La serie Rogiti e scritture è costituita da 36 filze contenenti in prevalenza strumenti notarili comprovanti titoli di proprietà, redditi ed oneri della Confraternita ed altra documentazione relativa all'attività svolta all'interno della Confraternita dai sacerdoti che ricoprivano cariche amministrative o educative; è presente inoltre materiale documentario di tipo processuale prodotto per motivi legati a vertenze legali insorte tra la Confraternita ed altri soggetti e documentazione acquisita a seguito di lasciti o donazioni. Abbiamo infatti carte prodotte dalla famiglia Piacentini e dai suoi antenati Bonardi (vedi filza XXII, XXIII, XXVIII, XXIX, XXX, XXXIV, XXXV): il priore Gian Antonio Piacentini aveva nel 1678 testato in favore della confraternita, lasciando un ingente patrimonio in beni mobili, venduti poco dopo la sua morte, e molti stabili tra cui una casa detta del Follo con prato di 20 biolche, altre case e terreni in Formigine, un campo in Corlo di cinque biolche, un campo nel distretto di Formigine di 20 biolche. Nel suo testamento il Piacentini ordinava che la confraternita erigesse un altare per i santi Giovanni Battista e Curio e che, con i soldi ricavati dalla vendita dei suoi beni, venissero stabilite delle doti per le figlie nubili dei confratelli e fossero pagati i maestri per la scuola.
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Altro materiale documentario prodotto da benefattori della Confraternita si trova nelle filze XXI, XXXI e XXXII: si tratta di documentazione dei confratelli Francesco Scienza e don Pietro Cozza, che testarono in favore della Confraternita: don Pietro Cozza nel 1648 aveva lasciato ai confratelli tre appezzamenti di terra, posti in Corlo, che furono subito affittati e venduti infine al dottore Francesco Torti nel 1716, contravvenendo alla volontà del testatore (cfr. filza V).