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Archivio della Camera confederale del lavoro di Modena - Raccolta dei manifesti

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            <extent>1333</extent>
            <genreform>unità documentarie</genreform>
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        <unitid countrycode="IT" encodinganalog="ISAD 1 - 1 reference code">1233 - 001.002</unitid>
        <unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Lavoratori della terra
            <unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="19500101-20021231">1950 - 1989; 2002</unitdate>
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        <bioghist encodinganalog="ISAD 2 - 2 administrative - biographical history">
            <p>Nel 1901 nasce la Federazione nazionale lavoratori della terra (Federterra). Nelle zone ad alta concentrazione di braccianti, come l&rsquo;Emilia, esistevano da tempo le leghe comunali e frazionali che aderivano alle Camere del lavoro locali. Dopo il fascismo, si costituisce a Bologna nel 1946 la Confederterra (Confederazione nazionale dei lavoratori della terra) che riuniva i lavoratori di varie categorie: braccianti, piccoli proprietari, mezzadri, impiegati e tecnici agricoli.
A Confederterra si affiliarono l&rsquo;Associazione nazionale coltivatori diretti, la cui prima rilevazione risale al 1946, la Federmezzadri (Federazione nazionale dei coloni e mezzadri), costituitasi nel 1947, e la Federbraccianti (Federazione nazionale braccianti salariati agricoli e categorie similari dell&rsquo;agricoltura), nata nel 1948.
L&rsquo;Associazione nazionale coltivatori diretti era l&rsquo;organizzazione a cui facevano capo piccoli proprietari, gli enfiteuti, affittuari e pastori. La Federmezzadri comprendeva braccianti, mezzadri, affittuari, coltivatori diretti, tecnici e impiegati agricoli. I mezzadri e i coloni erano impiegati nella coltivazione di poderi e partecipavano alla divisione degli utili, anche se i coloni erano penalizzati da riparti inferiori. Della Federbraccianti facevano parte invece gli avventizi, le lavoratrici della monda del riso, i salariati fissi e gli addetti all&rsquo;allevamento di bovini.
La Federmezzadri e la Federbraccianti erano delle organizzazioni molto radicate nel territorio e partecipavano attivamente alla direzione della struttura confederale.
Le lotte intraprese dai sindacati negli anni Cinquanta mirano a ottenere un nuovo patto colonico per la ripartizione dei prodotti, la riforma agraria per la distribuzione della terra ai braccianti con il fine di contrastare la politica del latifondo e il rispetto dell&rsquo;imponibile di manodopera.
Nel 1955 si costituisce l&rsquo;Alleanza nazionale dei contadini e il 1961 segna lo scioglimento della Confederterra. A cominciare dal 1970 la Federbraccianti con le sue lotte ottiene il riconoscimento della "giusta causa" nei licenziamenti e la parificazione dei trattamenti assistenziali e previdenziali con quelli del settore industriale. Dal 1975 viene riconosciuta l&rsquo;indennit&agrave; di contingenza. Nel 1988 la Federbraccianti e la Federazione italiana lavoratori industrie alimentari zucchero e tabacco (FILZIAT), nata nel 1960, si fondono per dare vita alla Federazione lavoratori dell'agroindustria (FLAI).</p>
        </bioghist>
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        <arrangement encodinganalog="ISAD 3 - 4 system of arrangement">
            <p>La serie &egrave; strutturata in 6 sottoserie (Congressi , Tesseramento, Conferenze, assemblee e attivit&agrave; varie, Scioperi, vertenze, accordi, Previdenza, assistenza e collocamento, Altri enti) all'interno delle quali le unit&agrave; sono descritte in sequenza cronologica.</p>
        </arrangement>
        <scopecontent encodinganalog="ISAD 3 - 1 scope and content">
            <p>La serie comprende i manifesti afferenti all&rsquo;attivit&agrave; delle organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore agricolo. I manifesti introducono alle problematiche che hanno interessato il mondo dell'agricoltura dall'immediato secondo dopoguerra fino alla fine degli anni Ottanta, toccando le tappe delle lotte condotte per la riforma agraria e la distribuzione delle terre ai braccianti agricoli, per l&rsquo;assistenza sanitaria e previdenziale e la tutela delle lavoratrici madri, e poi l'avvio della modernizzazione del settore con la programmazione della produzione e la ristrutturazione dei Consorzi, la promozione dell'associazionismo e della cooperazione, e ancora l'ingresso dell'innovazione scientifica e tecnologica in agricoltura, le questioni del rapporto sviluppo - occupazione - professionalit&agrave;, e altro ancora.
Si rileva la presenza di numerosi giornali murali pubblicati dalle seguenti testate: &laquo;Battaglie sindacali&raquo; (1), &laquo;Cooperazione e mutualit&agrave;&raquo; (2), &laquo;Terra nostra&raquo; (3), &laquo;L&rsquo;Eco del popolo&raquo; (4), &laquo;Lotte per la terra&raquo; (5), &laquo;L&rsquo;Indicatore modenese&raquo; (6).

Note:
1) &laquo;Battaglie sindacali&raquo; giornale murale della CGIL, diretto da Tiziano Caselgrandi, stampato a Modena da Arti Grafiche Modenesi.
2) &laquo;Cooperazione e mutualit&agrave;&raquo; giornale murale della Federazione provinciale Cooperative e Mutue, diretto da Pierino Castellani, stampato a Modena dalla Cooperativa Tipografi.
3) &laquo;Terra nostra&raquo; giornale murale della Federbraccianti, diretto da Anita Benatti, stampato a Modena da Arti Grafiche Modenesi.
4) &laquo;L&rsquo;Eco del popolo&raquo; giornale murale della Federazione modenese del Partito Socialista Italiano, diretto da Giuseppe Brighenti, stampato a Modena da Arti Grafiche Modenesi.
5) &laquo;Lotte per la terra&raquo; giornale murale dell&rsquo;Associazione Coltivatori Diretti, diretto da Bruna Negrini, stampato a Modena da Arti Grafiche Modenesi.
6) &laquo;L&rsquo;Indicatore modenese&raquo; giornale murale del Partito Comunista Italiano, diretto da Giuseppe Gherpelli, stampato a Modena dalla Cooperativa Tipografi Modenese.</p>
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