L'archivio della famiglia dal Pane (buste 4, registri 33, fascicoli 175, filze 26, con documentazione dal 1503 al 1815) appare chiaramente strutturato, secondo le linee più consuete per un antico archivio gentilizio, come il risultato della accumulazione progressiva della documentazione prodotta per il perseguimento delle finalità preminenti di un casato nobiliare (ovvero la conservazione dei diritti e dei privilegi, la perpetuazione della famiglia con adeguate politiche matrimoniali e il mantenimento e l'incremento del patrimonio mobile e immobile), e quindi, sostanzialmente, comprende serie: istrumenti di privilegi e di titoli di proprietà e di possesso; contabilità generale e particolare di famiglia, di casa e delle tenute; amministrazione speciale dei diversi assi ereditari confluiti in questo patrimonio. L'archivio presenta un ordinamento per serie di documentazione uniforme ad accrescimento cronologico. Non si hanno particolari notizie dirette sulle vicende della documentazione prodotta dalla famiglia dal Pane, a parte l'ovvia considerazione che durante la plurisecolare storia della famiglia essa dovette essere prodotta e conservata presso i palazzi di residenza e di proprietà, verosimilmente per lo più in Faenza e nelle proprietà rusticali, per poi divenire infine un archivio aggregato dell'Archivio Zauli Naldi probabilmente per il tramite delle precedenti unioni matrimoniali con le casate Calderoni e Bertoni. Qui ricevette una repertoriazione parziale, verosimilmente negli stessi anni in cui Giacomo Zauli Naldi attendeva agli indici alfabetico e uno cronologico del suo archivio famigliare, compiuti nel 1889. Il successivo passo epocale si ebbe quindi nel 1965 quando, a seguito del munifico lascito testamentario del conte Luigi Zauli Naldi (1894-1965), personalità di raffinata cultura che si segnalò - fra l'altro - per essere stato assieme a Gaetano Ballardini uno dei fondatori dell'attuale Museo Internazionale delle Ceramiche, il complesso degli archivi (Naldi, Zauli Naldi e altri aggregati) e delle biblioteche appartenuti alla famiglia Zauli Naldi è pervenuto al Comune di Faenza ed è passato a essere conservato presso la Biblioteca comunale Manfrediana. Anche questo archivio, come tutti quelli oggetto del lascito del 1965, è stato descritto nell'inventario sommario Inventario Archivio Famiglia Zauli Naldi (1141-sec. XX) realizzato nel 2007 a cura di Allegra Paci. Infine negli anni 2021-2022 pure l'Archivio dal Pane è stato interessato da un intervento di riordino e di inventariazione analitica mediante, che ha portato al recupero della distinta identità e autonomia dei complessi archivistici afferenti i diversi enti produttori, alla ricostituzione dell'ordinamento originario delle serie documentarie e alla loro descrizione nel rispetto degli standards internazionali di descrizione archivistica ISAD (G) e ISAAR (CPF).