Regione Emilia-Romagna - Area Polo archivistico e gestione documentale
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Archivio degli Uffici dei medici provinciali dell'Emilia-Romagna 1937-1982
espandichiudi
consistenza
90 metri lineari complessivi
822 pezzi (buste, registri, mazzi, etc.)
descrizione
Istituito con la riforma sanitaria del 1888, il medico provinciale costituì, alle dipendenze del Ministero dell'interno, il perno del nuovo ordinamento sanitario, con funzioni di vigilanza sul servizio sanitario e sulle condizioni igieniche dei comuni, sugli istituti sanitari della provincia e sull'esecuzione delle leggi e dei regolamenti sanitari. Con la L. 13 marzo 1958 n. 296, che istituì il Ministero della sanità, le attribuzioni dell'ufficio del medico provinciale si ampliarono, acquisendo quelle che fino ad allora erano state di competenza del prefetto in materia di sanità, divenendo così punto di convergenza delle attività sanitarie, delle attività di vigilanza igienica e profilassi, e delle attività di medicina preventiva ed assistenziale. Sancito, con il D.P.R. 14 gennaio 1972 n. 4, il passaggio delle competenze dallo Stato alle regioni, la L.R 4 maggio 1982 n. 19 definì in Emilia - Romagna la ripartizione delle funzioni prima esercitate dal medico provinciale tra l'amministrazione regionale e i comuni con vincolo di attribuzione alle unità sanitarie locali. Il superfondo conserva i documenti degli Uffici dei medici provinciali di Bologna, Forlì, Ferrara (solo documentazione relativa al concorso per le farmacie), Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia. La documentazione non è attualmente consultabile in quanto è in attesa di essere riordinata e inventariata