Larchivio di Sanzio Cremonini (fascicoli 209, rotoli 396) comprende la documentazione prodotta dall'ingegnere nell'arco della propria attività professionale che va dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Novanta del Novecento. Eccetto pochi interventi nel campo dell'urbanistica e delle costruzioni funebri e uno studio per una scuola, l'attività dell'ingegnere è totalmente incentrata sull'edilizia privata; la maggior parte dei progetti è, infatti costituita da nuove costruzioni e da restauri di case, sistemazioni interne e arredi di case, appartamenti ed edifici a destinazione sia residenziale che commerciale (abitazioni, negozi e uffici). In misura minore si conservano anche progetti per sistemazioni di alberghi, bar e ristoranti sempre per la committenza privata. La quasi totalità degli interventi si colloca nella città di Imola, ma non mancano progetti per la sistemazione di edifici residenziali in diverse città della Romagna, a Bologna e a Milano. Degni di nota sono i progetti per la sistemazione interna e l'arredo del ristorante San Domenico sia a Imola che a New York. La documentazione è costituita da tavole di progetto a china su carta da lucido e in copia eliografica, disegni di studio a matita su carta e in copia eliografica, schizzi a matita su carta, carta da lucido e carta da spolvero, carteggio con i committenti e, pi๠spesso, con i fornitori, computi metrici estimativi, capitolati d'appalto, stati di avanzamento lavori, copie di documentazione tecnica inviata al Comune ai fini del rilascio della concessione edilizia e del certificato di abitabilità, fotografie da sopralluogo, di cantiere e dell'opera finita, note e appunti di lavoro. Particolarmente interessante risulta essere il carteggio intercorso tra l'ingegnere e l'architetto paesaggista Pietro Porcinai, che attesta uno stretto rapporto di collaborazione sia nella progettazione dei giardini di alcune case realizzate o restaurate su progetto dell'ingegnere sia nel progetto di sistemazione del Parco delle Acque minerali a Imola. Sono presenti inoltre disegni realizzati durante gli studi universitari, un repertorio della clientela e documentazione personale costituita perlopiù da biglietti di auguri ricevuti dall'ingegnere e da disegni di natura eterogenea. Il fondo archivistico è pervenuto alla Biblioteca comunale di Imola senza un preciso ordinamento e privo di qualsiasi strumento di corredo. In particolare, la documentazione costituita da elaborati grafici su carta da lucido era solo parzialmente condizionata all'interno di tubi con titolazione originale, mentre la maggior parte era in forma sciolta senza alcun ordinamento o suddivisione; i documenti relativi all'iter progettuale quali, ad esempio, carteggio con i committenti e con i fornitori, computi metrici estimativi, capitolati d'appalto, stati di avanzamento lavori e tavole di progetto in copia eliografica, erano condizionati all'interno di fascicoli con titolazione originale e con sporadici riferimenti alla documentazione contenuta, generalmente costituiti dal nome della ditta a indicare documentazione relativa alla fornitura e alla posa in opera di materiali e complementi d'arredo. La grande differenza, in termini quantitativi, di documentazione conservata in fascicolo rispetto a quella in rotolo, fa pensare che molti documenti in fascicolo siano stati donati dall'ingegnere Sanzio Cremonini ai committenti se non addirittura scartati dallo stesso. E' doveroso sottolineare, d'altronde, che gran parte degli elaborati presenti soltanto in rotolo si riferisce a progetti di arredo (come testimoniato anche dalle generiche indicazioni sul progetto, ad esempio "arredo per Angela", in luogo di un vero e proprio cartiglio) per cui verosimilmente non è mai stata prodotta tutta la documentazione invece necessaria per progetti di nuove costruzioni o restauri.