La serie raggruppa i più consueti registri destinati a servire per la moderna prassi della protocollazione e anche della contestuale classificazione degli atti ricevuti e spediti dall'amministrazione comunale di Novellara. La pratica della protocollazione della corrispondenza, infatti, è stata introdotta anche presso l'amministrazione comunale novellarese fin dall'inizio del XIX secolo, come avvenne per solito presso quasi tutte le municipalità degli stati napoleonici di nuova istituzione, mediante l'adozione di questa prassi sulla base dei modelli introdotti a Milano dal governo austriaco in età teresiana.
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Pertanto a partire dal primo esemplare conservatosi, per l'anno 1802, i registri di protocollo del Comune novellarese si presentano organizzati al loro interno per colonne che danno ordinatamente conto di: data del recapito, luogo e nome di chi scrive, materia, numero del presentato (cioè protocollo in partenza), numero corrente degli atti (cioè protocollo in arrivo), data della presentazione, decreto (ovvero provvedimento), titolo (secondo il titolario di classificazione degli atti in uso); il tutto secondo il ricorso alla pratica della protocollazione sintetica, cioè con l'assegnazione dello stesso numero all'esibito in arrivo e al documento di risposta in partenza a seguito delle determinazioni adottate dall'Amministrazione. La presente serie dei "Protocolli della comunità" rispecchia poi fedelmente la successione dell'uso di diversi titolari di classificazione degli atti amministrativi, che vede all'inizio l'applicazione desultoria di una quarantina di "Categorie" fino al 1804, cui seguono lacune fino all'inizio - dal 1813 - dell'applicazione sistematica (poi continuata senza cesure di natura istituzionale fino al 1857) nell'uso del titolario articolato su due livelli, di 29 "Titoli" a loro volta divisi in rubriche, introdotto in uso per le Prefetture dipartimentali della Repubblica Italiana. Successivamente sono poi entrati in uso: dal 1858 al 1890 un titolario di 31 titoli che costituiva un semplice ampliamento del precedente; dal 1891 al 1907 un titolario molto più semplificato e infine dal 1908 in poi il "classico" titolario di classificazione degli atti in 15 categorie generalmente noto come "Titolario Astengo", qui adottato con un decennio di ritardo rispetto al dettato della "Circolare Ministeriale relativa all'ordinamento degli Archivi dei Comuni" n. 17100-2 del 1897. Naturalmente nel corso del tempo, senza che si cambiasse l'impianto sostanziale della struttura interna dei registri di protocollo, sono state più volte in parte mutate e modernizzate le intitolazioni di diverse colonne dei registri, che a partire almeno dal 1857 mostrano la più moderna successione di: numero progressivo e data dell'esibito, estratto dell'esibito, determinazione corrispondente, citazione di eventuali numero di protocollo di antecedenti e susseguenti, annotazioni per la classificazione e per l'archiviazione.