Archivi ER

Archivi ER - Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna

Gli archivi in Emilia-Romagna


Conservatore

Fondazione Ivano Barberini per lo studio e la divulgazione della storia e civiltà della cooperazione
Via Mentana 2

40126 Bologna (BOLOGNA)

tel: 051231313

scrivi
clicca qui per pec

sito web

responsabile: Mauro Lusetti scrivi

Tutte le informazioni sul Conservatore

Accedi a CAStER

 
Ti trovi in: Archivi ER > La didattica in archivio > Fondazione Ivano Barberini per lo studio e la divulgazione della storia e civiltà della cooperazione > Visualizzazione XML

<?xml version="1.0" encoding="ISO-8859-1"?>
<!DOCTYPE c PUBLIC "+//ISBN 1-931666-00-8//DTD ead.dtd (Encoded Archival Description (EAD) Version 2002)//EN" "ftp://ftp.loc.gov/pub/ead/ead.dtd">
<c id="IT-ER-IBC-AS00985-0000000" level="fonds">
    <did>
        <origination encodinganalog="ISAD 2 - 1 name of creator(s)">
            <corpname authfilenumber="IT-ER-IBC-SP00001-0002898">Coop Emilia-Veneto</corpname>
            <name authfilenumber="IT-ER-IBC-SP00001-0002898">Coop Emilia-Veneto</name>
        </origination>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <physfacet type="note">La documentazione è condizionata in 398 buste, 66 mazzi, 51 cartelle, 61 registri di grande formato, 10 scatole (numerati da 1 a 589, incluso il n. 229 bis, ad esclusione delle prime 4 buste con documentazione relativa alle 4 serie collegate direttamente a questo fondo)</physfacet>
            <extent>142</extent>
            <genreform>buste</genreform>
        </physdesc>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <extent>1940</extent>
            <genreform>registri</genreform>
        </physdesc>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <extent>829</extent>
            <genreform>fascicoli</genreform>
        </physdesc>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <extent>35</extent>
            <genreform>mazzi</genreform>
        </physdesc>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <extent>7</extent>
            <genreform>cartelle</genreform>
        </physdesc>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <extent>16</extent>
            <genreform>bollettari</genreform>
        </physdesc>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <extent>4</extent>
            <genreform>quaderni</genreform>
        </physdesc>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <extent>6</extent>
            <genreform>opuscoli</genreform>
        </physdesc>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <extent>10</extent>
            <genreform>pezzi</genreform>
        </physdesc>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <extent>10</extent>
            <genreform>scatole</genreform>
        </physdesc>
        <physloc altrender="sede">Polo Archivistico Storico dell'Unione Terre di Castelli in via Giovanni Paolo II, 96 Vignola (MO)</physloc>
        <physloc altrender="stanza">Deposito 1</physloc>
        <physloc altrender="scaffale">N - O</physloc>
        <unitid countrycode="IT" encodinganalog="ISAD 1 - 1 reference code" identifier="AS00985" label="Comune di Castrocaro" repositorycode="ER-IBC">985 - 001</unitid>
        <unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Archivio storico della Coop Emilia-Veneto
            <unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="19000101-19901231">1900 - 1990</unitdate>
        </unittitle>
    </did>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 2 context area">
        <acqinfo encodinganalog="ISAD 2 - 4 immediate source of acquisition or transfer">
            <p>
                <date>1996</date>Nel 1996 Coop Adriatica versò questo archivio storico, creato negli anni '80 da Coop Emilia-Veneto, presso il Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l'economia sociale, a Bologna.
            

            
            </p>
        </acqinfo>
        <custodhist encodinganalog="ISAD 2 - 3 archival history">
            <p>L'archivio storico di Coop Emilia-Veneto nasce dalla lungimiranza della dirigenza dell'epoca che, dopo un lungo processo di fusioni che aveva portato alla creazione di una cooperativa di consumo competitiva, moderna e radicata in un territorio transregionale, decise di conservare la memoria delle proprie origini e della storia della cooperazione di consumo. Agli inizi degli anni Ottanta, inoltre, alcuni docenti universitari iniziarono ad interessarsi alla storia dell'economia sociale, tra questi vi fu il professor Alberto Guenzi, all'epoca docente della Facoltà di storia dell'Università degli studi di Bologna, che, nel febbraio 1982, presentò un progetto per la realizzazione di un archivio storico, con raccolta di materiali e testimonianze, oltre alla proposta di percorsi didattici sulla storia della cooperazione di consumo. Le difficoltà nell'affrontare questa impresa erano diverse: prima di tutto non era disponibile un repertorio delle cooperative della provincia, di conseguenza era difficile anche individuare i materiali oggetto di raccolta e conservazione. Si pensò pertanto di ricorrere ai materiali delle cooperative confluite in Coop Bologna prima e successivamente in Coop Emilia-Veneto, quindi a fonti archivistiche esterne (Gabinetto della Prefettura, archivi di partiti e sindacati, Case del popolo, archivi comunali etc.,ma questa fase non sembra essere stata perfezionata) e, contemporaneamente, a fonti bibliografiche, come il periodico "Coop Notizie", bollettino dell'Associazione nazionale delle cooperative di consumo, oltre agli studi di Fabio Fabbri, Walter Briganti, Renato Zangheri e Carlo Poni. Il progetto si presentava ambizioso e necessitava di una sede, possibilmente interna (come di fatto fu) o, in alternativa, presso il Museo della civiltà contadina di Bentivoglio. Oltre all'organizzazione, schedatura e descrizione dell'archivio, ci si proponeva anche di impegnarsi in un lavoro di restauro dei materiali (in parte realizzato, soprattutto per quanto riguarda i libri sociali) e di conservazione degli stessi in appositi contenitori. Ci si proponeva, infine, di raccogliere testimonianze orali e fotografiche della cooperazione sul territorio bolognese. L'archivio venne inaugurato nella sede di Coop Emilia-Veneto il 27 settembre 1986, alla presenza del sindaco Renzo Imbeni, dell'onorevole Gianni De Michelis e del professor Fabio Roversi Monaco; la cerimonia venne introdotta da Piero Rossi, presidente della Coop Emilia-Veneto e concluso da Ivano Barberini, storico cooperatore e Presidente dell'Associazione nazionale cooperative di consumatori. L'archivio venne curato e gestito, tra il 1986 ed il 1990 da Marisa Strozzi.
Nel 1995 Coop Emilia-Veneto divenne Coop Adriatica e l'anno successivo depositò il proprio archivio storico presso il Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l'economia sociale, a Bologna, individuandolo come luogo più adatto alla conservazione dei propri fondi. Nell'archivio storico di Coop Emilia-Veneto gli archivi delle incorporate arrivarono per la maggior parte incompleti: è chiara la tendenza a conservare, anche per quanto riguarda i libri sociali, solo quelli più recenti, relativi agli ultimi decenni di gestione e comprendenti, tra le altre cose, i verbali relativi al processo di fusione, sia quelli del Consiglio di amministrazione che quelli dell'assemblea straordinaria dei soci con relativa delibera, documentazione quest'ultima per altro necessaria per procedere al rogito notarile di fusione societaria. La dispersione del materiale d'archivio in taluni casi è attestata da una gestione faziosa dell'azienda (specie in epoca fascista, quando le cooperative di consumo videro l'epurazione dei soci e la fascistizzazione coatta), in altri casi invece la dispersione può essere imputata a deterioramento della documentazione, incuria o cattiva gestione dell'archivio. In altri casi si sono verificate scelte diversificate, come, ad esempio, nel caso del Magazzino cooperativo di consumo di Imola, per il cui archivio si ha avuto uno smembramento, con una parte confluita in Coop Emilia-Veneto, una sola busta presso la Biblioteca comunale di Imola (BIM) ed il restante presso il Centro imolese di documentazione sulla Resistenza (CIDRA), depositato dalla Legacoop imolese insieme ad altri fondi nella prima metà degli anni Novanta del Novecento.
Si segnala che al momento l'archivio relativo alle attività svolte da Coop Emilia-Veneto a partire dal 1975 non è ancora stato riordinato ed inventariato e che qui è stata descritta nelle prime 4 serie solamente quella documentazione che evidentemente è stata versata insieme all'archivio storico relativo a tutte le cooperative incorporate.</p>
        </custodhist>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 3 content and structure area">
        <arrangement encodinganalog="ISAD 3 - 4 system of arrangement">
            <p>La documentazione era collocata all'interno di armadi e su scaffali nella sala convegni della sede di Via Mentana 2 senza un ordine, mentre parte delle unità conservative presentavano etichette ormai illeggibili. Si è quindi proceduto alla ricognizione generale di tutta la documentazione, identificando, contestualmente, i soggetti produttori attraverso l'utilizzo del Repertorio delle cooperative della provincia di Bologna che attribuisce un codice numerico a ciascuna Cooperativa.
Su ogni pezzo è stato quindi segnalato il codice del soggetto produttore ed utilizzando delle schede mobili intestate alle singole cooperative si è fatta una mappatura topografica della situazione.
Successivamente si è tolta tutta la documentazione dagli scaffali e dagli armadi suddividendola per ente produttore e quindi si è proceduto a ricollocarla in ordine geografico, partendo da Bologna, quindi la provincia fino ad Imola, le poche cooperative del ferrarese ed infine collocando la documentazione delle cooperative venete.
Si è quindi compilata la descrizione del fondo Coop Emilia-Veneto, suddividendolo in due macro-aree geografiche: Emilia e Veneto, ciascuna delle quali annovera i singoli fondi delle cooperative del territorio.
La descrizione degli archivi delle singole cooperative è stata strutturata utilizzando serie predefinite, corrispondenti ai libri sociali ed ai documenti costitutivi, nonché alle principali attività che caratterizzano le aziende: la gestione economica e quella del personale.
Si ha pertanto il seguente schema:
- statuto ed atti costitutivi;
- verbali del Consiglio d'amministrazione;
- verbali delle Assemblee dei soci;
- verbali del Collegio sindacale;
- libri soci;
- inventari;
- contabilità;
- personale.
Lo schema è stato integrato nel caso in cui vi fossero nuclei documentali relativi alla gestione di immobili, attività sociali, documentazione corposa di epoca fascista od ogni altra particolarità rilevabile nella storia della singola cooperativa.</p>
        </arrangement>
        <scopecontent encodinganalog="ISAD 3 - 1 scope and content">
            <p>Il fondo contiene tutta la documentazione superstite appartenuta alle cooperative di consumo che, a partire dai primi anni del secolo scorso, fino al 1975, attraverso un lungo processo di incorporazioni, diedero vita alla Coop Emilia-Veneto. Le carte furono appositamente raccolte ordinate e strutturate in un archivio che venne poi denominato Archivio storico Coop Emilia-Veneto. Si tratta di cooperative che appartengono a due aree territoriali geografiche che rimasero ben distinte fin dalla nascita nell'archivio stesso:
1. l'Area emiliana, con 67 fondi relativi principalmente a cooperative di consumo della città di Bologna e del suo territorio provinciale, ma anche ad alcune del ferrarese, che furono tutte inglobate da Coop Bologna.
2. l'Area veneta che comprende i 15 complessi archivistici delle cooperative delle province di Venezia, Rovigo e Treviso assorbite a partire dagli anni '70 da Coop Bologna e poi da Coop Emilia-Veneto. Il contenuto dei singoli fondi, a parte le lacune quasi sempre presenti e, in diversi casi, molto significative, si ripete nelle due aree con regolarità: atti costitutivi e statuto, verbali del Consiglio di amministrazione, dell'Assemblea dei soci, del Collegio dei sindaci, libri dei soci, inventari (nell'area emiliana), documentazione contabile e relativa alla gestione del personale, salvo alcune eccezioni più rare (verbali del Comitato esecutivo, del Collegio dei probiviri, corrispondenza e carte relative alla gestione dei punti vendita). Nell'area veneta è descritta anche una raccolta di fotocopie di atti d'archivio e fonti utilizzati per la pubblicazione del volume di Nicoletta Pannocchia <em>Il movimento sindacale e cooperativo nella sinistra Piave dalle origini al primo dopoguerra</em>.
Infine sono conservate poche carte che testimoniano l'attività propria di Coop Emilia-Veneto, svolta tra il 1975 ed il 1995: si tratta di una miscellanea di stampati vari, tra cui anche lo statuto ed il regolamento, dei verbali del Comitato Esecutivo fino al 1986, di un registro con i verbali del Collegio sindacale (che include anche le precedenti sedute del Collegio di Coop Bologna) e di due buste con bolle di accompagnamento per i trasporti vitinvinicoli.</p>
        </scopecontent>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 4 conditions of access and use area">
        <otherfindaid encodinganalog="ISAD 4 - 5 finding aids">
            <p>Il processo di riordino e descrizione dell'archivio della Coop Emilia-Veneto ha avuto diverse fasi documentate da strumenti di corredo, per lo più incompleti, che non sono mai stati perfezionati in un vero inventario.
Un lavoro di ricognizione venne fatto su schede compilate manualmente con intestazione "Archivio storico coop Emilia Veneto fondo archivistico carte del personale" (e forse solo su questa tipologia di documentazione). I dati registrati erano:
- numero scheda (compilato)
- numero inventario provvisorio (compilato)
- numero inventario definitivo (mai presente)
- R B F (barrando una delle lettere si indicava se la documentazione era un registro, una busta o un fascicolo)
- Ragione sociale
- Località/negozio
- Tipologia (compilato sempre con una "P", cioè "personale" come si trova scritto per esteso in pochissimi casi)
- segnatura originaria (presso l'ente produttore, se presente)
- descrizione
- Estremi cronologici
- note
Di questa tipologia di schede ne rimane appena un mazzo, rinvenuto all'interno della documentazione.
Da un brogliaccio rinvenuto tra la documentazione, si evince che questo lavoro venne svolto da Rita Palena.
Esistono inoltre 4 carte riportanti un elenco di pezzi schedati relativi al personale, da cui si evince che contestualmente alla schedatura venne effettuato anche uno scarto, seppur residuale e limitato probabilmente a carte che non avevano un valore documentale (nello specifico lo scarto è riferito a brogliacci di paghe della cooperativa di consumo di Crevalcore).
Vi è poi un "inventario vecchio", prima stesura - poi largamente integrata da correzioni relative a consistenze, datazione, segnature, consultabilità/accessibilità di certe pratiche- di uno strumento di corredo che è giunto al Centro insieme alle carte, per permettere l'accesso alla documentazione.
Le cooperative confluite in Coop Bologna vi sono elencate suddivise in "Cooperative della provincia di Bologna" e "Cooperative venete" secondo un ordine cronologico per anno di fondazione, riportando gli estremi cronologici di esistenza. Accanto al numero progressivo, è presente anche un numero "inventario vecchio".
Lo strumento di corredo venne redatto utilizzando un programma non pensato per l'archivio e si presenta come un report di stampa da database su cui sono riportate: l'intestazione con la denominazione della cooperativa di consumo, la data di costituzione ed il numero progressivo; quindi l'indicazione dell'unità di conservazione (volume, busta o fascicolo), l'oggetto e gli estremi cronologici.
La documentazione viene descritta partendo dall'atto costitutivo e le certificazioni di legge (iscrizione al registro delle imprese, registro prefettizio, camera di commercio etc.); quindi la documentazione riguardante i soci (libri o elenchi dei soci, verbali delle assemblee), il consiglio d'amministrazione, il collegio sindacale; la contabilità (tra cui i libri inventari, che non sono evidentemente considerati libri sociali) per concludere con il personale. Talora la descrizione è completata da rimandi ad altre schede, identificate con un numero di pagina, o con note a matita manoscritte. Evidentemente non si trattava ancora di uno strumento di corredo definitivo, ma una prima sistematizzazione di un lavoro di censimento e schedatura precedenti, di cui ci rimangono poche e labili tracce.
In questo strumento di corredo, la cui analisi lo fa ritenere non definitivo e in parte incompleto, i fogli dell'"inventario vecchio" vanno ad integrare l'ultima redazione, generando una difficile lettura derivata da rimandi incrociate che bene rendono l'idea della necessità di una revisione.</p>
        </otherfindaid>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 5 allied materials area">
        <bibliography encodinganalog="ISAD 5 - 4 publication note">
            <bibref>
                <edition>Cooperazione Italiana</edition>
                <imprint>
                    <date>23 gennaio 1969</date>
                </imprint>
                <num>anno LXI n. 4</num>
                <title>Il programma di sviluppo del movimento di consumo</title>
            </bibref>
            <bibref>
                <extref>
                    <date type="accesso">7/5/2020</date>https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/archivio-storico-coop-emiliaveneto/UBO0037709
                

                
                </extref>
                <imprint>
                    <date>1986</date>
                    <geogname>Castel Maggiore</geogname>
                </imprint>
                <persname role="curatore">Marisa Strozzi, Alberto Guenzi</persname>
                <title>Archivio storico Coop Emilia-Veneto</title>
            </bibref>
            <bibref>
                <extref>
                    <date type="accesso">7/5/2020</date>https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/il-giusto-prezzo-storia-della-cooperazione-di-consumo-in-area-adriatica-18611974/UBO2564659
                

                
                </extref>
                <imprint>
                    <date>2008</date>
                    <geogname>Bologna</geogname>
                    <publisher>Il Mulino</publisher>
                </imprint>
                <persname role="autore">Baravelli Andrea</persname>a pag. 323 parla della nascita di Coop Emilia-Veneto.
                

                
                <title>Il giusto prezzo. Storia della cooperazione di consumo in area adriatica (1861-1974)</title>
            </bibref>
            <bibref>
                <extref href="https://www.cooperazione.net/repertorio">
                    <date type="accesso">18/05/2020</date>https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/repertorio-delle-cooperative-di-bologna-e-provincia-18831987-alfabetico-cronologico-topografico-tipo/UBO0387033
                

                
                </extref>
                <imprint>
                    <date>1987</date>
                    <geogname>Bologna</geogname>
                    <publisher>Federcoop Bologna. Federazione provinciale delle cooperative e mutue di Bologna</publisher>
                </imprint>
                <persname role="autore">Centro di documentazione sulla storia del movimento cooperativo bolognese</persname>
                <persname role="curatore">Anna Gurioli, Elena Romagnoli</persname>
                <title>Repertorio delle cooperative di Bologna e provincia : (1883-1987) : alfabetico, cronologico, topografico, tipologico : elenco dei primi presidenti</title>
            </bibref>
            <bibref>
                <extref>
                    <date type="accesso">18/05/2020</date>https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/chi-raccoglie-semina-nascita-e-sviluppo-del-centro-italiano-di-documentazione-sulla-cooperazione-e-l/UBO5606512
                

                
                </extref>
                <imprint>
                    <date>2019</date>
                    <geogname>Bologna</geogname>
                    <publisher>Clueb</publisher>
                </imprint>
                <persname role="autore">Elena Romagnoli, Vera Zamagni</persname>
                <title>Chi raccoglie, semina. Nascita e sviluppo del Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l'Economia Sociale</title>
            </bibref>
        </bibliography>
        <separatedmaterial encodinganalog="ISAD 5 - 3 related units of description">
            <p>Il resto della documentazione e probabilmente l'intero archivio, risultato dell'attività di Coop Emilia-Veneto, è da ricercarsi all'interno del nucleo archivistico ancora da inventariare e versato da Coop Adriatica al Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l'economia sociale successivamente a questo nucleo.</p>
        </separatedmaterial>
    </descgrp>
</c>