica (fascicolo, registro, volume)<em>. </em>A ogni pezzo afferente a ciascuna serie o sottoserie è stato attribuito un numero che parte da 1. A ogni registro e fascicolo è stato assegnato un numero di corda composto da due parti, fatta esclusione per le buste delle cartelle cliniche che riportano una numerazione propria: la prima corrisponde al numero attribuito alla serie, la seconda al numero del pezzo all'interno della serie. Quando necessario si è intervenuti su condizionamento e ricondizionamento delle unità archivistiche e sono stati eliminati spilli e graffette. I dettagli sui criteri adottati per ogni serie sono esplicati nelle rispettive schede descrittive.</p>
</arrangement>
<scopecontent encodinganalog="ISAD 3 - 1 scope and content">
<p>Documentazione sanitaria, principalmente cartelle cliniche, amministrativa e contabile del Manicomio di S. Maria della Scaletta di Imola relativa all'accoglienza e alla cura di degenti "folli", inizialmente provenienti dalla città di Imola e dalla sua diocesi e in seguito anche per quelli provenienti da altre province, con le quali nel corso degli anni furono sottoscritte apposite convenzioni (come Ravenna, Forlì, Roma, Venezia, Treviso, Pesaro, Ancona), e di degenti militari e criminali a carico dallo Stato italiano.
Il fondo comprende: corrispondenza relativa all'amministrazione della struttura e documentazione sulla gestione del personale; registri per il conteggio dell'incasso delle rette e bollettari relativi al deposito di indumenti, beni, denari di proprietà dei ricoverati; registri funzionali alla registrazioni delle ammissioni, dimissioni, morti e al movimento dei pazienti; cartelle personali dei degenti corredate da rubriche e schedario per l'accesso; documentazione medica (perizie, autopsie e risultati della piretoterapia). Si conservano anche fotografie di degenti e degli edifici, interni ed esterni, e l'inventario della biblioteca di lettura dei degenti. Dal 1935 nel manicomio fu istituita una sezione giudiziaria, per il ricovero di malati criminali, di cui si conserva documentazione sanitaria (cfr. serie <em>Sezione giudiziaria</em>).
Si segnala che alcune cartelle cliniche relative a degenti ammessi prima dell'1 marzo 1900 si conservano oggi nell'Archivio del Manicomio provinciale di Bologna in Imola (Cfr. Bim, <em>Archivio del Manicomio provinciale di Bologna in Imola, Cura e assistenza, Cartelle cliniche</em>, 1900-1950), dopo che con la vendita del manicomio centrale alla Provincia di Bologna (1897), e l'inizio della nuova gestione (1 marzo 1900), queste cartelle furono affidate o lasciate alla nuova amministrazione.
La sedimentazione originaria delle cartelle cliniche negli archivi dei due manicomi è stata restituita grazie a un riordino virtuale effettuato nel 2018 sulla sola banca dati. Tale intervento è stato descritto nel dettaglio nelle schede relative alle serie delle cartelle cliniche (cfr. in questo archivio la serie<em> Cura e assistenza, Cartelle cliniche</em>, 1845-1950; e in <em>Archivio del Manicomio provinciale di Bologna in Imola, Cura e assistenza, Cartelle cliniche</em>, 1900-1950).</p>
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<descgrp encodinganalog="ISAD 4 conditions of access and use area">
<accessrestrict encodinganalog="ISAD 4 - 1 conditions governing access">
<p>La documentazione relativa agli ultimi 70 anni è esclusa dalla consultazione ai sensi dell'art. 122 del decreto legislativo n. 42, del 22 gennaio 2004, "Codice dei beni culturali e del paesaggio", e ss. mm. e ii..</p>
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<bibliography encodinganalog="ISAD 5 - 4 publication note">
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<edition>Primo rapporto sugli archivi degli ex ospedali psichiatrici a cura del Gruppo di coordinamento del progetto nazionale "Carte da legare"</edition>
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<date type="accesso">8/03/2018</date>
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<date>2010</date>
<geogname>Salerno</geogname>
<publisher>Editrice Gaia</publisher>
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<persname role="autore">Barbara Menghi Sartorio</persname>
<title>Gli archivi degli ospedali psichiatrici dell'Emilia-Romagna</title>
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<edition>Società e storia, n. 28</edition>
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<date>1985</date>
<geogname>Milano</geogname>
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<num>443-477</num>
<persname role="autore">Cavazzoni Ermanno</persname>
<title>Archivi manicomiali in Emilia Romagna</title>
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<date>1992</date>
<geogname>Bologna</geogname>
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<persname role="curatore">Cinzia Migani</persname>dattiloscritto
<title>Ricerca storica sull'evoluzione dell'assistenza psichiatrica imolese Schede informative. 12 marzo 1992</title>
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<date type="accesso">17/04/2018</date>
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<date>2009</date>
<geogname>Imola</geogname>
<publisher>Biblioteca comunale di Imola</publisher>
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<persname role="curatore">Marina Baruzzi e Franca Maestrini</persname>
<title>Archivi imolesi fuori dagli archivi</title>
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<p>Fonti archivistiche:
- Bim, <em>Archivio della Congregazione di carità di Imola, Deliberazioni soggette a vist</em>o, 1897, 1899;
- Bim, <em>Archivio della Congregazione di carità di Imola, Deliberazioni non soggette a visto</em>, 1900;
- Bim, <em>Ospedale, Atti d'archivio ricevuti dal canonico Valli</em>, b. 43/2;
- Bim, <em>Congregazione di carità, Corrispondenza</em>, b. "Documenti d'archivio ricevuti dal canonico Valli";
- Azienda sanitaria locale (ASL) di Imola<em>, Deliberazioni dell'Amministrazione degli ospedali e istituzioni riunite, 1964</em>, Deliberazione del 31 marzo 1964, n 159.
- Bim, <em>Archivio della Congregazione di carità di Imola, Amministrazione generale, </em>b. 122/10;
- Bim, <em>Archivio dell'Ospedale psichiatrico Osservanza, Amministrazione, Regolamenti, </em>b. 47.1/54.</p>
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<relatedmaterial encodinganalog="ISAD 5 - 3 related units of description">
<p>Documentazione relativa al Manicomio di Imola, in prevalenza amministrativa, si conserva presso l'Archivio storico comunale di Imola, depositata dall'Azienda sanitaria locale (ASL) di Imola nel 1985 e nel 2005 (cfr. <em>Manicomio. Inv. V/8. Elenco analitico</em> del carteggio (1812-1938), a cura di Anna Rustici, 1964-1967, dattiloscritto; <em>Descrizione topografica sommaria degli archivi degli ospedali e degli enti assistenziali di Imola</em>, a cura di Pierangelo Bellettini, ottobre 1985, dattiloscritto, pp. 6-7, 11, 14).
Documentazione sanitaria e amministrativa dell'Archivio del Manicomio di S. Maria della Scaletta successiva al 1950 si conserva presso l'Azienda unità sanitaria locale (AUSL) di Imola.</p>
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