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Archivio diplomatico del Convento di San Francesco di Bagnacavallo sec. XIV-1788
espandichiudi
consistenza
2 metri lineari complessivi stimati
162 pezzi (buste, registri, mazzi, etc.)
descrizione
Il fondo diplomatico del convento francescano di Bagnacavallo presenta documentazione dal XIV secolo al 1788. Fra le unità archivistiche in particolare si segnala la presenza di due nuclei documentari, uno relativo alle pergamene più antiche, laltro relativo a documenti più moderni dal Cinquecento alla fine del Settecento. Il primo nucleo risulta composto per lo più di atti privati di varia natura come compravendite, affitti, sentenze, istrumenti dotali, senz'altro giunte come "munimina" di beni poi entrati nell'asse patrimoniale di San Francesco per donazione pia. Tra di essi spiccano i cospicui territori vallivi concessi a livello dagli Estensi alla famiglia Sorboli. Il secondo è più propriamente pertinente all'attività spirituale compiuta dal monastero, grazie alle numerose bolle pontificie relative alla concessione di indulgenze speciali e di titoli di altari privilegiati legati al culto della Madonna di Gerusalemme, che sono uno spaccato significativo delle forme di devozione e di disciplinamento dell'età della Controriforma. Le unità archivistiche recano una numerazione di corda che va da 312 a 473: le pergamene infatti sono state in passato (verosimilmente nel 1932) numerate unitariamente a quelle comunali (nn. 1-311). Nellintervento di riordino e regestazione portato a termine nel 2001 si è ritenuto opportuno rispettare questa numerazione, sostanzialmente valida e oramai consolidata. Per quanto riguarda le vicende dell'archivio dei Francescani bagnacavallesi, non si hanno notizie precise sui modi della sua conservazione fino al pieno XVIII secolo. Il punto di svolta fu rappresentato dal trasferimento dell'archivio all'ufficio per l'amministrazione dei beni indemaniati del Dipartimento del Rubicone, in Forlì, a seguito della soppressione del convento nel 1798. In quella sede i documenti dei Francescani bagnacavallesi, come altri fondi di "Corporazioni religiose soppresse", furono oggetto di un incongruo intervento di divisione tra le pergamene, trattenute presso la biblioteca pubblica, e le restanti "carte d'amministrazione" (fatte coincidere con la "carte" nel senso stretto della parola), lasciate all'amministrazione dei beni demaniali. Ciò ha fatto sì che questi due tronconi d'archivio, peraltro tra loro inestricabilmente legati da strettissimi vincoli, e da leggersi sempre in parallelo per la comprensione delle vicende storiche del convento, abbiano preso per sempre due strade diverse: mentre le carte d'amministrazione entrarono a far parte del fondo "Demaniale" dell'Archivio di Stato di Bologna in cui tuttora si trovano, le pergamene rimasero a Forlì fino agli anni Ottanta dell'Ottocento, quando lo storico ed ecclesiastico bagnacavallese Luigi Balduzzi (morto nel 1892) ne ottenne dalla Biblioteca Comunale di Forlì la consegna al Comune di Bagnacavallo. Si venne a creare la peculiare situazione di un fondo archivistico tipicamente demaniale conservato però presso il locale archivio storico comunale, di cui costituisce a tutti gli effetti un archivio aggregato. Lo stesso Balduzzi procedette ad un primo riordino e descrizione, con la pubblicazione di sintetici regesti; ben presto le pergamene conventuali dovettero essere conservate unitamente all'altrettanto antico e cospicuo fondo membranaceo del Comune, venendo numerate di seguito a queste e condividendone tutte le vicende. Un nuovo intervento fu compiuto Mario Bolognesi alla metà degli anni Settanta del Novecento, che ripristinò il corretto ordine cronologico turbato in precedenza e compilò un elenco dattiloscritto di raffronto delle vecchie e delle nuove segnature. Infine il più recente intervento di riordino e di inventariazione ha consentito di ricondurre alcuni documenti (le pergamene nn. 309-311) alla loro sede naturale nel diplomatico comunale e di proporre i regesti dellintero fondo. Per un approfondimento sulle vicende che interessarono il nucleo diplomatico francescano si veda "Le pergamene di Bagnacavallo" a cura di E. Angiolini e F. Bezzi, Faenza, Edit, 2001.