Archivi ER

Archivi ER - Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna

Gli archivi in Emilia-Romagna


Conservatore

Biblioteca comunale di Imola
Via Emilia 80

40026 Imola (BOLOGNA)

tel: 0542602636
(Centralino)
0542602605
(Ufficio archivi)
fax: 0542602602

scrivi
sito web

responsabile: Silvia Mirri scrivi

Tutte le informazioni sul Conservatore

Accedi a CAStER

 
Ti trovi in: Archivi ER > BIM - Imola > Biblioteca comunale di Imola > Archivio Vittorio Fiorentini

Archivio Vittorio Fiorentini     1873-1998

espandi chiudi
consistenza
  • 10 metri lineari complessivi stimati
  • 384 pezzi (buste, registri, mazzi, etc.) 
descrizione
  • L’archivio (buste 81, cartelle 3, album 1, rotoli 298, oltre a 1 plastico) è stato donato da Matilde Mazzolani, nipote ed erede dell'architetto Vittorio Fiorentini, al Comune di Imola, dono accettato con deliberazione della Giunta comunale di Imola n. 60 del primo dicembre 2020.
    Si tratta della documentazione prodotta e acquisita dall'architetto Vittorio Fiorentini nello svolgimento della sua attività professionale: tavole di progetto in copia eliografica e su lucido, tavole di disegni con i calcoli per le strutture in cemento armato, disegni, schizzi a inchiostro o matita su carta e su lucido, carteggio, capitolati d'appalto, computi metrici estimativi, analisi ed elenchi dei prezzi, preventivi di spesa, stati di avanzamento lavori, relazioni tecniche e illustrative, documentazione contabile, materiale fotografico, stampati.
    L'attività progettuale dell'architetto Fiorentini interessa diversi ambiti dell'architettura: edilizia religiosa, civile, industriale, scolastica, edifici di banca, autostazioni e autorimesse, strutture alberghiere. L'architetto Fiorentini partecipa inoltre a bandi di concorso pubblici, in particolare relativi alle sistemazioni urbanistiche di Imola e frazioni limitrofe nell'immediato secondo dopoguerra. La sistemazione urbanistica del centro storico di Imola rappresenta un tema su cui l'architetto Fiorentini è ritornato più volte negli anni, sino agli anni Novanta del Novecento, quando in città si dibatte animatamente sulla sistemazione delle tre piazze principali cittadine (Matteotti, Caduti per la libertà - conosciuta come piazzetta del Carbone - e Gramsci) con la controversa questione legata alla decisione di spostare il Monumento ai caduti della Grande guerra da piazza Matteotti ad altra collocazione.
    L'architetto Fiorentini è attivo in Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, in particolare a Imola e a Bologna e nei rispettivi comprensori (in entrambe le città aveva lo studio professionale). Nell'ambito dell'edilizia civile (fabbricati per abitazioni, uffici, negozi e attività commerciale) è particolarmente attivo a Bologna e territorio lavorando per diverse società immobiliari negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del Novecento, mentre a Imola lavora soprattutto per la committenza privata.
    Tra i collaboratori più stretti figura l'ingegnere Eolo Cremonini, con il ruolo di calcolatore del cemento armato. Lo stesso Fiorentini ricorda inoltre che, esclusa la direzione dei lavori da lui sostenuta, si è potuto avvalere dell'ottima collaborazione di Mario Cassetta e di Enzo Mimmi (successivamente entrambi si laurearono in architettura), di Gastone Gasparri e del geometra Giorgio Rosso. Sempre Fiorentini ricorda inoltre l'aiuto fondamentale nella stesura dei grafici dato dall'architetto Paola Mambretti per lungo tempo sua fedele collaboratrice.
    L'archivio comprende anche gli elaborati grafici prodotti dall'architetto Fiorentini durante gli anni di frequenza alla Regia Accademia di Belle Arti e Liceo Artistico di Bologna e all'Università di Firenze. È presente inoltre, in misura minore, documentazione di carattere personale.
conservato presso: Biblioteca comunale di Imola    da: 2020

dati aggiornati al 15/11/2023

espandi chiudi
aggiornamento a cura di
  • Biblioteca comunale di Imola
verifica a cura di
  • Servizio Cultura e Pari opportunità della Provincia di Bologna
validazione a cura di
  • Regione Emilia-Romagna - Servizio Patrimonio culturale