Dichiarato nel 1992 dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali di particolare interesse storico; la documentazione che nel corso dei secoli si è andata sedimentando riguarda la vita centese nei suoi molteplici aspetti, da quello propriamente amministrativo, a quello societario, economico, agrario, culturale, religioso ed assistenziale. Nel 1869 tumulti e agitazioni si registrano in diverse parti d'Italia causati da nuove tasse per il macinato; a Cento in seguito a questi eventi parte del 'carteggio amministrativo' per gli aa. 1865-1869 è andato distrutto. Dalla fine del XVI secolo sino al 1987 l'Archivio è rimasto presso la residenza municipale; risale al 1985 la redazione di un inventario cartaceo (per la parte antica secc. XII-XVIII). In seguito, per diversi anni, la documentazione è stata trasferita in altre sedi temporanee. Dal giugno 2000 è trasferito nella nuova sede di viale Falzoni Gallerani, ove è confluita anche la parte di deposito. Dichiarato inagibile a seguito del sisma del 29 maggio 2012, l'archivio ha riaperto al pubblico dal febbraio 2013, terminati i lavori di ripristino: il materiale ivi conservato non ha subito danni. Nel 2012 sono stati inoltre temporaneamente depositati presso i locali dell'archivio generale del Comune di Cento gli archivi storici di quattro parrocchie danneggiate dal sisma: Sant'Agostino, Mirabello San Paolo, Palata Pepoli San Giovanni Battista e Alberone Santa Maria del Salice. Ad eccezione di quest'ultimo (a tutto il 2022 ancora qui depositato), gli altri tre archivi parrocchiali hanno fatto rientro presso le loro sedi al termine dei lavori di ristrutturazione.
- CISAC, Inventario dell'Archivio storico comunale di Cento, 1986.
Inventario
[Dattiloscritto, cc. 293]
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