La serie unifica sotto questa dizione più generale data originariamente dal personale (come mostra il fatto che essa sia sistematicamente utilizzata sui contenitori originali che ne condizionano i fascicoli), tanto i tradizionali "annotamenti" d'anagrafe, cioè le pratiche e la corrispondenza intercorse con altri Comuni per l'aggiornamento delle rispettive anagrafi a seguito del trasferimento di cittadini da un luogo all'altro, quanto i residui "fogli di famiglia" relativi ai nuclei familiari poi trasferitisi in altro luogo.
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Dapprincipio la serie, per gli anni 1861-1865 compresi, contiene infatti soltanto gli esemplari del "Foglio di composizione della famiglia di richiesto per la formazione di regolare statistica, a tutto il 14 agosto 1861" (i primi "fogli di famiglia", composti subito dopo l'Unità con generalità, professione e stato civile di ciascun membro nel nucleo familiare documentati per forza di cose soltanto dall'autografa "attestazione parrocchiale" dei sacerdoti), che sono stati via via "scaricati" e accantonati in fascicoli annuali di "emigrazioni" a seguito della partenza dei diretti interessati. Dal 1866, coerentemente con l'avvio a regime dell'attività dell'Ufficio di Stato Civile, ai veri e propri moderni "fogli di famiglia" anagrafici, recanti via via più analitiche informazioni su ciascun membro della famiglia (paternità, maternità, luogo e data di nascita, stato civile, professione, data di fissazione del domicilio nel Comune, professione, grado di alfabetizzazione o titolo di studio) e sempre "scaricati" all'atto della migrazione, cominciano ad affiancarsi i moderni annotamenti, sia gli "attestati di eseguita iscrizione" nei registri della popolazione trasmessi tra i Comuni di destinazione di cittadini migrati, quanto le "Notificazioni di cambiamento di residenza". A partire dal 1908, poi, cessa l'uso di conservare i vecchi fogli di famiglia come memoria diretta di avvenute emigrazioni dal Comune, lasciando all'interno della serie soltanto gli annotamenti ma affiancandovi un riassuntivo "Registro delle famiglie emigrate dal Comune" che è in realtà un bifoglio manoscritto; questo dal 1932 diventa prestampato e viene utilizzato direttamente come coperta per la raccolta degli annotamenti.