Medico, studioso e uomo di cultura, per tutta la vita Antonio Corbara si è dedicato alla salvaguardia del patrimonio artistico della nostra regione come ispettore onorario della Soprintendenza ai beni artistici e storici di Bologna. Il complesso raccoglie la documentazione di varia natura da lui prodotta, raccolta e conservata nel corso della sua vita in relazione a uno specifico campo dazione della sua molteplice attività, ovvero al ruolo di competente ispettore di antichità e belle arti, quindi di rilevatore e censitore del patrimonio storico-artistico mobile e immobile, nonché di appassionato e competente studioso e storico dellarte, autore di numerosi saggi. Pertanto le serie rispecchiano questo determinato ambito di attività, raccogliendo i carteggi in cui si ricostruiscono le reti di relazioni amicali e scientifiche nel campo storico-artistico; gli opuscoli che testimoniano anchessi di una costante e inesausta raccolta di informazioni su questi settori dindagine; le preziose copie delle schede del patrimonio compilate nellesercizio delle funzioni ispettive; ma soprattutto la ricchissima raccolta di immagini di quadri, statue, monumenti e manufatti della più varia natura, acquisite da Corbara fin da giovane età e nel corso di tutta una vita come strumento dindagine per le sue ricerche. Vi si aggiungono poi alcuni contenuti nuclei di documenti di natura contrattuale e patrimoniale dellinizio del XIX secolo, in parte lacerti di un vero e proprio archivio familiare (come il carteggio e le fotografie ricevute per lascito del cugino Gioacchino Regoli), in parte probabilmente acquisiti con fini collezionistici. Il materiale conservato è quindi eterogeneo: libri, opuscoli, piccole pubblicazioni, articoli, riviste e giornali in maggioranza di argomento artistico, ma anche di medicina e narrativa; inoltre presenta un nutrito schedario (20.648 schede) dattiloscritto riguardante il patrimonio artistico romagnolo, un'ampia fototeca costituita da 10 album di fotografie della seconda metà dell'Ottocento e dei primi del Novecento; a questi album vanno aggiunte 18.749 fotografie (2.500 riguardano la sola pittura trecentesca riminese e di queste esiste un elenco cartaceo) realizzate in massima parte dallo stesso Corbara, 5.620 cartoline e 6.782 negativi fotografici; infine il fondo si completa con la corrispondenza composta da 3.506 pezzi. Non si hanno notizie dirette sulla formazione della documentazione del fondo di Antonio Corbara, a parte lovvia considerazione che questa fu prodotta e da lui conservata presso le sue diverse residenze nel corso del tempo, ovvero soprattutto nella casa di Via Pallantieri n. 24 a Castelbolognese, addossata alle mura castellane, che egli trasformò progressivamente nel suo luogo non soltanto di vita, ma di attività di studio e di ricerca. Dopo la morte di Corbara, nel 1984, in esecuzione della sua volontà fu la moglie Clara Casadio Corbara a curare nel 1986 il dono alla Biblioteca comunale Manfrediana di Faenza di tutti questi fondi documentari e fotografici che rendono conto dellopera del marito; donazione che fu poi integrata a più riprese fino al 1999 con laggiunta di materiali residuali o collaterali, come gli atti notarili ottocenteschi di provenienza familiare o collezionistica. Le circa 3500 unità documentarie relative all'epistolario sono state descritte in un apposito elenco redatto nel 2016, l'Elenco dei corrispondenti disponibile online. Una parte della fototeca è stata oggetto di elenchi. La raccolta bibliografica è catalogata in SBN con sigla COR. Nel corso del 2022-2023 è stato effettuato un intervento di inventariazione analitica dell'intero complesso, ad eccezione delle serie che raccolgono esclusivamente materiali a stampa come opuscoli, monografie, periodici, promosso dalla Regione Emilia-Romagna. A seguito dellintervento la documentazione risulta condizionata in buste 256, volumi 5, registri 8, fascicoli 910, album 31, cartelle 188, cassette 4.