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Associazione nazionale fra mutilati ed invalidi di guerra - Sezione di Ferrara
ANMIG - Sezione di Ferrara -
descrizione
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nota storica
La sezione provinciale ANMIG di Ferrara nasce come divisione territoriale dellAssociazione costituitasi a Milano il 29 aprile 1917 ed è attestata a livello documentario a partire dal 1918. Essa si propone, nel solco di quanto stabilito dalle norme statutarie nazionali e con facoltà giurisdizionale sulla città e provincia di Ferrara, di rappresentare, tutelare e aggregare i mutilati e invalidi di guerra, occupandosi inoltre di sostenere, dinanzi alle amministrazioni pubbliche e private operando da tramite, i diritti dei propri associati (anche in sinergia con le altre associazioni esistenti, quali ad esempio lONIG - Opera nazionale per gli invalidi di guerra); in particolare per lottenimento di un risarcimento del danno subito da questi durante le azioni belliche. Nel 1922 la Sezione risulta fra le associazioni ospitate allinterno della Casa della Patria intitolata a Pico Cavalieri, sita in corso Giovecca n. 165, il cui immobile fu donato al Comune di Ferrara dai familiari dellaviatore (deceduto nella Prima Guerra mondiale) col vincolo che fosse destinato alle associazioni combattentistiche e darma. Oltre allANMIG di Ferrara, infatti, vi operavano i distaccamenti territoriali dell'Associazione nazionale combattenti e reduci (ANCR), dell'Associazione nazionale famiglie e dispersi in guerra (ANFDG) e del Gruppo delle medaglie doro al valore militare dItalia (MOVM); a queste, nel corso del tempo, se ne aggiunsero diverse altre (es. Associazione nazionale Alpini, Associazione nazionale Bersaglieri, Associazione nazionale Partigiani dItalia, etc.). Restringendosi gli spazi, nel 1964, grazie anche agli sgravi fiscali della L. 408/1949 (legge c.d. Tupini) lANMIG decise di acquistare un appartamento in un palazzo in viale Cesare Battisti n. 23 trasferendosi di lì a poco in quella che è tuttora la sede dellAssociazione. Dal punto di vista organizzativo, lANMIG è costituita fin dallorigine in Comitati regionali (composti dai presidenti di ciascuna Sezione esistente nella Regione e presieduti da un Delegato regionale), in Comitati provinciali (composti dai presidenti di ciascuna Sezione esistente nella Provincia e presieduti dal presidente della Sezione del capoluogo provinciale) e in Sezioni (rette da un proprio Consiglio direttivo eletto dallAssemblea dei soci, di solito triennalmente) istituite in ciascun capoluogo di provincia ma anche in comuni con un cospicuo numero di iscritti (da 150 a 300 nel corso del tempo), con eventuali Sottosezioni e, a livello ancor più periferico, fiduciariati (con il compito organizzativo limitato alla propaganda o alla raccolta dei soci). Nel caso specifico della Provincia di Ferrara la struttura organizzativa si è presentata per molto tempo, fino a quando il numero degli iscritti lo ha consentito, particolarmente capillare: erano presenti tre sezioni autonome (Argenta, Bondeno e Cento) che, rette da propri Consigli direttivi, dovevano comunque rendere conto del loro operato alla Sezione provinciale di Ferrara, a cui si rivolgevano in ogni caso per tutte le pratiche sanitarie o per le richieste di aggravamento. In questottica, la Sezione provinciale rappresenta il nucleo organizzativo fondamentale dellAssociazione, retta dal suo Consiglio direttivo, composto almeno da un presidente, un vicepresidente, un segretario e un economo (o tesoriere o cassiere), oltre che da un numero variabile di consiglieri (proporzionale al novero associativo) aventi competenza principalmente per la programmazione delle attività della Sezione, la tenuta della sua gestione economica e l'indirizzo della sua attività assistenziale. LAssociazione ha conosciuto lultimo significativo mutamento istituzionale nel 1978 a seguito dellabbandono del regime giuridico di diritto pubblico e la contestuale adozione del diritto privato, pur continuando ad operare la sua attività di assistenza morale e materiale dei superstiti mutilati e invalidi di guerra dItalia. Lanno successivo assume le funzioni di rappresentanza e tutela nei confronti dei mutilati che precedentemente erano esercitate dallOpera nazionale per gli invalidi di guerra (ONIG), soppresso in seguito allintroduzione del Sistema sanitario nazionale. La progressiva diminuzione del numero di soci per ovvi motivi anagrafici, in combinazione con le mutate sfide imposte dalla contemporaneità, ha determinato un ampliamento degli scopi auto-prefissi dallANMIG stessa: dal 2000 in poi, anche e soprattutto a seguito della creazione della Fondazione ANMIG, le attività esercitate sono di carattere prevalentemente culturale e civico, a supporto di iniziative tese a condannare ogni forma di prevaricazione fra gli Stati e i popoli, cercando di avvicinare studenti e cittadini alle Istituzioni democratiche. È in questa direzione che lo Statuto vigente prevede lammissione a soci effettivi anche per i figli, i nipoti e i pronipoti, discendenti in linea diretta dei già soci effettivi, allo scopo di dare continuità ai valori e agli ideali di cui sono portatori i mutilati e gli invalidi di guerra. LANMIG di Ferrara, al momento della redazione dell'inventario (2023), è una delle sezioni ancora attive sul territorio, continuando ad esercitare, oltre il suo consueto ruolo assistenziale, anche una serie di attività legate dal comune orizzonte costituzionale e memorialistico, condotte in collaborazione con gli organi di governo e gli istituti culturali ed educativi della città. Non si hanno notizie certe sullo stato di produzione e conservazione della documentazione prodotta dalla Sezione di Ferrara dell'ANMIG nei primi decenni della sua attività. Quel che pare evidente è che essa si deve essere progressivamente accumulata nel corso del tempo presso le due sedi dell'ente. Si segnala la totale assenza di documentazione anteriore agli anni Settanta del Novecento per alcune serie documentarie come gli atti deliberativi degli organi direttivi e i bilanci. Interventi di riordino e schedatura sono stati effettuati tra il 2020 e 2021 sulle due serie dei fascicoli personali (soci e non) e sugli atti deliberativi degli organi direttivi, e nel 2023 è stato condotto l'intervento di inventariazione analitica delle serie già ordinate e di individuazione delle altre compenti l'archivio, nellambito delle attività previste da successive convenzioni finalizzate all'ampliamento dell'organizzazione bibliotecaria e archivistica regionale ai sensi della L.R. 18/2000, stipulate dal Comitato regionale ANMIG Emilia-Romagna con lIstituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e dal 2021 con la Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale. LAssociazione è aperta al pubblico da Lunedì a Venerdì (ore 9,00-12,30). La documentazione è consultabile presso la sede, previo appuntamento.
Le informazioni sono in corso di aggiornamento. Si invitano gli utenti a rivolgersi ai recapiti del Conservatore (indicati nella colonna di sinistra) per verificare puntualmente le condizioni di accesso, le modalità di consultazione e i servizi erogati.