Archivio dell'Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Sestola 1939-1962
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consistenza
99 pezzi (buste, registri, mazzi, etc.)
descrizione
L'archivio dell'Azienda Autonoma Stazione di Soggiorno e Turismo di Sestola ci è pervenuto incompleto e lacunoso. La documentazione originaria risaliva sicuramente al 1927 anno in cui Sestola venne ufficialmente riconosciuta Stazione di cura. Le vicende belliche del secondo conflitto mondiale e i diversi spostamenti del materiale sono i fattori che hanno concorso a determinare l'attuale condizione del fondo, che risulta articolato nelle seguenti serie: Carteggio amministrativo, Protocollo, Bilanci di previsione e Ruoli delle imposte. I primi anni di attività dell'Azienda autonoma turismo non hanno lasciato traccia poiché la documentazione è andata dispersa; a partire dal 1939 abbiamo testimonianze sporadiche dell'esistenza di questo ente, mentre dalla fine degli anni Quaranta fino a tutti gli anni Cinquanta, grazie alla continuità delle carte, il carteggio ed i bilanci ci permettono di ricostruirne la storia e di coglierne le peculiarità. Accanto ai fascicoli relativi agli organi di gestione dell'ente e alla contabilità, sono presenti quelli inerenti le diverse iniziative messe in atto dall'Azienda per promuovere e favorire lo sviluppo del turismo nel territorio del comune di Sestola, iniziative dedicate sia alla stagione sciistica sia a quella delle vacanze estive. Di particolare interesse risultano le carte contenenti i dati statistici sul movimento turistico e sulla capacità ricettiva delle strutture presenti. Complessivamente si tratta di 19 registri e 80 fascicoli. Oggetto di un precedente intervento di cui non è rimasta traccia in alcuno strumento di corredo, la documentazione è stata descritta nel 2012, contestualmente allintervento di riordino e inventariazione dellarchivio storico comunale di Sestola promosso nellambito del progetto ArchiviaMo. Successivamente tra il 2022 e il 2023 è stato condotto un intervento di revisione e integrazione dello strumento inventariale promosso da Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale. Area Biblioteche e Archivi.