Il fondo è costituito dall'epistolario di Bruno Piva con la moglie Clara Falli ed altri famigliari (il figlio, la cognata, i genitori), con alcuni amici e con persone coinvolte a vario titolo nella sua vicenda giudiziaria e fuga (avvocati, religiosi, etc.). Ad esse si aggiungono pochi documenti personali (libretti, tessere, patenti, etc.), alcune fotografie e un fascicolo con le carte relative al processo a suo carico tenutosi presso la Corte d'Assise Speciale di Modena nel 1947.