Calderara di Reno è un comune dell'Emilia Romagna che, con le frazioni di Longara, Sacerno e San Vitale, gravita all'interno del territorio bolognese e che, dal 2012, fa parte dell'Unione Terre d'Acque. La storia di Calderara ha radici molto antiche che si possono far risalire all'epoca romana, quando faceva parte dei territori centuriati di Bononia, colonia di diritto latino, e quando probabilmente esisteva, secondo il toponimo CALDERARA, un luogo dove si fabbricavano caldere, antichi paioli e manufatti di uso comune in rame. In epoche successive l'organizzazione territoriale si identificava in piccoli centri rurali, sparsi nelle campagne bolognesi, sviluppati intorno a monasteri e a chiese plebane. La comunità di Calderara seguì nei secoli senza soluzione di continuità le vicende del territorio bolognese, e quindi dello Stato pontificio fino all'epoca napoleonica in cui si verificò una trasformazione amministrativa, con l'istituzione delle municipalità di San Vitale e Calderara, di Sacerno e di Longara. Dopo la restaurazione, con l'accorpamento delle municipalità, San Vitale, Sacerno e Longara, divennero frazioni del territorio comunale di Calderara, che quindi si sviluppò come centro amministrativo, politico ed economico più importante. Il dominio dello Stato della Chiesa durò fino al 1859, quando le truppe pontificie ed austriache abbandonarono il territorio dell'Emilia: da Bologna si allontanarono il 12 giugno e la risonanza di tale evento investì tutta la provincia; da quel momento in poi le vicende politiche ed istituzionali del Comune di Calderara si iscrissero all'interno della storia nazionale italiana e, localmente, del territorio bolognese. Nel Novecento i due conflitti mondiali segnarono i momenti più critici per l'Amministrazione comunale: a partire dal 23 maggio 1915, un giorno prima della dichiarazione di guerra dell'Italia all'Impero Austro-Ungarico, il Consiglio comunale adottò via via una serie di provvedimenti per prepararsi alla guerra, per sopperire alla mancanza di impiegati e medici richiamati alle armi e per istituire fondi di soccorso. Durante la Seconda Guerra mondiale poi, l'occupazione e i bombardamenti causarono danni ingenti al paese e numerose vittime; soltanto a fine guerra, con l'insediamento del nuovo Consiglio e della nuova Giunta, formata da rappresentanti dei partiti socialista, democristiano e comunista, Calderara riprese vita, impegnando le maggiori risorse nella ricostruzione. Per quanto riguarda la conservazione e la gestione dell'archivio storico comunale, per la parte più antica del fondo, relativa al periodo napoleonico e preunitario, le informazioni sono quasi del tutto assenti. Si ha notizia di un atto vandalico avvenuto nel 1809 che portò alla dispersione di atti della Municipalità di Longara, mentre nel 1818, quando la Comunità di Calderara fu "concentrata" in quella di Bologna, anche gli atti di segreteria, stato civile, commercio, finanze e tributi dal 1809 al 1817 afferenti alla comunità di Calderara e a quelle di Longara, San Vitale e Sacerno furono trasferiti a Bologna. Dalla coperta di un fascicolo vuoto si evince invece che un rinnovato archivio municipale di Calderara venne "impiantato nel 1855 da Giustiniano Bonfiglioli segretario interino". Nel Novecento, per tutti gli anni '30, il carteggio restituisce informazioni su periodiche attività di consegna alla Croce Rossa Italiana di carta da macero e di atti d'archivio per l'eliminazione, senza tuttavia specificare la natura della documentazione che venne destinata allo scarto. Gli anni del secondo conflitto mondiale portarono forse ad una parziale dispersione di materiale documentario del fondo comunale, a causa sia passaggio delle truppe (prima tedesche, poi italiane al seguito degli alleati) nei locali della sede municipale, sia del bombardamento del 15 aprile 1945, che distrusse interamente il paese. Il locale destinato ad archivio fu in parte demolito, ma la documentazione pare non abbia subito particolari danni. Alla fine degli anni '50 l'archivio storico si trovava al secondo piano del palazzo comunale non distinto dall'archivio considerato allora di deposito (1870-1954). I documenti si trovavano in parte in precarie condizioni, affastellati in massa e alla rinfusa sul pavimento per mancanza di spazio, a rischio di dispersione. Il riordino più volte sollecitato dalla Soprintendenza archivistica, fu reiteratamente rinviato dall'Amministrazione comunale soprattutto per carenza di spazi da adibire ad archivio, in dipendenza anche di una complessiva riorganizzazione logistica degli uffici comunali, oltre che per impegni straordinari dei dipendenti. Il riordinamento dell'archivio comunale fu iniziato nel 1961 e più volte interrotto nel corso degli anni '60. Nel 1970 esso risultava ancora conservato al secondo piano del palazzo comunale ma in due locali distinti, pur se attigui, uno per l'archivio storico, con atti fino al 1930, l'altro per l'archivio di deposito, entrambi saturi di documentazione. La documentazione contabile si trovava in prevalenza nella sala del Consiglio comunale, quella dello Stato civile nell'omonimo ufficio. Nel novembre del 1973, in vista dell'ampliamento della sede municipale, l'Amministrazione comunale, avendo necessità di utilizzare i locali dell'archivio di deposito come sede di uffici, trasferì quest'ultimo in locali privati. Nel 1976, a seguito della richiesta del proprietario di restituzione del fabbricato, l'archivio di deposito fu collocato nei locali del sotterraneo della scuola materna del capoluogo. Al termine dei lavori di ristrutturazione nel 1980, la maggior parte della documentazione rientrò nella sede municipale e fu avviato un intervento riordino, che portò nel 1981 alla redazione di un inventario dell'archivio comunale dal 1774 al 1939, a cura di E. Andraghetti: la documentazione risultava collocata principalmente a piano terra della sede municipale in un locale adibito a magazzino/archivio, oltre che negli uffici comunali, mentre presso la scuola materna rimaneva ancora una parte di documentazione relativa non solo all'archivio di deposito ma anche del XIX secolo. Nel 1994 fu incaricato E. Maccagnani dello scarto, riordino e sistemazione complessiva dell'archivio comunale, che portarono all'istituzione della sezione separata di archivio e alla redazione di strumenti di descrizione distinti tra archivio storico e archivio di deposito: un inventario dell'archivio di deposito aggiornato al 1995, un inventario dell'Ufficio tecnico - con esclusione delle pratiche edilizie - aggiornato al 1997 e un elenco di consistenza dell'archivio storico comunale (1683-1955) aggiornato al 1997. Nel frattempo, per ragioni di spazio, nel 1995 una parte dell'archivio storico comunale fu trasferita in locali esterni, mentre la documentazione prodotta dall'ufficio tecnico fu collocata nel seminterrato della sede distaccata di quello stesso servizio. Nel corso del 2007, l'Amministrazione affidò in outsourcing alla ditta MemarMonteassegni s.r.l il servizio di gestione archivistica, custodia e ricerca documentaria, per il periodo dal 1 luglio 2007 al 30 giugno 2014. L'archivio comunale storico e di deposito venne così trasferito in un deposito a Villanova di Castenaso (Bo), ad eccezione della parte ubicata presso la scuola materna di via Roma e presso l'Ufficio tecnico comunale. Dal mese di settembre del 2015 l'Archivio Storico del comune di Calderara di Reno si trova, con affidamento in outsourcing, a Vignola, in via papa Giovanni Paolo II n.96, presso l'edificio in cui ha sede anche il Polo Archivistico-storico dell'Unione Terre di Castelli, dove è stato sottoposto ad intervento di riordino e inventariazione a cura della ditta Archimedia srl.
- Rino Battistini, Archivio della Tenuta Sacerno. Compendio, Regesti e Inventario degli atti [Comune di Calderara di Reno], 1983.
Inventario
[Dattiloscritto, pp. 350]
- Enzo Andraghetti, Comune di Calderara di Reno. Inventario dell'Archivio storico comunale 1774-1939, 1981.
Elenco di consistenza
[Dattiloscritto, cc. 35]
- Elio Maccagnani, Elenco di consistenza dell'archivio storico comunale 1683-1955 [Comune di Calderara di Reno], 1997.
Elenco di consistenza
[Dattiloscritto, cc. 42]
- Elio Maccagnani, Inventario archivio di deposito (1995) [Comune di Calderara di Reno], 1997.
Elenco di consistenza
[Dattiloscritto, cc. 48]
- Elio Maccagnani, Inventario Ufficio Tecnico. Lavori pubblici [Comune di Calderara di Reno], 1997.
Elenco di consistenza
[Dattiloscritto, cc. 8]
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